Ricavi e utili in rialzo per Google e Microsoft
I titoli del marchio di Mountain View salgono nell’afterhours mentre la frenata nel cloud pesa sul gigante di Redmond. Ma per entrambi si rafforza la scommessa su AI
di Marco Valsania
I punti chiave
4' di lettura
I bilanci delle due Big Tech oggi tra i leader indiscussi nella scommessa sulla prossima frontiera dell’innovazione, l’intelligenza artificiale, evidenziano nuova solidità e crescita, dando fiato alle loro nuove strategie e agli investimenti che richiedono. Alphabet e Microsoft hanno entrambe battuto le attese.
Alphabet, la holding a cui fa capo Google, ha chiuso il secondo trimestre con ricavi in aumento del 7% a 74,6 miliardi di dollari, sopra le attese degli analisti che scommettevano su 72,82 miliardi. L’utile è salito a 18,36 miliardi, pari a 1,44 dollari per azione, dai 16 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. Sopra le attese anche i ricavi del cloud e di YiuTube, segno di una stabilizzazione e recupero nella pubblicità digitale in cui Google domina.
I dati hanno messo le ali ai titoli Alphabet a Wall Street, dove sono arrivati a guadagnare oltre il 7% nelle contrattazioni after hours. Nell’annunciare i risultati trimestrali, Google ha anche comunicato che il chief financial officer Ruth Porat, una delle executive donna più influenti a Silicon Valley, assumerà un incarico del tutto nuovo espandendo il proprio raggio azione, quello di direttore generale e chief investment officer da inizio settembre 2023.
Anche Microsoft ha archiviato il trimestre a fine giugno, il quarto trimestre del proprio esercizio fiscale, con ricavi in rialzo dell’8% a 56,2 miliardi di dollari e un utile in crescita del 20% a 20,1 miliardi, pari a 2,69 dollari per azione. I risultati, però, se condiderati solidi dagli analisti non sono bastati a convincere gli investitori a sostenere ulteriori rally in Borsa, e i titoli di Redmond sono calati a Wall Street nelle contrattazioni after hours del 3,7 per cento. A pesare è stato in particolare il rallentamento della crescita dei ricavi dei servizi cloud Azure, saliti del 26% rispetto al 27% del trimestre immediatamente precedente. Meno brillante del previsto anche l’outlook dei ricavi del gruppo nel trimestre ora in corso.
Artificial Intelligence
Ciò detto, Microsoft e Alphabet hanno aperto a tutti gli effetti con performance oltre le attese la stagione degli ultimi bilanci di Big Tech, sempre più pilastro cruciale dell'economia, con le ramificazioni dei loro business, e della Borsa, con le loro gigantesche capitalizzazioni di mercato. Soprattutto hanno offerto uno dei primi sguardi sulle ripercussioni di AI, presa nel dibattito rischi di eccessivo ottimismo, bolle speculative e ignoti e potenzialmente pesanti costi sociali da una parte e innovazione rivoluzionaria e trasformatrice dall’altra.
Significative delle ambizioni, le dichiarazioni di Satya Nadella, Ceo di Microsoft. “Le organizzazioni ci chiedono non solo come ma quanto rapidamente possono applicare la nuova generazione di AI per cogliere le maggiori opportunità e affrontare le principali sfide, in modo sicuro e responsabile. Rimaniamo focalizzati nel guidare il nuovo passaggio verso piattaforme di AI”.
Microsoft
Microsoft era attesa a un bilancio, come poi è stato, frenato da un calo nella domanda di software e servizi cloud corporate legato alle incertezze dell’economia. Ma comunque sostenuto dagli sviluppi nell'intelligenza artificiale – simboleggiata dal forte investimento multimiliardario nella società OpenAI autrice di ChatGpt. Il gruppo di sicuro sta integrando AI nel suo motore di ricerca Bing e di recente ha anche messo a punto il lancio di Copilot, una soluzione di AI (al costo aggiuntivo in abbonamento di 30 dollari al mese) che va a potenziare i suoi programmi raggruppati in Microsoft 365. La somma di questi trend era tuttavia destinata a produrre almeno al momento la crescita più debole delle entrate dal 2017. Il Ceo Nadella aveva già fatto sapere che nel clima di disciplina dei costi i salari non sarebbero aumentati quest'anno.
Gli utili, più in dettaglio, erano previsti 2,55 dollari per azione e le revenue a 55,47 miliardi, con un incremento attorno al 7 per cento. Il cuore del segmento cloud, Azure, in concorrenza con Amazon e Alphabet, appariva destinato a una crescita del 25 per cento. Tutte cifre superate dai conti annunciati. Ottimismo c'è inoltre per Microsoft sul completamento della fusione da 69 miliardi nei videogiochi con Activision, dopo che un ricorso antitrust del governo Usa è stato respinto. I videogame sono un altro segmento in crescita.
Alphabet
Alphabet era attesa a profitti per azione di 1,34 dollari e revenue di 72,82 miliardi, a sua volta una crescita delle entrate limitata, per quarto trimestre consecutivo sotto il 10 per cento. La divisione cloud avrebbe dovuto registrare 7,87 miliardi di entrate e YouTube rastrellare pubblicità digitale per 7,43 miliardi. Proprio la debolezza della pubblicità digitale, dove Alphabet e la sua Google restano leader, rappresentano la sfida principale. Una sfida che è stata superata dal bilancio, che ha visto YouTube arrivate a 7,67 miliardi di ricavi e il cloud a 8,03 miliardi . L'azienda, come molti altri protagonisti tech, ha a sua volta comunque fatto scattare giri di vite nei costi e tagli del personale per sostenere la radditività. Sulla calda frontiera di AI Alphabet ha intanto in cantiere un nuovo prodotto chiamato Search Generative Experiance che dovrebbe incorporate intelligenza artificiale nel motore di ricerca Google.
Attesa per Meta, Apple e Amazon
Ancora in dirittura d'arrivo per valutare la salute del settore tech e dintorni sono Meta, oggi, Amazon e Apple, la prossima settimana. Già usciti i conti del leader dello streaming Netflix e dell'auto elettrica Tesla, che hanno scontato parziali delusioni (soprattutto in Borsa, dove erano reduci da impennate). Microsoft e Alphabet, tuttavia, erano particolarmente attese per il loro ruolo di punta nel business legato a AI. Il vasto e variegato mercato della nuova intelligenza artificiale generativa è oggi stimato tra i cento e i duecento miliardi, con prospettive di moltiplicarsi per venti entro fine decennio.
Questo anche se rimane da vedere, non solo il materializzarsi della rivoluzione in futuro, ma il sostegno che questo potrà offrire adesso in Borsa a titoli già al centro di significativi rialzi. Il titolo di Msft ha già corso del 44% da inizio anno, scalando di recente nuove vette record e assicurando al gruppo una market cap da 2.500 miliardi, alle spalle solo di Apple, proprio grazie all'entusiasmo degli investitori su AI. Alphabet, al terzo posto nella speciale graduatoria, vale mille miliardi di meno, anche se ha ugualmente guadagnato da gennaio oltre il 36 per cento.
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