Coronavirus oggi. Green pass, Giorgetti: c’è ipotesi di estenderlo a tutti i lavoratori
I punti chiave
- Lancet, terza dose vaccino per tutti non serve
- Vaccini: terza dose per circa 3 milioni immunocompromessi
- Oms Europa, «quadro resta molto preoccupante ma vaccini svolta»
- Ordinanza Ministero, Sicilia gialla per altri 15 giorni
- Ue potrà dichiarare emergenza sanitaria europea
- fonti Ue, test deve valere meno di vaccinazione
- Scuola: Bianchi, «saremo chirurgici in chiusure, basta dad»
- Ricciardi: «Con 90% vaccinati e green pass a lavoro saremo in sicurezza»
- I dati di ieri
- Vaccini, campagna in stallo
Sicilia resta in zona gialla, Orlando: vaccino e basta leggerezze omicide
“Continua, drammatica, la morte di Covid di persone non vaccinate. I contagi sembra che si stiano fermando, che si possano fermare, ma la Sicilia rimane per le condizioni di sovraccarico sul sistema ospedaliero di terapia intensiva rimane ancora in zona gialla, C’è un solo rimedio: vaccinarsi! E’ l’unico modo per evitare che dopo questi altri 15 giorni di zona gialla, la Sicilia non precipiti nella zona arancione. Vaccinarsi ma anche mantenere tutte le misure di prudenza senza quelle leggerezze che ormai rischiano di essere leggerezze chiaramente omicide”. Così il sindaco di Palermo Leoluca Orlando commentando la decisione del Ministero della Salute di prorogare la zona gialle per l’isola per altri 15 giorni.
Vaccini, a Bologna somministrate 1.267.763 dosi
Sono 676.906 le prime vaccinazioni e 590.857 le seconde, effettuate dal Vaccine Day, per un totale di 1.267.763 vaccini. Nel territorio dell'Azienda Usl di Bologna, si registra una copertura vaccinale del 80.9% con almeno una dose e del 69.5% con il ciclo completo.
Piemonte: oggi oltre 15.600 vaccinazioni, sabato nuovo open day hub Valentino
Sono 15.635 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate oggi all'Unità di Crisi della Regione Piemonte. A 9.734 è stata somministrata la seconda dose. Tra i vaccinati di oggi, in particolare, sono 2.168 i 12-15enni, 3.235 i 16-29enni, 2.738 i trentenni, 2.119 i quarantenni, 1.637 i cinquantenni, 834 i sessantenni, 411 i settantenni, 156 gli estremamente vulnerabili e172 gli over80. Dall'inizio della campagna si è proceduto all'inoculazione di 5.706.919 dosi, di cui 2. 604.895 come seconde, corrispondenti all'87,9% di6.492.310 finora disponibili per il Piemonte. Intanto un nuovo Open Day al centro vaccinale Valentino di Torino è in programma per sabato prossimo: 750 i posti disponibili dalle ore 8 alle ore 15 per tutto il Piemonte e per tutte le fasce d'età (dai 12 anni in su): 500 si potranno prenotare dalle 9 di domani su www.IlPiemontetivaccina.it e altri 250 saranno ad accesso diretto il giorno stesso senza necessità di prenotazione.
Gb, quasi 31mila casi e 61 morti in ultime 24 ore
Il Regno Unito ha riportato oggi 30.825 nuovi casi di Covid-19 e 61 decessi attribuiti alla malattia. Il numero dei pazienti contagiati ricoverato in ospedale negli ultimi 7 giorni, riportano i media locali, è del 4,7% più alto rispetto alla settimana precedente, mentre quello dei decessi è aumentato del 25,1% rispetto agli scorsi 7 giorni
Regno Unito, quasi 31mila casi e 61 morti in ultime 24 ore
Il Regno Unito ha riportato oggi 30.825 nuovi casi di Covid-19 e 61 decessi attribuiti alla malattia. Il numero dei pazienti con il virus ammesso agli ospedali negli ultimi sette giorni, riportano i media locali, è del 4,7% più alto rispetto alla settimana precedente, mentre quello dei decessi è aumentato del 25,1% rispetto agli scorsi sette giorni
Superati i 40 milioni di vaccinati in Italia
Sono oltre 40 milioni gli italiani vaccinati contro il Covid. In base ai dati pubblicati sul sito del governo, sono complessivamente 40.006.727 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale con entrambe le dosi, che corrisponde al 74,07% della popolazione over 12.
Agenas,occupazione intensive nelle Marche sale al 12%
La percentuale di posti Covid in terapia intensiva cresce nelle Marche (12%) e Pa di Trento (al 4%). Cala nella Pa di Bolzano, dove torna al 4% Resta stabile al 12% in Sardegna e in Sicilia, oltre la soglia del 10%, che costituisce uno dei parametri che determinano il passaggio delle regioni in Zona Gialla. E’ quanto emerge dal monitoraggio dell’Agenas, che confronta i dati del 13 settembre con quelli di ieri. L’occupazione dei posti nei reparti di area non critica cresce in Abruzzo (al 6%), Calabria (al 17%), Lombardia (all’8%) e Toscana (all’8%). E’ stabile in Sicilia al 21%, oltre la soglia d’allerta, in questo caso pari al 15%.
Francia, pazienti Covid sotto le 10mila unità
Il totale di pazienti Covid-19 negli ospedali francesi è sceso per la prima volta sotto le 10mila unità dalla metà dello scorso agosto. Lo rivela il ministero della Salute. Il numero complessivo di pazienti è calato di 26 unità a 9.986, a fronte di un incremento di 86 decessi.
Giorgetti, c’è ipotesi estenderlo tutti lavoratori
“Quella di estendere il Green pass a tutti i lavoratori è un’ipotesi in discussione. L’esigenza delle aziende è di avere la sicurezza per chi opera nei reparti. Credo, quindi, che si andrà verso un’estensione senza discriminare nessuno, possibilmente”: lo ha detto all’ANSA il ministro allo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, al termine dell’incontro con gli imprenditori umbri ad Assisi. “Soltanto un contagiato, al netto delle conseguenze sanitarie rischia di far chiudere tutta l’azienda. Dobbiamo dare un sistema di certezze - ha concluso - sia sotto il profilo sanitario che sotto il profilo dell’organizzazione del lavoro”.
Raikkonen guarito da Covid: Sto bene, ci vediamo al prossimo Gp
“Sto bene. Ci vediamo al prossimo Gran Premio”. Kimi Raikkonen ha voluto rassicurare, via social, i tifosi sulle sue condizioni. Il pilota finlandese dell’Alfa Romeo ha saltato, causa Covid, le ultime due gare in Olanda e Italia. A sostituirlo, Robert Kubica. Raikkonen, che si ritirerà a fine stagione, dovrebbe così tornare in pista in occasione del Gran Premio di Russia del 26 settembre.
Fedriga, via limiti capienza in cinema e teatri
Via il limite di capienza per cinema, teatri e spettacoli dal vivo. E’ quanto chiede il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga dopo gli approfondimenti della commissione cultura della Conferenza delle Regioni, annunciando che la questione sarà all’ordine del giorno della prossima riunione dei governatori. “Sono maturi i tempi per dare una mano concreta alla ripresa dei settori legati a teatri, cinema e spettacoli dal vivo - dice Fedriga - L’ attuale contesto epidemiologico, la diffusione delle certificazioni verdi e le stesse posizioni del ministro Franceschini, meritano i necessari approfondimenti rispetto all’ipotesi di procedere ad una graduale riduzione del distanziamento degli spettatori per quello che riguarda tali attività”. L’obiettivo, aggiunge il presidente della Conferenza, è quello di accelerare “per consentire la ripresa di questo settore che ha pagato pesantemente le conseguenze dell’emergenza pandemica. Va creato un percorso possibile perché si possa arrivare progressivamente ed in tempi ragionevoli alla capienza massima di spettatori nei diversi luoghi destinati allo spettacolo, anche per dare una prospettiva al settore”.
