VISIONI D'AZIENDA

Renzo Rosso: “L'Italia deve aspirare a diventare il Paese più sostenibile al mondo, un modello per gli altri”

Le riflessioni del fondatore di Diesel e presidente della holding OTB su come è possibile uscire dalla crisi provocata dalla pandemia

di Redazione

Renzo Rosso, fondatore di Diesel e presidente holding Otb.

2' di lettura

«Per quanto il Covid continui ad essere una preoccupazione crescente nel mondo, per quanto la crisi economica che stiamo attraversando sia pesante, dobbiamo considerare questa congiuntura come un momento di cambiamento unico che non possiamo mancare. Il nostro Paese è ricco di una bellezza naturale, architettonica e storica uniche. Abbiamo spiagge, monti, monumenti e città d'arte, un patrimonio culturale e gastronomico dei più ampi. Se tutto ciò venisse gestito in maniera sostenibile, potremmo diventare il Paese-icona a cui tutti aspirano. Ma io sogno che a questo si aggiunga anche un rinascimento morale del Paese, un senso diffuso di onestà e responsabilità, un'attenzione speciale ai giovani e alla loro educazione, alla protezione e alla valorizzazione delle donne.

Per quanto riguarda il settore moda, ci auguriamo che resti sempre il fiore all'occhiello e una delle cose che il mondo più desidera del nostro Paese. Per alcune aziende, quelle più brave a riorganizzarsi, il ritorno ai dati pre-Covid potrebbe avvenire già nel 2021, ma, più in generale, credo che la ripresa vera arriverà nel 2022. Nel mentre, la tutela della filiera è fondamentale. Le medie e grandi aziende devono firmare contratti importanti con gli artigiani, e prendersene carico dal punto di vista finanziario, organizzativo e qualitativo. Ma è importante che, a loro volta, i piccoli fornitori investano in tecnologia e in innovazione nei loro settori, puntando anche sulla sostenibilità.

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L'obiettivo ultimo dovrebbe essere far diventare l'Italia il Paese più sostenibile al mondo, il modello per gli altri. Come Gruppo stiamo lavorando su quattro direttrici: la ricerca e lo sviluppo di soluzioni alternative e responsabili nel prodotto e nel packaging; il rispetto di standard sociali e ambientali elevati attraverso tutta la supply chain; l'impegno ad agire per il clima, riducendo l'impatto ambientale delle nostre operazioni; e infine la creazione di una cultura aziendale diffusa della sostenibilità, che includa il rispetto delle diversità, l'uguaglianza, la trasparenza e la meritocrazia.

È importante approfittare di questo momento anche per accelerare l'innovazione digitale e rafforzare le nostre capacità e qualità. Sul fronte del retail, già pre-Covid la parte esperienziale era molto importante e oggi è ancora di più una motivazione fondamentale all'acquisto. Questo a prescindere dal fatto che il negozio sia reale o digitale. Guardando avanti, bisogna elevare e rendere ancora più sofisticati l'entertainment e l'esperienza del cliente, che devono essere distintivi e coerenti con il dna e il life-style del brand. Ci sarà bisogno di meno negozi e le grandi città saranno le location migliori dove creare spazi speciali per attrarre gli amanti e i curiosi del marchio, accentuando l'interazione e stabilendo un dialogo diretto. In questo modo, potranno poi acquistare su qualsiasi piattaforma, ovunque nel mondo.

Per tornare grandi all'estero, e in Cina (dove pre-Covid l'Italia era la prima destinazione turistica) bisogna agire localmente, dare visibilità ai nostri marchi e alle nostre bellezze nazionali aprendo punti vendita e investendo in comunicazione, anche con il supporto del Governo. Sono un grande sostenitore del made in Italy e questa potrebbe davvero essere un'occasione unica per certificare, valorizzare e promuovere questo magico Italian-made che tutto il mondo ci invidia» spiega il fondatore di Diesel .

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