Renault, ricavi su del 30% ma la guerra dei prezzi affonda il titolo
Renault è scesa fino al 7,9% a Parigi dopo che Tesla ha confermato di preferire riduzione di prezzi e incremento dei volumi anche a scapito dei margini
di Redazione Finanza
Le ultime da Radiocor
Wall Street: apre piatta, focus si sposta su riunione Fed di settimana prossima
Eni: progetto con KazMunayGas per centrale ibrida rinnovabili-gas in Kazakistan
Borsa: a meta' seduta Milano allunga a +1%, e' la migliore in Europa
2' di lettura
Renault ha registrato vendite migliori del previsto nel primo trimestre grazie alla forte domanda di nuovi modelli come il suv Arkana e al miglioramento dell’offerta di componenti chiave come i semiconduttori. I ricavi del gruppo sono aumentati del 29,9% a 11,5 miliardi di euro, ha dichiarato la casa automobilistica francese, superando le stime degli analisti di 11,3 miliardi. Renault ha anche confermato le sue prospettive per l’intero anno. «Renault Group ha un buon inizio d’anno - ha dichiarato in una nota il direttore finanziario Thierry Piéton -. Il forte portafoglio ordini alla fine di marzo e tutti i prossimi lanci continueranno a sostenere l’attività commerciale del gruppo».
Tuttavia il titolo della casa transalpina è crollato a causa delle preoccupazioni che la pressione sui prezzi in tutto il settore automobilistico minacci la sua ripresa. Renault è scesa fino al 7,9% a Parigi (-1,4% da inizio d’anno ma dopo avere toccato un massimo a oltre 43 euro due mesi fa). Tesla, i cui risultati finanziari hanno messo sotto pressione l’intero settore Auto, ha confermato di preferire riduzione di prezzi e incremento dei volumi anche a scapito dei margini, che però sono andati sotto il 20%, peggio di quanto messo in conto dal mercato. Mentre anni di colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento hanno affollato i portafogli ordini delle case automobilistiche, i clienti lottano sempre più contro l’inflazione e i tassi di interesse. Le recenti variazioni di prezzo di Tesla complicano gli sforzi del ceo della Renault, Luca de Meo, sulla gamma elettrica.
La Renault, infatti, sarà probabilmente costretta a ridurre i prezzi dei veicoli elettrici, inclusa la sua Megane E-Tech, per generare i volumi di cui ha bisogno per rispettare i limiti di emissione in Europa, hanno affermato gli analisti di Bank of America in una nota. Una tale mossa avrebbe un impatto negativo sui profitti. Piéton durante una conference call ha detto però che la società non ridurrà drasticamente i prezzi della Megane elettrica, «un prodotto chiave».
Renault quindi ha avuto un inizio di 2023 più brillante del previsto, ma il problema delle scorte sarà probabilmente un punto focale per gli investitori, hanno commentato gli analisti di Jefferies. La casa automobilistica francese ha dichiarato che le scorte totali al 31 marzo erano pari a 580mila veicoli, in aumento rispetto ai 480mila veicoli al 31 dicembre, a causa dei continui problemi logistici. Si tratta del livello più alto di inventario dell’azienda da prima della pandemia di Covid-19. L’aumento delle scorte nel trimestre è dovuto esclusivamente alle scorte del gruppo, comprese quelle dei concessionari di proprietà, sempre secondo Jefferies.
- Argomenti
- Renault
- ricavo
- Bank of America
- Parigi
loading...