Kyriakides: 72% adulti vaccinati, Ue funziona meglio se uniti
“La pandemia fa parte della nostra vita, lo è ancora dopo 18 mesi, continuiamo a lottare contro questa minaccia senza precedenti. Quel che abbiamo imparato è un messaggio chiarissimo: l’Ue funziona meglio quando siamo uniti. Quando c’è collaborazione, Ora abbiamo la strategia europea sulla vaccinazione con il 72% della popolazione adulta vaccinata. Sappiamo che i vaccini approvati proteggono contro il Covid e contro le varianti”. Lo ha detto la commissaria Ue alla salute, Stella Kyriakides, nel suo intervento alla plenaria.
Agenzia farmaco ed Ecdc più forti ed Hera per Ue salute
“L’Ue ha bisogno di prepararsi meglio di fronte alle pandemie e adottare azioni coraggiose, creando una forte Ue della salute. Tre proposte: rafforziamo l’agenzia europea del farmaco, rafforzare il mandato dell’Ecdc e adottare il regolamento per le gravi minacce transfontaliere per la salute. Le due proposte saranno integrate dall’autorità europea per la risposta rapida Hera”. Lo ha detto la commissaria Ue alla salute, Stella Kyriakides, nel suo intervento alla plenaria.
Lancet, terza dose vaccino per tutti non serve
I dati attualmente disponibili sull’efficacia del vaccino anti-Covid non supportano la necessità di una terza dose per la popolazione generale. E’ la conclusione di una revisione condotta da un gruppo internazionale di scienziati, fra cui anche esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità Oms e dell’Agenzia del farmaco americana Fda, pubblicata su ’The Lancet’. Gli autori spiegano che, anche contro la variante Delta di Sars-CoV-2, l’efficacia dei vaccini Covid-19 è tale da rendere “non appropriate’ dosi vaccinali di richiamo per tutti.
I ricercatori hanno analizzato le evidenze prodotte da studi randomizzati controllati e da studi osservazionali pubblicati su riviste peer-reviewed e piattaforme pre-print. In media, la vaccinazione anti-Covid mostra un’efficacia del 95% contro la malattia grave causata sia dalla variante Delta sia dalla variante Alfa del coronavirus pandemico, nonché un’efficacia superiore all’80% nel proteggere contro qualsiasi infezione associata a queste varianti. Per tutti i tipi di vaccino e contro tutte le varianti considerate, l’efficacia dell’immunizzazione risulta maggiore contro la malattia grave rispetto a forme lievi. E sebbene rispetto alla protezione fornita contro la patologia grave i vaccini appaiano meno efficaci nell’evitare infezioni asintomatiche o trasmissione del contagio, “anche nelle popolazioni con un’elevata copertura vaccinale - precisano gli scienziati - la minoranza non vaccinata è ancora il principale fattore di trasmissione, oltre a essere essa stessa a maggior rischio di malattia grave”.
Vaccini, da 20/9 in Piemonte al via somministrazione terza dose
Da lunedì 20 settembre il Piemonte partirà con la somministrazione della terza dose. Lo comunica il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, a cui nelle scorse ore il commissario Figliuolo aveva anticipato il via libera dalla prossima settimana alla nuova fase della campagna vaccinale. Si comincerà con la terza dose negli immunodepressi e trapiantati che hanno già ricevuto in Piemonte due dosi di vaccino. Come avvenuto finora non sarà necessaria nessuna preadesione, perché saranno i centri specializzati ospedalieri che li hanno in cura a convocare gli immunodepressi.
Vaccini: terza dose per circa 3 milioni immunocompromessi
Sono circa tre milioni, secondo quanto si apprende, gli italiani immunocompromessi ai quali per primi verrà somministrata la terza dose di vaccino anticovid, a partire dal 20 di settembre. Tra loro, pazienti trapiantati, oncologici e con patologie autoimmuni. Subito dopo, ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza nei giorni scorsi, si procederà con gli altri soggetti fragili, gli ospiti delle Rsa e gli ultraottantenni. Nel suo parere, il Comitato tecnico scientifico ha sottolineato che è “raccomandabile” la terza dose “nei soggetti trapiantati, e, più in generale, in quelle categorie di soggetti connotati da significativa alterazione della funzionalità del sistema immunitario per cause legate alla patologia di base (es. immunodeficienza comune variabile) o a trattamenti farmacologici determinanti marcata compromissione della risposta immunitaria”.
Vaccini, dal 20 settembre via a terza dose per categorie a rischio
A partire da lunedì 20 settembre sarà somministrata la terza dose di vaccino anti Covid ai soggetti immunocompromessi. È quanto deciso oggi nel corso di una riunione alla quale hanno partecipato il ministro della Salute Roberto Speranza e il Commissario per l’Emergenza Francesco Figliuolo.
Piemonte, entro fine anno 100 nuovi posti di terapia intensiva
«Sono 651 i posti letto di terapia intensiva al momento presenti in Piemonte, e oltre un centinaio verrà attivato al più tardi entro un anno». Così il coordinatore dell'Area sanitaria dell'Unità di crisi di Regione Piemonte, Emilpaolo Manno, nel corso della seduta della Commissione Sanità dedicata a un approfondimento sull'argomento.
Info Data: anche la Calabria ha numeri da zona gialla
La decisione, ovviamente, la prenderà il governo venerdì 17 settembre. Ma i dati aggiornati alla serata di domenica 12 settembre dicono che la Calabria ha superato tutti i parametri per diventare in zona gialla. Il dato emerge da una elaborazione dati realizzata da Info Data - Il Sole-24 Ore.
Grecia, test settimanali obbligatori per lavoratori non vaccinati
La Grecia ha introdotto test settimanali anti-Covid obbligatori per tutti i lavoratori non vaccinati, mentre lotta per aumentare i tassi di immunizzazione inferiori rispetto alla media dell’Unione europea. I dipendenti del settore pubblico e privato dovranno pagare per i test settimanali o portare il certificato di vaccinazione per accedere al loro posto di lavoro, mentre i ragazzi non vaccinati delle scuole superiori, che hanno riaperto oggi, riceveranno kit di test distribuiti a spese del governo. Restrizioni simili si applicheranno anche agli stadi per gli eventi sportivi, ai musei e ai siti archeologici, nonché a siti al chiuso come cinema e ristoranti. Circa il 56% dei residenti in Grecia è stato completamente vaccinato, mentre il tasso medio nell’Ue è di poco superiore al 60%. Atene ha imposto l’obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari e consente la somministrazione del vaccino ai ragazzini a partire dall’età di 12 anni.
Regno Unito: solo 1% di vittime nel primo semestre era vaccinato
Da gennaio a giugno il Regno Unito ha registrato 640 vittime di Covid che erano completamente vaccinate. Si tratta dell’1,2% dei 51.281 decessi segnalati nello stesso periodo. Il 98,8% delle vittime dunque non era vaccinato. Lo indicano le cifre dell’Istituto nazionale di statistica britannico. Una parte delle vittime vaccinate si era infettata prima di aver completato il ciclo vaccinale.
Brasile: media decessi scende sotto i 500 al giorno
Il ministero della Salute brasiliano ha confermato 293 nuovi decessi per Covid-19 ieri. Il totale delle vittime dall’inizio della pandemia è dunque salito a 586.851. Secondo l’organo di governo, nelle ultime 24 ore il Paese sudamericano ha registrato 10.615 nuovi contagi. Il bilancio totale è di 20.999.779 persone infette. La media mobile di morti negli ultimi 7 giorni è stata di 460, essendo scesa sotto i 500 giornalieri da 5 giorni. Mercoledì scorso è finita sotto il livello per la prima volta dal 27 novembre, quando fu di 480. L’indicatore è in calo da 21 giorni. La media mobile dei nuovi casi negli ultimi 7 giorni è stata di 15.571. Il valore è diminuito rispetto al giorno precedente ed è in calo da 14 giorni. È la nuova media più bassa dal 21 maggio 2020, quando indicava 15.310 casi giornalieri.
