ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùTlc

Rete unica, sul tavolo del cda Tim la decisione sull’esclusiva a Cdp

Il board valuterà il dossier nella riunione attesa per mercoledì 26 ottobre. Speculazioni sulle mosse dei fondi: il titolo strappa a Piazza Affari (+6,36%)

di Andrea Biondi e Marigia Mangano

Telecom Italia. Il consiglio sul dossier rete atteso la prossima settimana

4' di lettura

Lo slittamento dei termini iniziali del memorandum of understanding firmato da Tim e Cdp per il progetto Rete Unica solleva un grande interrogativo all’interno del cda dell’operatore tlc: ratificare il rinvio in toto o mettere in discussione il mantenimento dell’esclusiva nella trattativa con Cassa Depositi e Prestiti. Tutto questo mentre in Borsa le voci di possibili offerte pubbliche di acquisto da parte di fondi sul gruppo telefonico alimentano la speculazione sul titolo, in gran spolvero sul mercato: +6,36% a 19 centesimi.

Il nodo dell’esclusività

Lunedì 17 ottobre, come riportato ieri dal Sole 24 Ore, il cda straordinario di Cdp ha deliberato lo spostamento dei termini inizialmente previsti nell’accordo del memorandum. Il nuovo schema prevederebbe l’offerta non vincolante a fine novembre da trasformare in vincolante nel 2023. Considerando la nuova tempistica e la pausa delle festività nel mezzo la proposta vincolante dovrebbe finire sul tavolo di Tim a febbraio del prossimo anno.

Loading...

La decisione di Cassa Depositi e Prestiti deve ora formalmente essere ratificata dal consiglio di amministrazione di Tim per diventare a tutti gli effetti una prosecuzione del memorandum of understanding originario. L’appuntamento con il board di Tim, inizialmente previsto venerdì scorso (ma che non ha deliberato anche per l’assenza di due rappresentanti Vivendi preventivamente comunicata per questioni di agenda, e poi messa nero su bianco in una lettera inviata al presidente del Cda Salvatore Rossi) sarebbe atteso ora, a quanto risulta al Sole 24 Ore, mercoledì 26 ottobre (anche se il Cda non è stato ancora formalmente convocato). Ma la decisione, secondo quanto si apprende, non è affatto scontata.

Sul tavolo dei consiglieri, secondo quanto ricostruito, finirà certo la ratifica dei termini del Mou, ma anche una proposta alternativa alla semplice ratifica: far cadere l’esclusività. Un percorso di questo tipo, raccontano le stesse fonti, aprirebbe a Tim la possibilità di raccogliere altre manifestazioni di interesse per la Netco, magari spuntando una valorizzazione più generosa rispetto ai desiderata della Cassa Depositi e Prestiti e rispolverando la vecchia opzione di cessione di una quota di maggioranza della Rete.

L’interesse dei fondi

Del resto l’interesse intorno all’operatore Tlc e agli asset che custodisce resta alto. E nelle performance in Borsa, in rialzo nonostante il declassamento di S&P, c’è senz’altro anche l’idea che si stia andando oltre il Piano Cdp. Indiscrezioni non confermate riferiscono dell’ipotesi che un fondo come Cvc possa valutare un’offerta su tutta Telecom Italia per poi procedere sul riassetto con separazione delle attività in linea con il piano del ceo Pietro Labriola. L’ipotesi – peraltro non formalizzata e soggetta a vari “se” fra cui una interlocuzione preventiva con il prossimo Esecutivo, piomba sulla scena proprio mentre è in arrivo un nuovo governo guidato dal centrodestra, con in particolare una FdI che ha fatto della rete “pubblica”, magari con Cdp come pivot, un muro invalicabile. Il che rappresenterebbe una ipoteca non da poco a qualsiasi progetto come quello attribuito a Cvc.

Il fondo, molto attivo in Italia (tra gli altri controlla Recordati, Rgi, Multiversity), si era già fatto avanti nei mesi scorsi con una offerta per il 49% di EnterpriseCo, il veicolo in cui nel piano Labriola dovranno confluire le attività commerciali nel mercato Enterprise, le digital companies Noovle, Olivetti e Telsy oltre ai data center. L’offerta però non era stata accettata. E anzi sulla parte enterprise gli advisor scelti da Tim (Mediobanca, Goldman Sachs e Vitale, cioè gli stessi consulenti scelti per il riassetto della rete) sarebbero al lavoro per completare la documentazione volta a cedere una minoranza della divisione. Gli information memorandum, secondo le indiscrezioni, potrebbero essere pronti tra fine ottobre e inizio novembre.

Il fattore Governo

Quanto al progetto rete unica, l’arrivo del nuovo governo ha evidentemente fatto fermare le macchine. E il termine del 31 ottobre per forza di cose ha avuto necessità di essere rivisto con anche l’amministratore delegato di Tim Pietro Labriola che sembrerebbe accogliere lo slittamento del Mou. Tant’è che in un recente post sui social ha sottolineato come «quando si mettono sul tavolo nuovi modelli di sviluppo bisogna avere il coraggio di guardare in prospettiva e aspettare che i tempi siano maturi». Certo è che da una parte i tempi stringono, ma dall’altra la situazione sembra andare verso un temporeggiamento. Sul primo fronte, i tempi stringono perché le sinergie calcolate – 4,2 miliardi di euro – sono state stimate ridursi di 1 miliardo per ogni anno di ritardo nell’unione fra Tim e Open Fiber. Questo “taglio”, messo nero su bianco dai consulenti scelti da Tim e Open Fiber, è stimato in riduzione dopo l’aggiudicazione dei bandi Italia a 1 Giga (le due aziende si concentreranno per forza di cose in regioni non coincidenti). Ma rimane alto. Dall’altra parte l’arrivo del nuovo Governo potrebbe dare una spinta ad andare verso un progetto che faccia leva su un’Opa di Cdp accompagnata magari anche da altri soggetti interessati. È il cuore del “Progetto Minerva” di FdI. Che confligge con il piano al momento sul tavolo. Ma che già dopo il 26 potrebbe finire inevitabilmente depotenziato dallo stop all’esclusività. Che di suo, secondo i fautori di questa soluzione, potrebbe spingere a non legare l’azienda a valutazioni di asset senza possibilità che qualcuno offra di più.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti