Richemont brinda al III trimestre in crescita nonostante gli scontri di Hong Kong
II numero due a livello mondiale del lusso ha chiuso il terzo trimestre dell'esercizio 2019/2020 con ricavi in rialzo del 4% in franchi svizzeri e del 6% con la conversione in euro a 4,1 miliardi nonostante «la seria contrazione» delle vendite a Hong Kong
di Flavia Carletti

II numero due a livello mondiale del lusso ha chiuso il terzo trimestre dell'esercizio 2019/2020 con ricavi in rialzo del 4% in franchi svizzeri e del 6% con la conversione in euro a 4,1 miliardi nonostante «la seria contrazione» delle vendite a Hong Kong
1' di lettura
I risultati del terzo trimestre spingono Richemont alla Borsa di Zurigo. II numero due a livello mondiale del lusso, ha reso noto di aver chiuso il terzo trimestre dell'esercizio 2019/2020 con ricavi in rialzo del 4% in franchi svizzeri e del 6% con la conversione in euro a 4,1 miliardi, nonostante «la seria contrazione» delle vendite a Hong Kong. I ricavi in Europa sono salito del 9% a 1,2 miliardi di euro e del 5% nelle Americhe. Nell'area Asia Pacifico, le vendite del gruppo che controlla i marchi Cartier, Piaget, Iwc e Jaeger-LeCoultre sono salite del 2% in valuta locale, segnando un rallentamento rispetto al +5% del primo semestre dell'esercizio. Nell'esercizio 2018/2019 le vendite nella regione erano salite del 20%. A permettere il segno più anche nel terzo trimestre dell'esercizio 2019/2020 sono state le vendite, cresciute a due cifre, in Cina e Corea del Sud, mentre a Hong Kong c'è stata una forte flessione, a causa delle proteste che hanno investito l'ex colonia britannica, anche se Richemont non ha fornito dettagli sui singoli Paesi. A dare la spinta a Richemont in Borsa sono soprattutto i risultati nel segmento gioielleria che, per Kepler Cheuvreux, hanno «superato le attese», arrivando a 2,1 miliardi di euro nel trimestre.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
Brand connect

Per saperne di più
loading...