Germania, al via la «settimana della vaccinazione»
Ha preso oggi il via in Germania la campagna nazionale denominata la “settimana della vaccinazione”, con l’obiettivo di aumentare la percentuale di persone vaccinate, in vista dell’inverno. Oltre che nei consueti centri vaccinali, la campagna offrirà la possibilità a chiunque di vaccinarsi senza appuntamento e gratuitamente in altre tipologie di esercizi, come biblioteche, centri commerciali, stadi di calcio o mezzi di trasporto pubblico. Il capo di gabinetto della cancelliera Angela Merkel, Helge Braun, ha annunciato domenica che la campagna di vaccinazione “continuerà anche nelle prossime settimane”. La stessa Merkel ha fatto appello ai tedeschi non ancora vaccinati, affinché si vaccinino il prima possibile. “Non è mai stato così facile vaccinarsi. Non è mai stato così veloce”, ha detto nel suo videomessaggio settimanale pubblicato sul sito web del governo tedesco. Circa il 62% dei tedeschi è completamente vaccinato contro il coronavirus, anche se l’aumento del tasso è rallentato nelle ultime settimane e i numeri sono più bassi nell’est del Paese, dove in alcuni Laender, come la Sassonia, superano appena il 50 per cento della popolazione.
Crisanti: fase di transizione, forse luce alla fine del tunnel
“Siamo ancora in una fase di transizione e forse si intravede la luce alla fine del tunnel. Ma abbiamo situazioni come quella che sta capitando in Inghilterra, con 30-40mila casi al giorno e 150-180 decessi quotidiani, un numero importante che getta sfiducia su quello che potrebbe capitare da noi”. Lo ha sottolineato Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, ospite del programma ’L’Aria che tira’ su La7.
Ordinanza Ministero, Sicilia gialla per altri 15 giorni
La Sicilia resta in zona gialla per altri 15 giorni. Lo prevede la nuova ordinanza ’Misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza sanitaria nella Regione Sicilia’ del ministero della Salute, datata 10 settembre e pubblicata sul sito dello stesso ministero. “Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus SARS-Cov-2, per la Regione Sicilia - si legge - l’ordinanza del Ministro della salute 27 agosto 2021 è rinnovata per ulteriori quindici giorni, ferma restando la possibilità di una nuova classificazione”. L’ordinanza del 27 agosto 2021 collocava la Sicilia in zona gialla.
Giani: Superata quarta ondata, condizione migliore per riaprire scuole
Arrivare alla data della riapertura delle scuole in Toscana, che scatterà il 15 settembre, con un dato giornaliero di poco più di 200 nuovi casi di Coronavirus, "è un segnale, è il segnale che abbiamo superato la quarta ondata, che aveva portato anche a 4.880 contagi settimanali nella settimana prima di Ferragosto". Lo ha sottolineato il presidente della Toscana, Eugenio Giani, a margine di una conferenza stampa a Firenze.
"Da 4 settimane il dato dei contagi è in progressiva discesa - ha spiegato Giani - In una settimana come questa, in cui probabilmente avremo poco più di 2mila contagi, meno della metà di quello che avevamo un mese fa, possiamo pensare di essere nelle condizioni giuste per riaprire le scuole in presenza con l'obiettivo, attraverso i vaccini, di contrastare e limitare al massimo la pandemia".
Rallenta avanzata in Sicilia, 27,3% in meno di nuovi positivi in ultimi 7 giorni
Rallenta l’avanzata del Covid in Sicilia. L’ufficio Statistica del Comune di Palermo, infatti, rende noti i dati relativi all’andamento della pandemia nell’Isola diffusi ieri dal dipartimento della Protezione civile. “Nella settimana appena conclusa - si legge nella nota - si conferma e rafforza la tendenza al rallentamento della diffusione del Covid-19 in Sicilia, già rilevata la settimana scorsa: sono diminuiti i nuovi positivi, i ricoverati (ordinari e in terapia intensiva) e i nuovi ingressi in terapia intensiva”. Dopo nove settimane è tornato a diminuire anche il numero degli attuali positivi. In particolare, nei sette giorni appena conclusi i nuovi positivi nell’Isola sono 6.252, il 27,3 per cento in meno rispetto alla settimana precedente, quando già si era registrata una diminuzione del 7,6 per cento. E’ diminuito anche il rapporto fra tamponi positivi e tamponi effettuati, passato dal 6,6 al 4,8 per cento. Gli attuali positivi sono 26.190 (2.272 in meno rispetto alla settimana precedente) e le persone in isolamento domiciliare 25.298 (2.199 in meno rispetto alla settimana precedente). In Sicilia i ricoverati sono 892, di cui 106 in terapia intensiva: rispetto ai sette giorni precedenti sono diminuiti di 73 unità (i ricoverati in terapia intensiva sono diminuiti di 14 unità). Nella settimana appena conclusa si sono registrati 40 nuovi ingressi in terapia intensiva (il 42 per cento in meno rispetto ai 69 della settimana precedente). E’ cresciuto di 8.392 unità, invece, numero dei guariti (255.944) e la percentuale dei guariti sul totale positivi è pari all’88,7 per cento (87,6 per cento domenica scorsa). Le vittime nella settimana sono state 132 (contro le 131 di quella precedente). A causa di alcuni riconteggi, il numero provvisorio di persone decedute attribuibili alla settimana appena conclusa è, però, pari a 82. Complessivamente le persone decedute sono 6.577 e il tasso di letalità (deceduti/totale positivi) è del 2,3 per cento (come la settimana scorsa). I ricoverati complessivamente rappresentano il 3,4 per cento degli attuali positivi (i ricoverati in terapia intensiva lo 0,4 per cento).
Fonti Ue, test deve valere meno di vaccinazione
Nelle stanze del potere Ue inizia a circolare l’idea di rendere la vaccinazione contro Covid-19 e il certificato di guarigione dall’infezione da Sars-CoV-2 ’premianti’ rispetto al semplice test Covid, dato che quest’ultimo, a differenza dell’iniezione e della guarigione, non protegge dalla malattia, ma attesta semplicemente che, in quel momento, la persona non è affetta dal coronavirus pandemico. “Sono molto a favore - spiega un’autorevole fonte parlamentare della maggioranza - del fatto che i test non vengano messi allo stesso livello dei vaccini o del certificato di guarigione. In particolare, il test rapido antigenico rapido non è abbastanza affidabile”. Attualmente, ai fini del Green pass o certificato Covid Ue, le tre condizioni sono equivalenti: la differenza è solo sul piano temporale, dato che il pass ottenuto con un test ha una durata molto limitata. Chi non vuole vaccinarsi oggi, per ottenere il Green pass ha la possibilità di sottoporsi a un tampone o a un test rapido: tra qualche mese potrebbe non essere più così, se l’idea dovesse prendere piede a livello Ue.
Ue potrà dichiarare emergenza sanitaria europea
L’Ue potrà dichiarare un’emergenza sanitaria a livello europeo, cosa che oggi non può fare, svincolandosi così dalla ’dipendenza’ dall’Organizzazione mondiale della sanità, che ha atteso mesi per dichiarare la pandemia di Covid-19. Domani, spiegano fonti dell’Aula, il Parlamento Europeo adotterà due provvedimenti legislativi proposti dalla Commissione l’anno scorso: il miglioramento della base legislativa per l’Ecdc, l’equivalente Ue dei Cdc americani, che ha però una carenza di personale e di poteri, e un regolamento sulle minacce transfrontaliere alla salute pubblica, che consentirà all’Ue di dichiarare un’emergenza sanitaria a livello europeo, cosa oggi non possibile. Oggi l’Ue è dipendente dall’Oms: all’inizio del 2020 “era ovvio che era una pandemia, ma l’Oms, sotto pressione da parte della Cina, non ha reagito rapidamente. E anche la risposta Ue ha risentito” di questa lentezza, ricordano le fonti.
