Evergrande, riaprono i cantieri dopo la cedola pagata in extremis
Il saldo offshore da 83,5 milioni avvenuto alla vigilia del default tecnico fa ripartire il gigante, ma non dissipa le nubi sul futuro dell’immobiliare
di Rita Fatiguso
3' di lettura
Ripartono i lavori di Evergrande in vista delle consegne a clienti che, in moltissimi casi, hanno già pagato in tutto o in parte gli immobili del gigante oberato da debiti per oltre 300 miliardi di dollari. Il pagamento della cedola offshore da 83,5 milioni, entro venerdì scorso, un attimo prima del default tecnico, ha avuto un effetto positivo sulla ripresa dei lavori. Ma restano le prossime scadenze, la prima a fine settimana, e soprattutto le preoccupazioni per l’intero settore, un futuro con l’introduzione di una tassa sulla proprietà immobiliare, residenziale e non, che avrà un grosso impatto sugli sviluppi dei prossimi anni.
Pagamento provvidenziale
Due detentori del bond in dollari dell’8,25% con scadenza marzo 2022 hanno ricevuto il pagamento dovuto. Bond e azioni Evergrande ne hanno beneficiato, le azioni di Evergrande New Energy Vehicle Group, la divisione dei veicoli elettrici della società immobiliare, hanno registrato un balzo dell’11,4 per cento. Anche perchè il presidente di Evergrande, Hui Ka Yan, ha dichiarato che la produzione di auto elettriche entro il decennio diventerà l’attività principale. Dietro-front, dunque, rispetto alla decisione dei giorni scorsi di venderla, addirittura. E sfida pesante, dato che Evergrande non ha consegnato finora nemmeno un’auto elettrica, nonostante le ambizioni di Hui di competere con giganti del settore come Tesla. La prima auto elettrica dell’azienda sarà consegnata dalla fabbrica di Tianjin all’inizio del prossimo anno.
Altre scadenze in arrivo
Intanto Evergrande ha dichiarato che la costruzione procede senza intoppi in 40 progetti nel Guangdong a Guangzhou, Foshan, Zhaoqing e altre città della provincia del Guangdong. L’attenzione ora si rivolge alla fine di un periodo di grazia che pende su un’altra obbligazione in dollari che Evergrande deve onorare alla fine di questa settimana. Qualsiasi tregua dal pagamento del debito può essere di breve durata perchè la società ha ancora oltre 300 miliardi di dollari di passività. Il pagamento dà a Evergrande più tempo per vendere beni e raccogliere denaro per liquidare creditori e fornitori, in un contesto complicato, in cui la Cina sta iniettando risorse nel sistema da gennaio, mentre i debiti degli enti locali corrono. L’indice immobiliare della borsa di Shanghai è sceso al 2,2% dopo aver registrato il guadagno più alto in un mese la settimana scorsa.
La novità property tax
Novità sono in arrivo per l’intero settore. La Cina amplia la sperimentazione sull’imposta sulla proprietà, fattore che non potrà lasciare intatti i rating dei real estate developers con un record negativo per il secondo mese consecutivo. Secondo i dati compilati da Bloomberg, al 21 ottobre ci sono state 44 riduzioni da parte di Moody’s Investors Service, S&P Global Ratings e Fitch Ratings, dopo i 34 declassamenti di settembre. Il che peggiorerà la capacità di raccogliere fondi.
I creditori di Evergrande si stanno ancora preparando per un’eventuale ristrutturazione del debito che potrebbe essere tra le più grandi di sempre in Cina. Le notizie sul pagamento avevano aumentato il sentiment nel mercato obbligazionario cinese ad alto rendimento in dollari, mentre il gruppo cercava una «risoluzione completa» per la sua crisi.
Chi sopravviverà, alla fine? I vincitori saranno quelli che hanno fatto piani di emergenza e avranno la capacità di cavalcare i prossimi mesi, così come le aziende in grado di vendere beni e pagare il debito usando il loro saldo di cassa, perchè l’economia cinese rischia un rallentamento molto più profondo di quanto i mercati non si rendano conto.
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