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Revolut tenta la svolta in Uk e nomina ceo l’italiana Carlesi

L’app finanziaria conta 8 milioni di clienti nel Regno Unito ma non ha ancora ottenuto la licenza bancaria dalle Autorità londinesi. Il bilancio 2022 non è ancora stato approvato. Ecco chi è la banchiera a cui è affidato il rilancio

di Alessandro Graziani

Francesca Carlesi

2' di lettura

La fintech britannica Revolut opera nell’Eurozona come banca, quindi avendo accesso al fondo di tutela dei depositi, grazie a una licenza bancaria rilasciata dalla Lituania. Ma alla casa madre che ha sede negli Uk, dove l’app finanziaria conta circa 8 milioni di clienti, le Autorità di Vigilanza londinesi non hanno ancora concesso l’ok alla trasformazione in banca.

Il profilo

Anche per provare a sbloccare questo dossier, Revolut Uk ha deciso di nominare un nuovo ceo. E la scelta è caduta sull’italiana Francesca Carlesi, nome assai noto nel mondo del digital banking in quanto co-fondatrice di Molo (la fintech specializzata nel credito, in particolare nei mutui). La nomina di Carlesi, che inizierà il suo lavoro da ceo in dicembre, arriva a sei mesi di distanza dall’uscita dell’ex ceo James Radford.

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Il nuovo rinvio

Il suo approdo in Revolut avviene in una fase delicata per il gruppo che, oltre ad essere in attesa da quasi tre anni della licenza bancaria negli Uk, per il secondo anno consecutivo ha dovuto rinviare l’approvazione del bilancio. Non sono ancora noti i saldi dei conti del 2022, dopo che i conti del 2021 sono stati approvati solo a marzo 2023 senza un vero via libera da parte dei revisori: la società di certificazione Bdo aveva detto di non poter verificare in modo indipendente circa il 70% dei 770 milioni di euro di ricavi dichiarati da Revolut.

In bilico è anche la valutazione della società, che nel 2021 era stimata in 33 miliardi. Da allora, anche per evitare di registrare un crollo del valore, Revolut non ha più fatto un aumento di capitale. Come per tutte le fintech, a pesare sulle valutazioni - e anche sul modello di business - è stata la rapida transizione dal decennio di tassi di interesse a zero al ruolo regime di tassi “higher for longer”.

Per Revolut la sfida primaria resta comunque quella di ottenere la licenza bancaria in casa, ovvero negli Uk, evitando che i continui rinvii delle locali Autorità di Vigilanza si trasformino in un diniego esplicito che, qualora avvenisse con motivazioni gravi, potrebbe avere ripercussioni anche sulla licenza concessa in Eurozona da Bce (via Lituania).

L’uscita dei manager

In Italia Revolut ha dichiarato di aver superato il milione di clienti un anno fa. Il mandato che si troverà ad affrontare l’italiana Carlesi si presenta dunque irto di difficoltà, anche perché negli ultimi dodici mesi molti manager di vertice hanno lasciato Revolut, ma chi conosce la nuova ceo ritiene che sia dotata della tenacia necessaria - oltre alle evidenti competenze in materia - per risollevare la fintech britannica dalla “crisi di crescita” in cui si trova e, soprattutto, per aumentare la credibilità del gruppo agli occhi dei regulator londinesi.

Carlesi ha un’esperienza di lavoro di quasi venti anni tra l’Italia e Londra. Dopo un’esperienza iniziale nel fondo Bridgepoint, ha lavorato per dieci anni nella società di consulenza Mc Kinsey per poi passare a Barclays. In seguito è stata per un anno in Intesa Sanpaolo e poi per tre anni a Deutsche Bank. Dal 2017 si è messa in proprio fondando Molo, di cui è tuttora ceo.

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