Infettivologo Andreoni, ’con positivi in classe meglio chiudere scuola’
“In questa prima fase di riapertura delle scuole, dobbiamo capire in che modo circola e circolerà il virus e questo si può monitorare con i test salivari. Ma se ci sono studenti positivi a Covid in una classe, credo che sia più opportuno chiudere la scuola per qualche giorno che solo la singola classe”. Lo dice all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), commentando le parole del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a SkyTg24, che nel caso di un contagio a scuola “si farà attenzione a quel gruppo, a quella classe, a quella scuola, ma non sarà più possibile mettere in Dad tutta una regione. Se vi fossero dei rischi, si interviene in maniera mirata”. “Condivido le parole del ministro Bianchi - aggiunge Andreoni - ma in questo momento serve molta attenzione sui focolai. La scelta della Dad per la sola classe in caso di studente positivo si può pensare solo quando capiremo l’entità della circolazione del virus nelle scuole”. L’infettivologo rimarca poi la necessità di non trascurare le misure anti-Covid già applicate lo scorso anno scolastico: “La mascherina in classe e la ventilazione delle aule”.
Green pass, Daspo sportivo ’fuori contesto’ per leader Forza Nuova Castellino
E' stato notificato oggi il provvedimento Daspo, misura di prevenzione adottata dal Questore di Roma, nei confronti di Giuliano Castellino. ,Gli accertamenti svolti dagli agenti della Divisione Polizia Anticrimine, sulla base dell'attività d'indagine svolta dalla Digos capitolina, sono iniziati subito dopo le manifestazioni di protesta, in alcuni casi non autorizzate, organizzate per contestare i recenti provvedimenti governativi varati per contrastare la diffusione dei contagi da covid-19, con particolare riferimento all'introduzione dell'uso del ’green pass’. A tali iniziative, ovvero alle manifestazioni organizzate a Roma in Piazza del Popolo il 24 luglio, il 14 e 28 agosto ultimo scorso, ha partecipato, e in taluni casi si è reso promotore, anche Giuliano Castellino, leader romano del movimento di estrema destra ’Forza Nuova’, nonostante fosse sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, con la prescrizione di non partecipare alle manifestazioni pubbliche senza l'autorizzazione della polizia. Il soggetto in questione ha preso parte alle iniziative anche incitando ad assumere un atteggiamento di ribellione rispetto al regime di restrizioni varato dal governo. In particolare, poi, nella iniziativa del 28 agosto, Giuliano Castellino, nel fronteggiare i reparti schierati in assetto antisommossa, posti a protezione di Via del Corso, con l'obiettivo di sfondare lo sbarramento e raggiungere le sedi del Parlamento e del Governo italiano, ha incitato con veemenza i manifestanti ed è venuto a contatto fisico con gli operatori di polizia, reiterando nei loro confronti le offese e le violenze, così come aveva fatto in precedenza.
Per tali fatti, il Castellino, unitamente ad altri soggetti, è stato denunciato dalla Polizia di Stato alla locale Procura della Repubblica.Appello pediatri, ’vaccino unico strumento contro rischi gravi’
“A oggi la vaccinazione è il solo provvedimento che porta quasi a zero il rischio di morte e rende minimo il rischio di contrarre forme cliniche gravi” di Covid-19. “Per tale motivo è importante che le stesse opportunità di salute vengano offerte anche ai cittadini dell’età evolutiva”. Lo affermano in una nota congiunta l’Associazione degli ospedali pediatrici italiani (Aopi) e la Società italiana di pediatria (Sip), ribadendo l’efficacia e la sicurezza della vaccinazione contro il coronavirus Sars-CoV 2 in tutte le fasce di età in cui è stata praticata nel mondo. “I benefici della vaccinazione per bambini e adolescenti - sottolineano gli esperti - sono molteplici: proteggere la loro salute da Covid-19; normalizzare la loro vita (scuola, socializzazione); ridurre la circolazione virale nell'intera popolazione”. Per questo, “rappresentando gran parte delle istituzioni pediatriche nelle quali afferiscono bambini e ragazzi affetti dalle forme gravi di Covid, ribadiamo la necessità di provvedere nei tempi più rapidi alla vaccinazione dei soggetti per i quali sono già disponibili i vaccini, e auspichiamo il massimo impegno di tutte le componenti della società - è l’appello di Aopi e Sip - al fine di garantire la vaccinazione a tutti coloro per i quali vaccini saranno approvati”.
Oms Europa, «quadro resta molto preoccupante ma vaccini svolta»
“Il quadro della pandemia che vediamo oggi rimane molto preoccupante, ma i vaccini anti-Covid sono stati un punto di svolta e con l’aumento della copertura vaccinale abbiamo visto diminuire drasticamente l’incidenza degli esiti della malattia e la mortalità, così come la pressione sui sistemi sanitari”. Lo ha detto Hans Kluge, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa, aprendo l’appuntamento con la 71esima sessione del Regional Committee for Europe. “La sofferenza inflitta dalla pandemia rimarrà impressa nella memoria di tutti per molto tempo a venire - ha aggiunto Kluge - ma ha creato anche un legame tra tutte le persone del mondo. La solidarietà, dal cuore o dalla ragione, è un elemento essenziale per il futuro delle società, senza lasciare indietro nessun Paese e nessuna persona”.
A San Quirico d’Orcia primo giorno elementari slitta per caso Covid
Slitta di cinque giorni la riapertura della scuola elementare di San Quirico d’Orcia (Siena) a causa della positività al Covid-19 di un componente del personale scolastico.
In una nota, l’amministrazione comunale comunica che “le scuole elementari riapriranno lunedì 20 settembre, invece che il 15 settembre”, che “la decisione precauzionale è dovuta alla comunicazione da parte della Asl Toscana Sud Est della positività di un cittadino riconducibile a personale scolastico”, e che “la persona positiva si trovava già in isolamento domiciliare, e in via precauzionale e secondo protocollo, sono state disposte 11 quarantene”.Carabinieri interrompono rave party illegale in Alto Adige
I carabinieri di Bolzano e Ortisei hanno interrotto sabato notte un rave party, organizzato da un gruppo di giovani in una proprietà privata, a Nova Levante nel Parco naturale Sciliar-Catinaccio”. Il tutto senza autorizzazioni e misure anti-Covid. Denunciati tre organizzatori. Sul posto hanno trovato circa centocinquanta giovani, provenienti da tutto l’Alto Adige, invitati tramite Telegram. Gli organizzatori avevano dato istruzioni ben precise a chi avesse voluto partecipare alla festa, specificando di non divulgare la notizia e di non farsi notare dalle forze dell’ordine. Gli stessi avevano persino suggerito di non parcheggiare nelle vicinanze del posto per non dare nell’occhio. Sul posto avevano allestito un vero e proprio palco con un importante impianto audio, nonché vari stand per la vendita di alcolici e superalcolici. L’ingresso era a pagamento. I carabinieri di Bolzano in merito stanno informando la Guardia di finanza per la parte di evasione fiscale. Uno dei giovani controllati, palesemente ubriaco, allo scopo di allontanarsi e sottrarsi al controllo, ha spinto alcuni dei militari dell’Arma presenti e pertanto sarà denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e sanzionato per ubriachezza. Sul posto, poi, è stato segnalato al prefetto quale assuntore di stupefacenti un altro giovane trovato con della marijuana. Sono state contestate, infine, 38 sanzioni amministrative per il mancato rispetto della normativa in vigore, tesa al contrasto della diffusione della malattia Covid-19. I carabinieri di Lana sono invece intervenuti presso una discoteca, hanno sanzionato il titolare per la violazione della normativa anti-Covid, e l’hanno chiusa cautelativamente per cinque giorni poiché all’interno della stessa era in corso una festa da ballo con moltissime persone senza mascherine e senza distanziamento.
