Ribaltone in Australia: vincono i Laburisti di Anthony Albanese (con padre di Barletta)
Sconfitti dopo nove anni i Conservatori del premier Scott Morrison. Cambiamenti climatici e diritti civili in cima all’agenda di Albanese. Primo a congratularsi, il premier inglese Johnson.
I punti chiave
3' di lettura
Dopo nove anni il Partito laburista torna al potere in Australia. È questo l’esito delle elezioni generali che si sono svolte sabato 21 maggio. Il premier uscente conservatore Scott Morrison - reso famoso nei mesi scorsi dal braccio di ferro con Novak Djokovic per il divieto di partecipare agli Australian Open di tennis - è dunque sul punto di lasciare la poltrona al leader laburista Anthony Albanese.
Morrison nella serata australiana ha riconosciuto la sconfitta e si è congratulato con il rivale, per poi annunciare le sue dimissioni da leader dei Liberali.
Non è ancora chiaro se i Laburisti avranno una maggioranza autonoma o se dovranno cercare alleanze con altre forze politiche in un governo di minoranza ma il ribaltone è ormai dato per fatto. Secondo le ultime proiezioni il Labour ha 72 seggi, 4 in meno dei 76 che gli darebbero la maggioranza assoluta in Parlamento. La coalizione liberale-nazionale guidata da Morrison si è fermata a 50 seggi.
Exploit dei Verdi
Tuttavia non si può parlare di trionfo per il Labour, che si è fermato al 32,8% dei voti, mezzo punto in meno delle precedenti elezioni. Spicca invece l’ottimo risultato dei Verdi, in crescita di quasi due punti con il 12,1 per cento.
Albanese è nato il 2 marzo 1963 in un sobborgo di Sydney. È figlio di Carlo Albanese, scomparso nel 2014, e Maryanne Ellery, morta nel 2002. La madre era australiana di origine irlandese, mentre il padre era italiano di Barletta. I suoi genitori si sono conosciuti nel marzo 1962 durante un viaggio da Sydney a Southampton sulla nave TSS Fairsky della Sitmar Line, dove il padre lavorava come steward. I genitori si erano però separati dopo poco tempo.
La madre aveva detto ad Albanese che il padre Carlo era morto in un incidente d’auto; Anthony lo ha incontrato solo nel 2009, rintracciandolo anche con l’aiuto dell’ambasciata australiana in Italia.
Climate change in cima all’agenda del Labour
Albanese, politico di lunga data, è noto per le sue posizioni a favore di una sanità pubblica e per la tutela dei diritti degli omosessuali. Un altro suo cavallo di battaglia è la lotta ai cambiamenti climatici, in una nazione energivora come l’Australia che dipende molto per il suo export dai combustibili fossili.
Il nodo del rapporto con la Cina
Benché Morrison abbia cercato di presentare Albanese come più morbido di lui nei confronti della Cina, il partito laburista ha adottato una politica molto simile a quella del governo conservatore nei confronti di Pechino, il principale partner commerciale dell’Australia. I rapporti tra le due nazioni si sono deteriorati negli ultimi anni, dopo che Morrison ha chiesto di indagare sulle origini del Covid-19 e ha cercato di arginare le interferenze politiche cinesi, provocando rappresaglie commerciali da parte di Pechino.
Il patto di sicurezza siglato dalla Cina con le Isole Salomone, che distano circa 2.000 chilometri dall’Australia, è stat un duro colpo per gli sforzi di Morrison di fare della difesa nazionale una parte fondamentale della sua strategia elettorale. I laburisti hanno descritto l’annuncio cinese come il peggior fallimento della politica estera di Canberra dalla Seconda Guerra Mondiale.
Il primo a congratularsi con Albanese è stato il premier britannico Boris Johnson. Non è un caso: l’Australia è il più importante paese del Commonwealth e quello che succede agli antipodi ha un impatto anche sulla Gran Bretagna.
Per questo Johnson si è subito affrettato a ribadire i “valori” che uniscono i due paesi: la vittoria del Labour a Sydney ha un impatto anche a Londra: «Congratulazioni ad Anthony Albanese per la sua elezione a Primo Ministro dell’Australia. I nostri paesi hanno una lunga storia e un brillante futuro insieme. In quanto prospere democrazie affini, lavoriamo ogni giorno per rendere il mondo un posto migliore, più sicuro, più verde e più prospero.
Il premier inglese ha ricordato il recente accordo di libero scambio commerciale, siglato dopo la Brexit; e l’alleanza militare nei sottomarini, AUKUS.
loading...