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Richemont brilla a Zurigo: forte semestrale e speculazione su M&A con Kering

Il gruppo svizzero annuncia un riassetto allo studio nel canale e-commerce con il possibile ingresso di Farftech in Yoox-Net-a-Porter

di Giuliana Licini

3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Richemont brilla alla Borsa di Zurigo, dopo il balzo dell’utile e del fatturato nel primo semestre e l’annuncio di colloqui con il sito di e-commerce di moda Farfetch che potrebbe entrare in Yoox-Net-a-Porter, la filiale del gruppo in difficoltà. Secondo indiscrezioni, inoltre, i fondi attivisti soci del gruppo punterebbero - come obiettivo finale - al matrimonio di Richemont con la francese Kering.

M&A da Farfetch-Ynap fino a Kering

A Zurigo il titolo del gruppo proprietario di marchi quali Cartier, Mont Blanc, Van Cleef & Arpels, Buccellati e Piaget, è arrivato a guadagnare anche l'8%. Anche Kering guadagna a Parigi. Richemont ha annunciato che “sono stati fatti ulteriori progressi per la creazione di una piattaforma neutrale per supportare la digitalizzazione dell’industria del lusso” e “in questo contesto il gruppo è in avanzati colloqui con Farfetch per rafforzare la partnership siglata lo scorso anno”. Nell’ambito delle discussioni rientrano la possibilità che "Farfetch investa direttamente in Ynap come azionista di minoranza, con altri investitori invitati a partecipare per rafforzare la partnership", come pure l’adozione della piattaforma e della tecnologia di Farfetch per le ‘maisons’ Richemont. L’annuncio dovrebbe compiacere i fondi attivisti come Third Point, entrato recentemente nel capitale e Artisan Partner, socio con l’1,2%, che premono su Richemont perché aumenti la propria valorizzazione di Borsa, in ritardo negli ultimi anni (nonostante un brillante 2021) rispetto agli altri big del lusso e tra i nodi da sciogliere, secondo i fondi, ci sarebbe proprio Ynap e le sue deludenti performance. Dopo le indiscrezioni della scorsa settimana sulle manovre dei fondi, il sito Bfm riferisce che il loro obiettivo finale sarebbe quello di rivoluzionare la governance di Richemont e spingere il gruppo alle nozze con Kering. Richemont è presieduto da venti anni dal 70enne miliardario sud-africano Johann Rupert, che concentra su di sé molti poteri e controlla il 50% dei diritti di voto, pur avendo solo meno del 10% del capitale.

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Nel primo semestre ricavi per 8,9 miliardi di euro

Sul fronte dei conti, Richemont ha annunciato di avere chiuso il primo semestre con vendite per 8,9 miliardi di euro, in progresso del 63% sullo steso periodo del 2020 e del 20% sul 2019, l’utile operativo è balzato a 1,9 miliardi (+331% e + 67%) e l’utile netto è decollato a 1,25 miliardi da 159 milioni nella prima metà dello scorso anno e 869 milioni nel 2020, superando le attese degli analisti che si fermavano a 1,15 miliardi. La gioielleria ha contribuito ai ricavi con 5,1 miliardi (+67% sul 2020), con un utile operativo di 1,9 miliardi (+109%), Il settore orologi ha registrato un fatturato di 1,67 miliardi (+74%), con un utile operativo di 376 milioni, contro una perdita di 8 milioni. Il settore di distribuzione online (in cui rientra Ynap) ha registrato vendite per 1,27 miliardi (+37%), con una perdita operativa di 141 milioni dopo il rosso di 138 milioni del primo semestre 2020. Per aree geografiche, l'Europa ha registrato un fatturato di 2 miliardi (+63%), l'Asia Pacifico di 3,8 miliardi (+48%), le Americhe di 1,9 miliardi (+114%). Per il secondo semestre il gruppo, per altro si mostra prudente, indicando che dovrebbe continuare la volatilità di riflesso all’inflazione e alla tensioni geo-politiche. “E’ un regalo di Natale per gli azionisti di Richemont”, sintetizza Jon Cox, analista di Kepler Chevreux, riferendosi sia agli “eccellenti risultati” semestrali e alle decisioni su Ynap. Anche gli esperti di Bernstein applaudono ai risultati della prima metà dell’anno, grazie alla solida performance della gioielleria e al miglioramento dell’orologeria e rilevano che la separazione di Ynap da Richemont creerebbe valore per gli azionisti del gruppo elvetico.

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