Scuola, Zingaretti: Nel Lazio 97% personale scolastico vaccinato
“Oggi primo giorno di scuola. Un grande in bocca al lupo a tutte le studentesse e a tutti gli studenti che oggi iniziano l'anno scolastico. E un enorme grazie a voi e alle vostre famiglie per la pazienza, l’impegno e la responsabilità che avete dimostrato finora. Grazie anche ai docenti, ai dirigenti scolastici e al personale scolastico. Nel Lazio il tasso di vaccinazione del personale scolastico è al 97%, e questo ci darà maggiore serenità. Ora inizia un capitolo nuovo che ci riporta pian piano alla normalità dopo l’incubo del Covid”. Lo scrive su Facebook il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Le lezioni in presenza e l’incontro con i compagni di classe ritrovati dopo tempo rendono questo inizio più speciale e significativo del solito - aggiunge -. Facciamo di tutto per goderci la libertà di studiare e stare insieme! Forza! L'Italia ha bisogno di voi”.
Gb fa piani per l’inverno, 3/a dose e niente lockdown
Via libera al terzo richiamo dei vaccini, a cominciare da anziani e vulnerabili, porte aperte al mantenimento di alcune precauzioni, ma nessuna intenzione di tornare a un lockdown generalizzato. Sono le linee del piano di contenimento del Covid in vista dell’inverno che il governo Tory britannico di Boris Johnson si appresta a formalizzare per bocca del premier dopo le ultime consultazioni di domani con i suoi esperti medico-scientifici. Lo anticipano oggi i media, riportando che Johnson e i suoi ministri restano per ora contrari anche solo a immaginare un nuovo confinamento nazionale, riservandosi al limite - nel caso di una nuova impennata invernale dei contagi - di poter reimporre l’uso delle mascherine nei luoghi pubblici come vincolante (in Inghilterra non è più obbligatorio da nessuna parte dal 19 luglio, ma soltanto “raccomandato” sui trasporti pubblici o nei siti affollati al chiuso) e di riesumare l’indicazione diffusa del lavoro da casa. Da chiarire invece l’ipotesi d’un possibile alleggerimento delle residue restrizioni sui viaggi: in particolare sulla quarantena precauzionale a domicilio, che del resto secondo un inchiesta giornalistica non sarebbe stata rispettata nei mesi scorsi da circa 300.000 persone.
Chiuse 3.000 classi in Francia
In totale, “poco piu’ di 3.000” classi scolastiche sono state chiuse in Francia a causa dell’epidemia da Covid-19, un dato che rappresenta appena lo 0,5% delle 540.000 classi del Paese, anche se progredisce in modo esponenziale: è quanto annunciato dal ministro dell’Istruzione, Jean-Michel Blanquer, intervistato dal giornale Le Parisien. Martedì scorso, il ministro aveva riferito che le classi chiuse erano 545. “Ci attendiamo ad un aumento nei prossimi giorni, poi ad una stabilizzazione, prima di una diminuzione,” ha proseguito, riferendo che 67% dei ragazzi tra i 12 e i 17 anni hanno ricevuto una “dose e 54% sono completamente vaccinati”.
In Russia 719 morti in 24 ore, la tendenza è in calo
La Russia ha registrato 719 morti per coronavirus nelle ultime 24 ore, in calo rispetto alle 788 del giorno prima. Lo riporta il centro di crisi anti-coronavirus. È il più basso numero giornaliero di morti per coronavirus dal 19 luglio. Il totale dei morti ufficiali ha raggiunto 193.468. Secondo i dati del centro di crisi, il 2,7% dei pazienti con coronavirus sono morti in Russia.
Accordo Asl Alto Adige e Inail per long Covid
I casi di conseguenze a lungo termine dopo una malattia da Corona si moltiplicano; sempre più pazienti lamentano i cosiddetti “sintomi da long Covid”. In Alto Adige ora un accordo stipulato tra Azienda sanitaria ed Inail, l’Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro permette di vedersi riconosciuti anche dal punto di vista della medicina del lavoro i danni a lungo termine in seguito ad infezioni lavoro-correlate. Poiché l’Inail come Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro è competente per il recupero della salute fisica e psichica delle lavoratrici e dei lavoratori, secondo la dirigente medico della direzione provinciale Inail Ornella Capozzi sarebbe una logica conseguenza che anche i costi per l’assistenza ed il trattamento dopo infezioni lavoro-correlate con conseguenze fossero a carico dell’Inail. Concretamente si tratta di classificare i disturbi, i quali compaiono talvolta anche più di 12 settimane dall’inizio della malattia, nel caso in cui via sia la conferma degli specialisti dell’ambulanza Long Covid, come “danni biologici”. A tal fine le persone notificate dalla specialista di medicina del lavoro vengono sottoposte entro 7 giorni nell’ambulanza Long Covid ad una minuziosa visita, tra cui ad una valutazione neurologica. Il direttore generale, Florian Zerzer, si compiace che questo accordo sia potuto divenire realtà: “Purtroppo constatiamo che sempre più persone dopo un’infezione da Coronavirus devono lottare contro i postumi per settimane e mesi. Soprattutto per le persone che si sono procurate la malattia nell’ambito della propria attività lavorativa, costituisce ora un grande sollievo il fatto di potersi far curare in un’ambulanza per il long Covid e che l’Inail lo riconosca anche dal punto di vista della medicina del lavoro”. Giovanna Pignataro, direttrice provinciale dell’Inail: “Tramite quest’accordo abbiamo intrapreso i necessari primi passi per il rafforzamento della collaborazione nell’assistenza delle lavoratrici e lavoratori in queste situazioni difficili. Con questo abbiamo creato una base per approfondire conoscenze mediche dopo il decorso della malattia e per sostenere la riabilitazione fisiopsichica al meglio.”
Pediatri, vaccino diritto per tutti bimbi e ragazzi
Bambini e ragazzi, anche under 12, hanno tutti il diritto alla tutela della loro salute grazie al vaccino contro il Covid. Lo sottolineano l’Associazione degli ospedali pediatrici italiani (Aopi) e la Società italiana di pediatria (Sip), che rappresentano una gran parte delle istituzioni pediatriche nelle quali afferiscono pazienti con forme gravi di Covid. “In Italia - ricordano Aopi e Sip -grazie all’eccellenza dell’assistenza garantita all’età 0-18 anni dall’Ssn, il numero di decessi in età evolutiva dovuti al Covid è contenuto, ma sono numerosi i casi di forme gravi che hanno necessitato di cure intensive (sindrome infiammatoria multiorgano pediatrica - Mis-C) curate e guarite”. “In accordo con i suggerimenti dell’American Academy of Pediatrics , di altre società scientifiche e in particolare l’European Academy of Pediatrics - evidenziano - esprimiamo apprezzamento per l’opportunità offerta agli adolescenti (12-16 anni) di potere tutelare la propria salute. Auspichiamo la possibilità che il vaccino contro il Covid, confermando i promettenti dati ad oggi disponibili, dimostri la propria efficacia e sicurezza anche da 0 a 12 anni in modo che, completato l’iter previsto dalle norme, anche i più piccoli possano usufruire della stessa possibilità di prevenzione”. “I dati della letteratura scientifica internazionale -aggiungono - confermano che, seppur raramente, il Covid può determinare il decesso anche in età evolutiva e che non sono rari i casi gravi, in particolare la Mis-C. Sosteniamo con fermezza il diritto di tutti in età evolutiva a poter fruire delle vaccinazioni disponibili per le fasce di età in cui già esiste un vaccino autorizzato (12-16 anni) e di poter offrire, appena disponibili, la stessa opportunità anche agli under 12”. “Ad oggi - concludono i due presidenti Alberto Zanobini e Annamaria Staiano - la vaccinazione è il solo provvedimento che porta quasi a zero il rischio morte e rende minimo il rischio di contrarre forme cliniche gravi. È importante che le stesse opportunità di salute vengano offerte anche ai cittadini dell’età evolutiva. I benefici della vaccinazione per bambini e adolescenti sono molteplici: proteggere la salute; normalizzare la vita (scuola, socializzazione); ridurre la circolazione virale nell’intera popolazione”.
