ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùCapital market day di Ampere

Renault, contro i cinesi arriva la nuova Twingo elettrica da 20mila euro

L’unità dedicata alle Ev verso l’Ipo, punta a decuplicare i ricavi entro il 2031. La citycar, prima software-defined, sarà pronta nel 2026

di Alberto Annicchiarico

La nuova Renault Twingo presentata per la prima volta durante il Capital market day di Ampere. REUTERS/Gonzalo Fuentes

6' di lettura

Da 45mila automobili elettriche vendute nel 2023 a 300mila nel 2025 e fino a un milione nel 2031. Ricavi decuplicati: da 2,8 miliardi di euro quest’anno a quasi 11 miliardi tra due anni e 25 miliardi tra sei anni. Breakeven nel 2025 sia sul margine operativo che sul flusso di cassa e oltre il 10% di margine operativo dal 2030 in avanti. Tasso annuo di crescita composto (Cagr) del 30% tra l’anno in corso e il 2031. E quota di mercato a doppia cifra. Sono le ambizioni di Ampere, la sfida di Renault alla concorrenza nell’era dell’elettrificazione imposta dai tempi della politica per rispondere all’urgenza del cambiamento climatico.

Ampere nasce come azienda specializzata in veicoli elettrici e software che progetta, sviluppa, produce e commercializza veicoli elettrici per la marca Renault in Europa. Si punta a eccellenza tecnologica e, programma caro per tradizione a Renault, alla «democratizzazione delle auto a batteria», al momento tutt’altro che democratiche, visti i prezzi mediamente più cari del 30-40% delle loro “sorelle” a benzina o diesel. In più Ampere si presenta come società votata ai principi Esg, con decarbonizzazione ed economia circolare al centro del progetto e impegni precisi già dal 2025.

Loading...

Renault ha presentato oggi in dettaglio, nel Capital Market Day, il progetto Ampere, in vista di una possibile Ipo del suo nuovo «pure Ev player», una prova generale di Tesla europea, nella prima metà del 2024. «Sempre che le condizioni del mercato siano favorevoli», ha chiarito il gruppo francese.

Nuova Renault Twingo, un concept anticipa la prossima generazione elettrica

Photogallery7 foto

Visualizza

Ecco Legend, anzi no, la nuova Twingo: kei car europea a marchio Renault

Sul versante prodotto tra le novità più importanti - una leva in più per convincere gli investitori e una dichiarazione di guerra alla concorrenza made in China - c’è un grande ritorno: la Legend di cui si è parlato mercoledì mattina nel comunicato in realtà, questa la sorpresa durante la presentazione di Ampere agli investitori, sarà la nuova Twingo elettrica, primo modello software-defined (e connesso al cloud) proprio in collaborazione con Google, attesa sul mercato nel 2026, a marchio Renault.

In pratica sarà il dopo-Zoe. Un concept vicino alle kei car giapponesi, che de Meo ha dichiarato di apprezzare, anche perché meglio si adattano al traffico metropolitano e occupano meno spazio dei grandi suv elettrici. Twingo sarà un veicolo urbano «con efficienza ai vertici della categoria: soli 10 kWh/100 km, emissioni di CO₂ inferiori del 75% rispetto all’auto europea media a motore endotermico venduta nel 2023, zero emissioni di CO₂ dallo scarico e minor consumo di materie prime», grazie alle sue dimensioni compatte. «Realizzata in Europa, l’auto sarà offerta a un prezzo di ingresso inferiore a 20mila euro, prima dei sussidi. Meno di 100 euro al mese per i nostri clienti», ha comunicato la casa francese.

La nuova low cost

Il ritorno a sorpresa della Twingo (elettrica)

Il ceo di Renault, Luca de Meo, presenta la nuova Renault Twingo elettrica durante il Capital market day della unità elettrica Ampere. REUTERS/Gonzalo Fuentes

Dunque un’auto che salirà da subito sul ring per battersi non solo con le avversarie cinesi, ma anche con la Model 2 di Tesla e con la Citroen ë-C3. Proprio oggi il ceo del gruppo Volkswagen, Oliver Blume, ha detto che la low cost del colosso tedesco non arriverà prima della seconda metà del decennio, perché il principale problema è abbassare il costo delle batterie.

Twingo, che sarà ancora più piccola della Renault R5 rivisitata e riportata a nuova vita, sarà prodotta nello stabilimento di Novo Mesto, in Slovenia. La rivisitazione della Renault 5, che sarà svelata nel primo trimestre del 2024, rappresenta la rinascita di un modello iconico, e costerà intorno ai 25mila euro. I prezzi saliranno con la Scenic E-Tech che partirà da 40mila euro e con la Megane E-Tech da 38mila euro.

La gamma di prodotti Ampere è pianificata: sette automobili entro il 2031 nel cuore del mercato europeo: Megane E-Tech appunto, poi Scenic E-Tech, Renault 5, Renault 4 (nel 2025), Twingo e due ulteriori veicoli. Sono previsti ulteriori progetti (sia sui veicoli che per il software) con altri marchi e partner come Alpine, Nissan e Mitsubishi (con i giapponesi dell’Alleanza sono appena stati ridefiniti i termini della partnership). La produzione si baserà su due piattaforme native: AmpR Small per il segmento B e AmpR Medium per il segmento C. La promessa è di proporre al pubblico automobili al top per tecnologia, software, autonomia. Ampere sin dal debutto è «data-driven e tecnologia, grazie a piattaforme IT completamente connesse».

