«Retelit-Irideos si candida ad acquistare parti di rete se messe in vendita per ragioni antitrust»
La posizione di Roberta Neri, presidente di Retelit e operating partner del fondo Asterion, riguardo a possibili cessioni legate alla creazione della rete nazionale
di Simona Rossitto
4' di lettura
Retelit-Irideos, che al termine dell'integrazione diventerà il terzo operatore di infrastrutture di rete di tlc in Italia, è pronto ad avere un ruolo nel consolidamento del mercato. Inoltre, una volta chiarito l'assetto della rete Tim e l'eventuale creazione della rete unica o rete nazionale, qualora venissero messe in vendita per ragioni di antitrust quote o parti di infrastrutture, Retelit-Irideos «può rappresentare un candidato per ulteriormente consolidare il mercato. Possiamo giocare un ruolo di riferimento». Lo sottolinea Roberta Neri, presidente di Retelit e operating partner di Asterion, in un'intervista a DigitEconomy.24, report del Sole 24 Ore Radiocor e di Digit'Ed, nuovo gruppo attivo nella formazione e nel digital learning. In generale il fondo Asterion, già presente in Italia oltre che nelle tlc nell'energia e nelle rinnovabili, è «molto interessato al nostro Paese» e a future occasioni di investimento.
Dopo aver acquisito Retelit e poi Irideos, il fondo spagnolo Asterion potrebbe essere ulteriormente protagonista del processo di consolidamento in Italia?
Sia Retelit sia Irideos sono società proprietarie di infrastrutture di rete in fibra e di data center, attive anche nell'ambito dei servizi BtoB rivolti a imprese e pubblica amministrazione. L'intervento di Asterion nel settore delle tlc è volto a supportare lo sviluppo e la digitalizzazione della nazione, creando operatori indipendenti di alta qualità, in un settore che vede ancora tanti piccoli operatori. Inoltre, a parte i grandi e ben noti operatori, infatti, il comparto è caratterizzato da rilevante frammentazione, con la presenza di tante piccole realtà. La recente acquisizione di Irideos, a dicembre scorso, va proprio nella direzione di contribuire al consolidamento del mercato e alla diffusione della digitalizzazione.
Come si posizionerà, in questo contesto in evoluzione, l'operatore che nascerà alla fine dell'integrazione tra Retelit e Irideos?
Il processo è già partito, le due società, che in termini di dimensioni quasi si equivalgono, creeranno un operatore integrato, più rilevante, il terzo operatore di infrastrutture di rete di tlc in Italia per posizionamento in ambito wholesale e B2B. La realizzazione di tale integrazione si inserisce nell'ambito della strategia del Fondo Asterion, fondo infrastrutturale caratterizzato da un forte connotato industriale, proprio per il backgorund dei fondatori e del team che hanno trascorsi nel mondo dell'industria, dell'energia e delle tlc. Tutto ciò si traduce in una prospettiva di investimento di lungo termine, a supporto dell'implementazione di piani industriali come le integrazioni delle reti di telecomunicazione. In Italia, peraltro, c'è, da un lato, l' esigenza di investimenti per garantire il processo di digitalizzazione sempre più spinto e performante e, dall'altro, un contesto di assetti di mercato in forte evoluzione.
Il fondo guarda anche ad altri settori oltre a quelli delle tlc e dell'energia in Italia?
Ad oggi in Italia Asterion ha investito in tlc con Retelit e Irideos e nell'energia con Sorgenia e Samso, nonché nelle energie rinnovabili, attraverso la piattaforma Energy Transition Solutions. D'altronde, il fondo Asterion è molto interessato al nostro Paese che è uno di quelli in cui ha investito di più. Gli altri sono la Spagna, dove il fondo è regolato, l'Inghilterra, la Francia ed il Portogallo (anche se è un mercato più piccolo). C'è interesse anche per i settori dei trasporti, e-mobility e infrastrutture sociali, dove stiamo al momento valutando una serie di opportunità e speriamo di fare un primo investimento nei prossimi mesi.
Siete interessati anche alla rete di Tim?
Sulla rete di Tim la situazione oggettivamente è complessa e ci sono già dei fondi coinvolti. In ogni caso Asterion è un fondo con determinate dimensioni e caratteristiche, con l'interesse e l'obiettivo di essere molto vicino alla realizzazione di piani industriali e progetti. Premesso che noi nella partita su Tim siamo spettatori, abbiamo l'interesse di accompagnare la realizzazione di piani industriali e progetti. Il nostro ruolo potrebbe estrinsecarsi, dunque, nella realizzazione di infrastrutture di tlc. Inoltre, una volta chiariti l'evoluzione e l'assetto che acquisirà la tematica della rete unica o rete nazionale, nel momento in cui dovesse evidenziarsi la possibilità di dover cedere, anche per ragioni antitrust, quote o parti di infrastrutture, Retelit-Irideos può rappresentare un candidato per ulteriormente consolidare il mercato. Possiamo giocare un ruolo di riferimento.
A proposito di ruolo del gruppo nel comparto delle tlc, quali istanze avete portato durante il confronto con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessio Butti?
Noi abbiamo rappresentato le caratteristiche delle nostre due società e il ruolo che possiamo giocare nell'ambito dei processi di digitalizzazione con riferimento alle infrastrutture di rete, ai collegamenti rispetto ai data center e quindi alla possibilità di potenziare infrastrutture in cloud. Il nostro ruolo può concretizzarsi in un contributo, infatti, sia nella realizzazione di infrastrutture di rete per garantire il 5G, campo in cui abbiamo capacità di investimento e tecnica, sia nella messa a terra di Italia a 1 giga per la realizzazione della banda ultra-larga.
Passando al tema delle competenze, nel vostro ambito avete problemi nel reperire le figure professionali necessarie?
Quello delle risorse è un tema di grande attenzione anche per le nostre società. Noi stiamo lavorando molto sulla possibilità di attrarre e fidelizzare personale qualificato, cercando di essere attivi sul mercato e di essere azienda di riferimento e di interesse per i giovani. A parte ciò, quella delle competenze è una tematica importante, da affrontare anche a livello generale.
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