Heathrow: ad agosto passeggeri in aumento ma ancora sotto livelli pre-Covid
Heathrow ad agosto ha registrato 2.232 milioni di passeggeri che hanno viaggiato attraverso il suo terminal, con un aumento del 57,4% rispetto a un anno fa. Tuttavia, il numero di passeggeri rimane inferiore del 71% rispetto allo stesso mese prima della pandemia, “poiché le restrizioni in continua evoluzione, i requisiti di test costosi e non necessari e la mancanza di un approccio comune transfrontaliero continuano a ostacolare la ripresa del Regno Unito”, si legge in una nota. Negli otto mesi il numero di passeggeri è stato inferiore del 57,2% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, mentre da settembre 2020 ad agosto 2021 la contrazione è stata del 73%. Il traffico merci è aumentato del 34,4% a 111.500 tonnellate, mentre l’aumento da gennaio è stato del 23,5% e da settembre dello scorso anno ad agosto di quest’anno è aumentato del 5,4%.
Dal primo posto in Europa, Heathrow è passato al decimo, visto che Schiphol, Parigi e Francoforte si stanno riprendendo a un ritmo molto più rapido.Molise, in ultima settimana contagi dimezzati
Arretra la pandemia in Molise. Nell’ultima settimana il numero dei nuovi casi di Covid 19 si è dimezzato: i positivi sono stati 57 contro i 109 dei sette giorni precedenti. Si abbassa nettamente anche il tasso di positività che dal 3,9 di lunedì scorso passa all’1,9 (sono stati 2.862 i tamponi processati in settimana, in aumento rispetto ai 2.744 del periodo precedente). Scende pure il numero degli attualmente positivi che in regione oggi sono 238 contro i 258 di lunedì scorso. Scende anche il numero dei ricoverati: i pazienti assistiti al Cardarelli di Campobasso sono ora 11, mentre erano 13 lunedì scorso. Unico dato in lieve peggioramento è quello della terapia intensiva che, rimasta vuota in regione per alcune settimane, da ieri ha un nuovo ricoverato, trasferito dal reparto di malattie infettive.
Domani Ue lancia Hera, la Barda europea
La Commissione Europea approverà domani la proposta legislativa per istituire Hera, la European Health Emergency and Preparedness Response Authority, che dovrebbe diventare l'equivalente Ue della Barda, l'agenzia Usa creata nel 2006, dopo l'11 settembre 2001, per affrontare le minacce per la salute pubblica. La proposta, si apprende da fonti parlamentari, verrà annunciata dalla presidente Ursula von der Leyen nel discorso sullo Stato dell'Unione di mercoledì a Strasburgo. Giovedì, poi, verranno illustrati i dettagli. La Barda ha fatto la differenza nella risposta alla pandemia di Covid-19, finanziando da subito, in maniera massiccia, le case farmaceutiche nello sviluppo dei vaccini, che sono arrivati a tempo di record, a beneficio anche dell'Europa. L'Ue non dispone di un'agenzia simile, ma solo dell'Ecdc, che oggi ha pochissimi poteri e poco personale, e che dovrebbe essere rafforzata, e dell'Ema, che autorizza i farmaci. Hera dovrebbe occuparsi di prevenire le eventuali prossime pandemie, evitando che l'Unione si faccia cogliere impreparata com'è accaduto con la pandemia di Covid-19.
Fedriga, ’con terapie domiciliari non si evitano ospedalizzazioni, è certificato da studi’
“Sulle terapie domiciliari sono i medici che dicono quale medicina dare, non la politica. Studi internazionali certificano che purtroppo anche con le cure che si possono dare a casa non si evitano le ospedalizzazioni”. Lo ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga a Morning News, su Canale 5. “Sono ottimista - ha proseguito - sul fatto che verranno presentati nuovi farmaci antivirali che saranno estremamente efficaci contro il Covid 19, li stanno sperimentando proprio in questi mesi, e penso che entro fine anno dovremmo averne a disposizione qualcuno”. “Dall’altro lato - ha sottolineato Fedriga - devo dire però che i parametri per far passare le regioni in zona gialla, arancione, rossa, sono stati cambiati e oggi si basano sulle ospedalizzazioni proprio su richiesta della Conferenza delle Regioni. Detto questo, lo ribadisco: penso sia sbagliato paventare il lockdown, altrimenti significa che non è cambiato nulla dallo scorso anno e invece quest’anno abbiamo delle armi in più: vaccini, Green Pass, maggiore capacità di tracciamento e di tamponi. Va detto chiaramente dando garanzie e fiducia alle imprese”.
Napoli, 40 bus e 400 corse aggiuntive per potenziare trasporto scolastico
In vista del rientro a scuola previsto per mercoledì 15 settembre Anm (Azienda napoletana mobilità), società dei trasporti del Comune di Napoli, ha predisposto un’offerta integrativa rivolta alla mobilità scolastica composta da 40 bus e 400 corse in più al giorno tra linee dedicate (10) e potenziamenti delle linee ordinarie. “Si tratta - spiega una nota - di una proposta di mobilità collettiva ragionata assieme alle istituzioni territoriali e scolastiche utile ad affrontare e la domanda studentesca di trasporto pubblico che ripartirà a ritmo serrato nelle prossime settimane”. La programmazione di Anm School 2021-2022 prevede, nel dettaglio, l'attivazione di 4 linee, a partire dal 15 settembre in orario scolastico dal lunedì al venerdì, di cui 1 ordinaria (S1) e 3 aggiuntive (S3, S4, S5), per complessivi 10 bus dedicati. Le linee hanno lo scopo di soddisfare la domanda prevalente verso gli istituti scolastici cittadini non raggiunti dall'offerta su ferro o da altri collegamenti ordinari su gomma. I quartieri serviti in prevalenza, in quanto a loro volta non integrati nella rete su ferro e su gomma, sono Pianura, Soccavo, Secondigliano e San Pietro a Patierno. L’offerta sarà poi implementata, a partire dal 20 settembre, con l’esercizio di ulteriori 6 linee aggiuntive, per un totale di 30 bus aggiuntivi, effettuate per il tramite di operatori privati gestiti direttamente da Anm (Ncc), già individuati mediante procedura ad evidenza pubblica. Questi mezzi effettueranno percorsi e fermate come tutti gli altri, rispetteranno orari prestabiliti a servizio degli studenti, consentiranno di viaggiare comodamente seduti, e saranno utilizzabili con gli stessi biglietti e abbonamenti validi per le linee su cui sono impiegati autobus urbani. In più sarà possibile anche effettuare il biglietto a bordo direttamente dal conducente.