Auto elettriche «accessibili a tutti»

«Ampere è pensata per democratizzare, per rendere le auto elettriche e connesse accessibili a tutti, rispondendo agli imperativi della transizione energetica e cogliendo le opportunità di crescita del mercato - ha dichiarato il ceo di Renault, Luca de Meo, che ha anche la responsabilità della guida dell’unità elettrica di Renault -. Sono più che fiducioso che il successo di Ampere si basi sull’esperienza e sull’entusiasmo di un team altamente diversificato che si è dimostrato estremamente efficace. Abbiamo lavorato a questo progetto negli ultimi due anni e mezzo, crediamo che abbia basi solide e che l’Europa avrebbe bisogno di altri progetti analoghi per contrastare la concorrenza di Stati Uniti e Cina».

Lo stesso de Meo si è detto convinto che le attuali condizioni di mercato, con la frenata della domanda, non potranno cambiare il futuro dell’auto, ormai indirizzato verso l’avanzata delle vetture a batteria dalle scelte politiche influenzate dalla lotta al cambiamento climatico. «Nel peggiore dei casi al 2030 le Ev saranno la metà delle immatricolazioni e se oggi con la Megane abbiamo circa il 2% del mercato con sette modelli contiamo di andare in doppia cifra».

Effetto Renaulution

Saranno 7 i nuovi modelli elettrici di Renault con il nuovo “pure Ev player” Ampere

La Renault 5 electric, remake in arrivo nel 2024

L’offerta pubblica di titoli Ampere è la scommessa in più. «Il recente scorporo, completato con successo due settimane fa, rappresenta per noi un primo importante traguardo e stiamo preparando la prossima mossa strategica: l’Ipo è un’opportunità per accelerare ulteriormente lo sviluppo di Ampere senza attingere alle risorse del Gruppo Renault e consente a Renault di avanzare più rapida sulla tabella di marcia per premiare i suoi azionisti», ha affermato il direttore finanziario Thierry Piéton.

Tuttavia se la valutazione sarà troppo bassa, complice la fase di domanda debole, non si procederà. «Non siamo pazzi», ha aggiunto de Meo prima dell’incontro con gli investitori, precisando che il gruppo di Boulogne-Billancourt ha comunque ampie risorse finanziarie. Nissan e Mitsubishi Motors saranno tra i gli investitori primari, «iniettando complessivamente fino a 0,8 miliardi di euro» in Ampere. Anche il colosso americano dei chip, Qualcomm, «valuta la possibilità di investire». Proprio con Qualcomm Technologies (e con il colosso Google, forte della diffusione globale del suo Google Automotive Service basato su Android) il gruppo francese ha deciso di avviare delle partnership tech «per risparmiare tempo, contenere i costi, ridurre i rischi di esecuzione ed offrire ai clienti le migliori soluzioni del mercato». Renault chiarisce che manterrà comunque una forte maggioranza in Ampere.

Grazie allo scorporo, intanto, Ampere è diventata una società autonoma, «primo player elettrico europeo “puro”, data-driven, dedicato esclusivamente a veicoli elettrici e sviluppo del software», spiega Renault. Ampere conta 11mila dipendenti, di cui il 35% sono ingegneri. «Saranno ossessionati da crescita, redditività, rischi contenuti», ha aggiunto de Meo. Perché la maggior parte degli investimenti è già stata effettuata. Ad esempio per le due piattaforme native per veicoli elettrici, per l’ecosistema industriale (ElectriCity e Cléon, aree produttiva «a basse emissioni di carbonio» nel nord della Francia in cui Renault intende verticalizzare la catena di approvvigionamento, anche grazie a due gigafactory per batterie, e l’assemblaggio) e per un’intera linea di prodotti.

Parità di prezzo entro il 2027-28. Tecnologia europea

Un’obiettivo cruciale è raggiungere la parità di prezzo tra auto elettriche (Ev) e auto con motore a combustione interna (Ice). Come? attraverso una tabella di marcia che punta a una radicale riduzione dei costi del 40% entro il 2027-28. Questo nei piani di de Meo dovrebbe consentire di anticipare gli avversari e rendere Ampere molto più competitiva. Il ceo di Renault crede nel ruolo di Ampere come punta di lancia di una tecnologia made in Europe che può contrastare la temuta invasione dei costruttori cinesi.

Anche per il confronto con competitor che giocano su un terreno totalmente diverso (non dimentichiamo che la Commissione europea ha avviato un’indagine sul ruolo dei sussidi statali nella competitività di prezzo dei brand cinesi) il controllo dei costi è essenziale. In più, secondo de Meo, Renault può mettere in campo l’organizzazione della rete di distribuzione, la rete post-vendita, l’ecosistema di ricarica e le soluzioni di finanziamento.

Gli analisti e le perplessità sull’Ipo

Ma, tornando alla ipotesi Ipo, gli analisti di Ubs vedono il valore della società tra i 3 e i 4 miliardi, decisamente meno degli 8-10 miliardi che sarebbero il traguardo del gruppo francese. Gli analisti di Jefferies apprezzano l’idea di separare le attività relative ai motori elettrici da quelle relative ai motori a combustione interna (in luglio Renault ha siglato un accordo con il gruppo cinese Geely per una jv dedicata allo sviluppo di motori ibridi ed endotermici ad alta efficienza), ma nutrono forti riserve su un’Ipo, affermando che diluirebbe inutilmente le azioni Renault.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti