Strada dei Parchi riceve un primo risarcimento da 1,2 miliardi di euro
Decreto interministeriale dà un anticipo sull’indennizzo da 2,3 miliardi e il ministro Salvini avvia trattativa per una soluzione transattiva
di Marco Morino
I punti chiave
- Il decreto interministeriale
- La lettera del Mit
3' di lettura
Un primo indennizzo e la convocazione di un tavolo di governo per chiudere definitivamente il dossier. Si è sbloccata la tormentata vicenda di Strada dei Parchi (SdP), la società del gruppo Toto cui un anno fa il governo Draghi aveva revocato la concessione delle autostrade A24/A25, sostenendo che non avesse fatto le dovute manutenzioni dei viadotti. Ora, dopo che i tribunali de L’Aquila e di Teramo hanno assolto i vertici della società perché «il fatto non sussiste», il governo ha deciso di intervenire per sanare la situazione.
Il decreto interministeriale
Il primo passo è un decreto interministeriale, a firma dei ministri Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, approvato il 7 luglio 2023, con cui si riconosce a SdP un primo risarcimento, pari a 1,2 miliardi di euro. Il Sole 24 Ore ne è entrato in possesso e a pagina 5 si legge che s’intende «provvedere, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 7-ter, comma 11, del decreto-legge n. 68 del 2022 (legge Draghi) alla determinazione dell’importo previsto ai sensi dell'articolo 35, comma 1, quarto periodo, del decreto-legge n.162 del 2019».
A questo fine il Mit (ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) ha affidato il compito di valutare l'ammontare a una società di revisione indipendente, la E&Y, la quale ha stabilito il dovuto in circa 1,2 miliardi – per l’esattezza 1.198.087.339 – cifra che il decreto ha fatto propria.
Con questi soldi, da un lato viene stabilito che si azzeri il residuo prezzo di concessione da pagare all’Anas (le rate annuali fissate a suo tempo con la gara europea che vinse SdP) per 830 milioni (in realtà detratte le rate 2017 e 2018, posticipate per legge e per le quali non si sono verificate le condizioni per il pagamento, ad Anas vanno netti 720 milioni), mentre con la restante parte del risarcimento, poco meno di 480 milioni, la società del gruppo Toto salderà al 100% i fornitori e rientrerà completamente dall’esposizione bancaria.
E questo le consentirà di rispettare gli impegni del concordato preventivo presentato ad aprile, reso indispensabile dal fatto che il decreto espropriativo dell'anno scorso l'aveva privata di qualsiasi forma di ricavo. Passaggio, questo della chiusura in bonis del concordato, che verrà sancito solo dopo che il giudice del Tribunale civile di Roma il 28 luglio avrà definitivamente deliberato.
La lettera del Mit
Ma questo decreto interministeriale, proprio perché risponde a un suo dettato, lascia invariata la legge Draghi e il carattere punitivo che l'aveva contraddistinta. Per questo il governo prevede una “fase due” del suo intervento sanatorio. Come? È datata 24 luglio una lettera a firma del vice capo di gabinetto del ministerio guidato da Salvini, Maria Teresa di Matteo, e indirizzata ai suoi colleghi del ministero di piazza della Croce Rossa, Felice Morisco (Direttore generale per le strade e le autostrade, l'alta sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali) e Elisabetta Pellegrini (Responsabile della Struttura Tecnica di Missione per l'Indirizzo Strategico, lo Sviluppo delle Infrastrutture e l’Alta Sorveglianza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), al capo di gabinetto della Presidenza del Consiglio, Gaetano Caputi, al capo di gabinetto di Giorgetti, Stefano Varone, e in copia a SdP, nella quale si «invita a voler verificare la possibilità di una soluzione transattiva delle vertenze tra l’Amministrazione e la Società Strada dei Parchi».
A tal fine, sollecita i destinatari della missiva, voluta espressamente da Salvini, a «procedere sin da subito alle necessarie verifiche di concerto con le altre Amministrazioni interessate e, all'esito di tale esame preliminare, a convocare la società a un tavolo per l’esame congiunto della proposta e delle eventuali modifiche e integrazioni che risulteranno necessarie».
Tradotto dal burocratese, significa un decreto che annulli e superi la legge Draghi, rimuovendo la sanzione in danno che essa conteneva. Ma a quale esito finale si arriverà? E quando? Gli esponenti di SdP e del gruppo Toto non si sbilanciano, limitandosi a esprimere in un comunicato la soddisfazione sia per il decreto che gli assegna un primo rimborso sia la convocazione del tavolo governativo. E anche negli ambienti ministeriali c'è molta cautela. Ma si ammette che una volta rimossa la legge Draghi, gli sbocchi possono essere soltanto due: conguagliare la prima tranche arrivando alla cifra di 2,3 miliardi a suo tempo indicata e già avvallata dai commissari concordatari; restituire la concessione e ridare a Strada dei Parchi la gestione della Roma-L’Aquila-Teramo, nel frattempo affidata provvisoriamente ad Anas. O entrambe le cose insieme. Il tutto nel primo Consiglio dei ministri di agosto, se non ci saranno intoppi.
loading...