Consigliere scientifico Gb, ’vaccinare ragazzi per evitare terza ondata’
Il Regno Unito deve vaccinare contro il coronavirus i suoi adolescenti se vuole evitare una terza ondata della pandemia. E’ quanto ha dichiarato il professor Neil Ferguson, dell’Imperial College di Londra e membro del Scientific Advisory Group for Emergencies, il comitato di consiglieri scientifici del governo britannico. Intervistato dalla Bbc, il principale epidemiologo britannico ha messo in guardia da ’’una nuova ondata di contagi in autunno e in inverno’’. Necessario ’’restare molto cauti’’ dopo la riaperture delle scuole. Sperando che non si arrivi a un altro lockdown, il medico ha aggiunto che nulla può essere escluso. “Con questo livello di immunità che abbiamo nella popolazione, se abbiamo bisogno di ridurre ulteriormente la trasmissione del virus potrebbe non essere necessario un lockdown completo”, ha aggiunto. Per evitare che questo accada, ’’ci sono misure intermedie che possono essere adottate necessariamente a un certo punto’’.
Pregliasco, «marcia indietro Gb su Green pass è rischio, in Italia non fattibile»
Il dietrofront del Governo inglese, guidato da Boris Johnson, sul Green pass "in Italia oggi è infattibile e aprirebbe a grandi rischi epidemiologici, sarebbe una marcia indietro non auspicabile". Lo spiega all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all'università Statale di Milano. "Sappiamo bene, perché l'abbiamo visto anche con la scelta di partire con la vaccinazione con la prima dose a tutti, come l'Inghileterra affronti la pandemia con spirito diverso dal resto dell'Ue - ricorda Pregliasco - Quella di Boris Johnson sul Green pass è chiaramente una scelta politica. Non c'è un manuale per gestire la pandemia Covid". Secondo Pregliasco, "il Green pass in Italia ha aiutato molto a far crescere le vaccinazioni tra i giovani, pensare di tornare indietro sarebbe un messaggio molto sbagliato".
Bassetti, ’grazie a vaccino virus circolerà meno rispetto a 1 anno fa’
“Non è possibile che vada una scuola intera in Dad e spero che ci vadano anche meno classi possibili perché avendo la maggior parte degli insegnanti e molti studenti vaccinati sono convinto che alla fine probabilmente il virus circolerà meno rispetto allo scorso anno. Questo salvo in quelle Regioni in cui ahimè la proporzioni di docenti e ragazzi immunizzati è bassa”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, commentando le parole del ministro dell’Istruzione Bianchi che “nel caso in cui vi fosse un rischio, diversamente dagli anni passati, si farà attenzione a quel gruppo, a quella classe, a quella scuola, non sarà più possibile mettere in Dad tutta una regione. Se vi fossero dei rischi si interviene in maniera mirata”. Bassetti è più critico sul fatto che in tutte le Regioni possa funzionare il meccanismo annunciato da Bianchi. “E’ chiaro che l’accesso alle vaccinazioni e la diversa proporzione al vaccino sia per gli insegnanti che per gli studenti creerà evidentemente una scuola a due velocità -avverte - con uno squilibrio a livello scolastico tra regioni e anche dentro la regione, Questo in un Paese che vuole essere unito non va bene”.
Veneto, 291 nuovi casi e 2 decessi in 24 ore
In Veneto si registrano 291 nuovi casi di Covid-19 e due decessi nelle ultime 24 ore. Il dato emerge dal bollettino regionale, che porta i totali rispettivamente a 462.255 e 11.721. L’incidenza dei casi su 14.220 tamponi effettuati è del 2,04%. Crescono i malati attualmente in carico, che sono 12.884 (+74), e i ricoveri nei reparti ordinari, che sono 264 (+5); invariato infine (57) il numero di pazienti in terapia intensiva.
Altri 22 casi in focolaio a sud Cina: scuole chiuse, preoccupazione
Altri 22 casi di Covid-19 sono stati segnalati nella provincia cinese di Fujian, portando il totale a 43 in un nuovo focolaio alimentato dalla variante Delta. Le autorità sanitarie hanno dichiarato che 15 casi sono stati confermati nella città di Putian nelle ultime 24 ore, sei a Quanzhou e uno a Xiamen, suggerendo che il virus potrebbe spostarsi verso sud. Le scuole sono state chiuse a Putian e chiunque lasci la città deve avere prova di un test negativo nelle 48 ore precedenti. La città ha sospeso anche i servizi di autobus e treno sabato e ha chiuso cinema, bar e altre strutture. La Cina ha in gran parte fermato la diffusione del Covid-19, ma affronta focolai sporadici. Uno di essi, alimentato dalla variante Delta, si è diffuso in più province a luglio e agosto, sollevando preoccupazione per nuove varianti più contagiose
Abrignani (Cts), «Green pass esteso agli alunni over 12»
“Bisogna dividere le scuole tra quelle con studenti sopra i 12 anni, che vanno vaccinati, e quelle con classi sotto, per cui si attende l’autorizzazione dell’Ema”. Così Sergio Abrignani, membro del Cts, professore ordinario di Immunologia all’Università Statale e direttore dell’ Istituto nazionale di genetica molecolare Invemizzi del Policlinico di Milano, a ’La Stampa’ affronta i problemi dell’inizio dell’anno scolastico. Sulla terza dose, l’immunologo sottolinea che “la circolare del ministero non c’è ancora, ma l’orientamento è dare la terza dose a tutti gli italiani nel 2022”. Cosa succede nelle scuole sopra i 12 anni? “Il personale scolastico è vaccinato e molti ragazzi pure. Per proteggere meglio la comunità il Green pass andrebbe esteso a tutti gli studenti sopra i 12 anni, come all’università”, suggerisce. E nelle scuole sotto 12 anni? “Il personale è sempre vaccinato, anche perché rischia di più con bambini non ancora vaccinati, per cui ci saranno dei focolai. E importante coprirli non appena arriverà l’autorizzazione dell’Ema. A parte gli under 12 nessun altro cittadino con qualsiasi problema è giustificato a non vaccinarsi”. Il Green Pass fin dove verrà allargato? “Per me a qualsiasi attività al chiuso con più di due persone, risponde Abrignani. Compresi gli uffici? “E l’unico modo per mitigare i 10 milioni di non vaccinati, di cui 3 a rischio perché over 50. Ricordo che la morte è 15 volte più probabile nei non vaccinati”. Non sarebbe più diretto l’obbligo? “L’ho sempre pensato, ma è poco praticabile. I No vax che vivono di certezze paranoidi sono circa 1 milione e non si può mandargli i carabinieri a casa”. Non si arriverà all’obbligo dunque? “Diventerebbe uno stato di polizia o un obbligo senza applicazione - osserva E meglio allargare al massimo il Green Pass, tanto che politici e gli intellettuali che lisciano il pelo ai No vax lo temono e propongono l’obbligo, proprio perché sanno che sarebbe impraticabile”.
Scuola: Bianchi, «saremo chirurgici in chiusure, basta dad»
“Il 93% del personale scolastico è vaccinato. Non sarà più possibile mettere in dad una intera regione, se ci fossero rischi si interviene in forma mirata, siamo attentissimi al contagio ma anche agli altri studenti, la solidarietà torni ad essere al centro. Saremo chiururgici nelle misure”, siamo al lavoro affinchè nel caso di una scuola in difficoltà per il Covid “non vada in difficoltà l’intera regione. Le regioni che hanno più sofferto lo scorso anno sono quelle in cui si registra il 100% di copertura vaccinale del personale e gli studenti hanno fatto in numero maggiore le dosi”. Così il ministro Patrizio Bianchi a Sky.
