Restyling ortomercato, guerra alla criminalità e raddoppio dell’offerta
Per Foody 2025 l'investimento di Sogemi ammonta a 300 milioni: previsti 200mila metri quadrati di nuove edificazioni e un bistrot interno
di Sara Monaci
4' di lettura
Per il 2025 Milano lancia la sfida a Parigi nel settore del mercato ortofrutticolo all’ingrosso: «Vogliamo tornare a diventare uno dei principali punti di riferimento europei - dice il presidente di Sogemi Cesare Ferrero - Ora il primato spetta a Parigi, seguito da città come Barcellona e Berlino, ma con il progetto di riqualificazione in corso a Milano miglioreremo qualità e quantità di lavoro».
Non solo produttività: la “nuova” visione riguarda anche la criminalità organizzata. «Con la digitalizzazione saranno maggiori i controlli, la malavita verrà tenuta a distanza», aggiunge Ferrero.
Sogemi è la controllata del Comune di Milano che si occupa di gestire l’ortomercato, un’area cittadina da 700mila metri quadrati che vive di notte, caratterizzata da attività di arrivo, scarico e vendita di verdura e frutta, più una fetta più piccola di pesce, carni e fiori. Prodotti che, messi tutti insieme, raggiungono il miliardo di euro di valore all’anno. Nel 2025 questa cifra dovrebbe raddoppiarsi.
Questo salto sarà possibile, stando ai programmi, grazie all’investimento da 300 milioni che verrà ultimato nel giro di 2 anni e mezzo, e che prevedono nuove costruzioni e un nuovo processo di digitalizzazione. Un progetto avviato pochi anni fa dopo un abbandono sostanziale per interi decenni, visto che insieme alle potenzialità l’ortomercato esprimeva anche grandi problematiche, dal lavoro nero alle infiltrazioni della criminalità organizzata (oggetto di varie inchieste delle procura), difficili da affrontare da parte dell’amministrazione comunale.
Il piano finanziario per la riqualificazione ha visto un aumento di capitale di 50 milioni da parte del Comune e il ricorso al credito bancario da parte di Sogemi, reso possibile dal fatto che la società ha rafforzato il suo patrimonio a seguito del conferimento della proprietà dei terreni, ceduti da Palazzo Marino.
Il progetto di riqualificazione prevede lavori di costruzione del nuovo mercato “Foody 2025”, con 200mila metri quadrati di nuove edificazioni. È stata completata la nuova piattaforma ortofrutta, con 15.850 metri quadrati per le attività di stoccaggio e logistica a supporto dell’attività mercatale. Proseguono anche i lavori per il padiglione Orotofrutta, lungo 470 metri e largo 90 metri, in grado di ospitare 102 punti vendita. Il completamento è previsto per ottobre 2023.
«Il progetto Foody 2025 consegnerà alla città di Milano il più importante polo agroalimentare cittadino italiano. Una struttura completamente rinnovata, progettata per competere con i grandi hub agroalimentari europei, che per la sua collocazione urbana sarà costantemente in dialogo con il resto della città. Anche per questo motivo siamo da tempo impegnati a collaborare con le più importanti società pubbliche milanesi», spiega Ferrero.
In questi mesi sono state siglate “alleanze” con altre partecipate comunali, appunto: Atm, Milano Ristorazione e Milano Sport. L’intesa con Atm, la società del trasporto pubblico milanese, prevede la creazione di un gruppo di lavoro trasversale tra le due società che consenta di avviare la pianificazione e la realizzazione a Milano del “Foody City Logistics”: un sistema di distribuzione urbana delle merci di prossimità attraverso l’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale. Le sperimentazioni sono partite a inizio anno. Quanto a Milano Ristorazione, che si occupa di distribuzione del cibo nelle mense scolastiche, è previsto il trasferimento degli uffici e la realizzazione di un centro cottura e di una piattaforma logistica proprio nell’area dell’ortomercato (progetto finanziato dal Comune con lo stanziamento di 10 milioni e con fondi Pnrr per 12,6 milioni). Con Milano Sport la partnership si sta concretizzando con l’allestimento di un punto di ristoro “Foody Bistrot” all’interno di una delle strutture gestite dalla società dello sport milanese.
A questo si aggiunge la gestione di alcuni mercati cittadini che il Comune sta trasformando in luoghi di ritrovo e ristorazione, come avviene già in Spagna. Attualmente lavorano nel mercato ortofrutticolo 5mila persone, tra facchini, commercianti e venditori, e 400 operatori societari. Il 50% dei prodotti sono italiani, il resto arriva da tutto il mondo, in particolare da Spagna, Nord Africa, Sud America. Un lavoro intenso che parte la notte e si ferma alle 10 del mattino, difficile da controllare anche sotto il profilo della legalità. L’impegno di Sogemi in questo ambito riguarda tre punti: la lotta al lavoro nero, molto diffuso in questo tipo di commercio; il controllo per impedire le infiltrazioni della criminalità organizzata, che spesso usa questo tipo di attività per il riciclaggio; la lotta contro la contraffazione alimentare. Impegni che la società promette di far diventare ancora più efficaci con la digitalizzazione, parte integrante del progetto di riqualificazione: le merci - e le attività umane - verranno tracciate e poste sotto osservazione in ogni passaggio. Proprio per questo a settembre 2022 è stato rinnovato per un ulteriore triennio (2022-2025) il protocollo d’intesa per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata, siglato dal Prefetto di Milano, dall’Assessore alla Sicurezza e dal presidente di Sogemi.
la scheda
Sogemi
Sogemi è la controllata del Comune di Milano che si occupa di gestire l'ortomercato, un'area cittadina da 700mila metri quadrati che vive di notte, caratterizzata da attività di arrivo, scarico e vendita di verdura e frutta, più una fetta più piccola di pesce, carni e fiori. Prodotti che, messi tutti insieme, raggiungono il miliardo di euro di valore all'anno. Nel 2025 questa cifra dovrebbe raddoppiare. Il piano finanziario per la riqualificazione ha visto un aumento di capitale di 50 milioni da parte del Comune e il ricorso al credito bancario da parte di Sogemiper un totale di 300 milioni
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