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Retail, tornano gli investimenti dei fondi: nel 2021 557 milioni

di Enrico Netti

(Gina Sanders - stock.adobe.com)

3' di lettura

Business angel, private equity, venture capital e fondi tornano ad investire sul retail. «Nel primo trimestre 2022 ci sono stati cinque deal mentre nel 2021 sono stati investiti 557 milioni in 45 operazioni, con un aumento del 36% rispetto al 2019 - ha detto Mario Resca, presidente di Confimprese durante il Quarto retail e finanza summit -. Il 2021 è stato un anno record anche come peso sul totale delle operazioni di private equity nel retail, che raggiunge una quota del 7% degli investimenti, rispetto al 9% del 2019 e al drastico calo al 4% nel 2020». Dati che dovrebbero indurre gli investitori a considerare le imprese del retail come potenziali target a cui è necessario fornire capitali e competenze utili a sostenerne lo sviluppo in un’ottica di multicanalità o di servizi da integrare alla proposta tradizionale, per cogliere le potenzialità che possono esprimere e sfruttare l’attuale rallentamento dell’online, che deve comunque essere visto come una leva di business e non come una minaccia. Nel lungo periodo, tra il 2015 e il 2021, ci sono state 165 operazioni che hanno coinvolto aziende del retail su cui sono stati investiti 1,7 miliardi.

Giovanni Tamburi, presidente di Tamburi Investment Partners, qualche anno fa ha scelto di investire, tra l’altro, su Ovs (retail) e Alpitour e sottolinea l’importanza di una strategia d’investimento stabile e di lungo periodo e pone l’accento sull’omnicanalità. «Il tema è l’esperienza e la complementarietà tra spazio fisico e digitale perché l’omnicanalità è la chiave di tutto».

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Tra le ultime operazioni siglate quelle di Fra Diavolo, catena di pizzerie passata a Gesa-Mir, o l’ingresso con una quota di minoranza del fondo di private equity Milano Capital e altri investitori privati nel Gruppo Landoll, prodotti per la cura della persona per finire con Winelivery (e-commerce) su cui ha puntato Gellify. «La finanza ci ha permesso di accelerare la crescita - racconta Francesco Magro, fondatore e ad di Winelivery -. Abbiamo sviluppato una rete di 87 dark store e ora lavoriamo a un progetto di retail. Entro la fine dell’anno puntiamo ad aprire 14 tra bar ed enoteche mentre per il 2024 prevediamo di avere una rete di 60 locali nelle principali città». Uno sviluppo che spinge i conti della piattaforma che nel 2021 ha avuto ricavi per 10 milioni e per quest’anno l’ad prevede una crescita a doppia cifra.

«L’Italia ha una grande attrattiva dal punto di vista dell’internazionalizzazione e c’è la voglia del private equity e della finanza in generale di investire nel retail» aggiunge il presidente di Confimprese. Tra le insegne associate ci sono 41 brand commerciali che fanno capo a 13 aziende in cui hanno investi i fondi. Brand che realizzano un fatturato complessivo di un miliardo. Sono otto le aziende della ristorazione: Alice Pizza, Rossopomodoro, Cigierre, La Piadineria, Cioccolati Italiani, My Chef, Dispensa Emilia, Forno D’Asolo. Tre vendono abbigliamento e calzature (Conbipel, Pittarosso e Velasca) mentre per la cura della persona e i servizi il Gruppo Landoll e Facile.it. «I fondi italiani devono cambiare marcia e ambire a operazioni di livello internazionale. Per farlo devono svincolarsi dalla durata dell’investimento e puntare non solo su un progetto a medio/lungo termine che tenga conto delle variabili economiche e finanziarie del Paese dove si investe, ma anche su team polifunzionali in grado di vestire i panni dell’investitore e del manager» auspica Mario Resca.

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