Rasi, «se situazione si aggrava entro un mese decisione su obbligo vaccino»
“Prendiamoci un po’ di tempo, valutiamo l’andamento della vaccinazione e dell’epidemia, il numero di contagi e di ricoveri. Se ci accorgiamo che la situazione si sta aggravando, decidiamo misure più stringenti, come l’obbligo”. Lo dice al Messaggero Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) e consigliere del generale Francesco Figliuolo, commissario per l’emergenza Covid, secondo cui la decisione sull'obbligatorietà andrebbe presa “nella prima settimana di ottobre, al massimo a metà del prossimo mese”. Riguardo l'andamento delle vaccinazioni, Rasi sottolinea “ l'ottima risposta dei giovani, ma sugli over 50 ci sono problemi, non è sufficiente avere l’80 per cento di popolazione vaccinata, dipende anche da come è distribuita la copertura. Dovremmo preoccuparci se a fine settembre non raggiungessimo l’obiettivo dell’80 per cento di popolazione vaccinata, ma ce la possiamo fare. Il problema è proseguire dopo. Inoltre, molto dipende dalla distribuzione dei vaccinati. Per classe d’età, esempio, perché non possiamo permetterci di avere troppi over 50, i più a rischio, non protetti. Ma conta anche la distribuzione territoriale: se ci sono regioni sotto il 70 per cento, questo è un guaio”. In particolare, riguardo la vasta platea di over 50 che non si vaccinano Rasi sostiene che “questo è il nodo che tutti aspettavamo arrivasse al pettine. Bisognerà trovare qualche fattore di mitigazione. O si garantisce che queste persone possano stare tutte in smart working o bisognerà prendere provvedimenti più drastici. Il Green pass ha dei limiti, ma è un incentivo gentile per dire: fatevi un esame di coscienza, se vogliamo ripartire. Se vediamo che questa sacca di non vaccinati crea di nuovi problemi alla salute pubblica, dovremo intervenire. Ricordiamoci che l’anno scorso ci sono stati 500mila esami non garantiti, migliaia di tumori diagnosticati tardi. Non può continuare, non è etico. Se questa disomogeneità per classi di età prosegue, tenendo conto che parliamo di coloro che sono più esposti, bisognerà andare a soluzione drastiche. L’obbligo”.
Nursing Up: In ultimi 30 giorni infettati 1848 infermieri
“I dati dell'Istituto Superiore della Sanità sono inconfutabili e non possono passare, pericolosamente, sotto traccia. 1848 operatori sanitari contagiati negli ultimi 30 giorni: numeri preoccupanti, se si pensa che sono trascorsi ben 17 mesi dall'inizio della Pandemia, e il 70% degli italiani, ovviamente compresi infermieri e medici, sono stati sottoposti alle due dosi di farmaco-anti Covid. Cosa succede?”. Lo chiede Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up.
“Certo - continua De Palma - non ci troviamo solo di fronte alla problematica, fin troppo sottovalutata, della non totale efficacia dei vaccini. Lo sapevamo, noi infermieri, quando abbiamo deciso di sottoporci, coscientemente, in massa, alle somministrazioni. Ne erano e ne sono a conoscenza i cittadini. Ma non ci vengano a dire, di fronte all'esplodere delle varianti, che è tutto sotto controllo e che dovevamo aspettarcelo”.
Valneva, governo Gb disdice accordo per fornitura vaccino
Il laboratorio franco-austriaco Valneva ha annunciato di aver “ricevuto una disdetta” dal governo britannico riguardante “l’accordo di fornitura” del vaccino contro il Covid-19. “Il contratto prevede una clausola che consente al governo britannico di rescinderlo. Secondo il governo inglese Valneva è venuta meno ai propri obblighi, cosa che Valneva contesta vigorosamente”, si legge nel comunicato, che non aggiunge ulteriori dettagli il laboratorio al quale il Regno Unito aveva ordinato 100 milioni di dosi per 2021-2022.
Scuola, Giannelli (Anp): Rischio dad non scongiurato, situazione tpl preoccupa
“La vera differenza rispetto allo scorso anno” per quanto riguarda la scuola, “quella che mi fa essere ottimista, è il vaccino, che cambia completamente la situazione e grazie al quale è stato possibile derogare al principio del distanziamento”. Lo afferma il presidente dell'Anp Antonello Giannelli che, in merito alla possibilità di estendere l'obbligo del Green pass agli studenti, da una certa età in su, aggiunge: “È una cosa di cui si può discutere. Non dimentichiamo che in molte realtà gli studenti si stanno vaccinando spontaneamente e in massa. Scelgono di vaccinarsi non solo perché il Green pass serve per andare in discoteca o entrare nei locali. Hanno un comportamento razionale, anche perché tra loro c'è chi ha visto in famiglia cosa significa essere contagiati dal Covid. Gli adulti hanno più sovrastrutture mentali”. Riguardo poi alla possibilità di togliere la mascherina in una classe in cui tutti sono vaccinati, Giannelli spiega: “Si potrà fare solo con un particolare escamotage tecnico. Ci serve un'applicazione che dia alla segreteria della scuola la ’luce verde’ per una classe dove tutti sono vaccinati, e dunque è possibile fare lezione senza mascherina, e la ’luce rossa’ se almeno uno non è vaccinato. Senza dirci di chi si tratta: noi non lo possiamo e non lo vogliamo sapere”. “Fare una cosa simile - sottolinea nel corso di una intervista a ’Libero’ - non pare complicato, visto che la app per il controllo del Green pass già accede al database dei vaccinati”.
In Svizzera entra in vigore oggi green pass
Entra in vigore oggi in Svizzera l’obbligo del green pass per praticare numerose attività, come per esempio bere il caffè al bar o mangiare nei locali chiusi di un ristorante. La misura è stata decisa la settimana scorsa dal Consiglio federale per contrastare l’epidemia di coronavirus e far fronte a una situazione negli ospedali considerata tesa. Non sono però mancate le opposizioni. Il governo considera che la percentuale di popolazione non immunizzata sia ancora troppo alta e che il ritmo di vaccinazione resta basso. A suo avviso sussiste quindi un pericolo di sovraccarico delle strutture sanitarie. Il certificato Covid - che attesta l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dalla malattia o il risultato negativo di un test - era già usato per discoteche e grandi manifestazioni. Ora è stato esteso a bar e ristoranti (solo all’interno), musei, biblioteche, zoo, palestre, piscine coperte, parchi acquatici, sale da biliardo, ma anche teatri cinema, manifestazioni sportive, cori, eventi privati come le feste di matrimonio. Il pass potrà essere reso obbligatorio nelle università - molte lo hanno già fatto - ed è consentito anche l’impiego nel mondo del lavoro, se necessario per l’attuazione di misure di protezione adeguate. Finora però nessuna grande azienda o amministrazione pubblica l’ha introdotto, stando a quando riferito ieri dalla stampa domenicale. Si sta pensando invece a un suo utilizzo sulle piste da sci.
Ricciardi: «Con 90% vaccinati e green pass a lavoro saremo in sicurezza»
“Se raggiungiamo la copertura del 90% dei vaccinabili, cioè di chi ha più di 12 anni, ci mettiamo in sicurezza. Insieme al Green Pass ci porterebbe nella condizione di controllare con una certa tranquillità la circolazione del virus. Non lo eliminiamo ma la sua presenza sarebbe compatibile con la conduzione di una vita normale e con la tutela della salute”. Così Walter Ricciardi, consulente del ministro alla Salute Roberto Speranza, intervistato da ’La Repubblica’. Ricciardi è quindi a favore di una estensione dell'obbligo di Green Pass a coloro che lavorano nel pubblico e nel privato. “Sono convinto che l'uso del certificato debba caratterizzare tutte le attività che si svolgono in luoghi chiusi - spiega -. La variante Delta è così contagiosa che se gli dai spazi se li prende tutti”. Ed estendendo il Green Pass si potrebbe anche evitare di mettere l'obbligo vaccinale: “Sì perché con questa ’spinta gentile’ arriveremmo comunque a coperture elevatissime. È chiaro poi che se emergono nuove varianti ancora più preoccupanti della Delta si può tenere come arma di riserva l'obbligo”.