Riconoscimento documentale: Supplier relationship management più efficiente
L’obiettivo è l’accettazione o rifiuto di documenti che riguardano aspetti di compliance a norme internazionali, sostenibilità e requisiti tecnici
di Giovanni Baruffini * e Giampiero Volpi **
3' di lettura
Saper classificare il flusso di documenti prodotto dalle attività quotidiane di un’azienda, ed estrarne tutte quelle informazioni utili a fornire indirizzi e solidità ai processi decisionali, rappresenta un fattore di valore nelle sfide di competitività sui mercati. Un chiaro esempio è rappresentato dalla Funzione Acquisti aziendale, che sta ampliando la sua sfera operativa, in linea con business model orientati a principi di esternalizzazione che hanno aumentato in modo rilevante gli ambiti e i volumi di acquisto. Deve operare in nuovi network sempre più estesi, articolati e dinamici, dove individuare fornitori affidabili capaci di portare nell’azienda, a prezzi competitivi, contributi di innovazione e di sostenibilità.
È uno scenario che vede, nella relazione tra cliente e fornitore, una crescita costante di dati e di documenti, la cui gestione richiede inevitabilmente l’impiego di adeguati strumenti digitali. La digitalizzazione non è funzionale solo a prospettive come la gestione strategica della relazione con i fornitori, ma è centrale anche per l’aspetto dell’efficienza operativa, soprattutto quando offre strumenti automatizzati a fronte di un lavoro manuale ripetitivo, riducendo drasticamente tempi di lavorazione, impegno di risorse in attività di basso valore, rischi di errore umano.
I responsabili delle Funzioni Acquisti sono costantemente alla ricerca di soluzioni di efficientamento; i provider di tecnologia di e-procurement sono a loro volta molto attenti a questo tema. Uno di questi ambiti è la validazione dei documenti richiesti a centinaia o migliaia di fornitori in fase sia di accreditamento nell’albo fornitori dell’azienda, sia di aggiornamento periodico, oppure in un piano di ampliamento della base di approvvigionamento, da attuare attraverso un esteso processo di scouting in un limitato arco temporale.
Disporre di strumenti automatizzati capaci di estrarre informazioni quali intestatario, ente emittente, data di emissione e altri parametri necessari per una validazione completa, significa avere un processo estremamente efficiente di accettazione o rifiuto di documenti che riguardano importanti aspetti di compliance a norme internazionali, sostenibilità e requisiti tecnici, come le certificazioni ISO; che racchiudono informazioni giuridiche ed economiche, come le Visure Camerali; che attestano la compliance a norme legislative come i DURC.
Bisogna sottolineare che questi documenti, spesso dirimenti nell’accreditamento di un fornitore e nell’aggiudicazione di un contratto, richiedono che il processo automatizzato garantisca una validazione sicura basata sulla certezza delle informazioni estratte dai documenti. Le tecnologie digitali più appropriate sono soprattutto quelle che rientrano nella categoria dell'Intelligenza Artificiale, nella fattispecie Machine Learning, Natural Language Processing e Robotic Process Automation. Naturalmente nella funzionalità operativa i motori tecnologici sono assolutamente trasparenti agli utilizzatori; le eventuali interazioni sono rigorosamente guidate da assistenti virtuali che parlano lo stesso linguaggio applicativo dell’utente.
Vediamo in estrema sintesi i meccanismi di funzionamento. Questi partono dal censimento “robotizzato” delle fonti dei documenti (albo fornitori, offerte, contratti, ordini); applicano strumenti di OCR (Riconoscimento Ottico dei Caratteri) per trasformare documenti cartacei in file digitali; effettuano operazioni di pulizia eliminando tutti quei file che non corrispondono ai criteri di documento (per esempio, una fotografia inserita per errore). Successivamente passano all’analisi del contenuto dei file riconosciuti come documenti, per individuarne la tipologia. Per esemplificare, si può citare una delle tante componenti tecniche inserite nel processo di analisi: riferimenti preimpostati, quali keyword come “Camera di Commercio di”, e rilevati con una frequente ricorrenza all’interno di un documento in esame, contribuiscono a classificare tale documento come una Visura Camerale.
Infine, procedono all’estrazione di informazioni puntuali, per esempio, le date presenti nel documento in esame, per verificare che cadano in intervalli temporali di validità predefiniti e impostare un promemoria per la richiesta di aggiornamento. Ma segnalano anche quelle informazioni, per esempio, una data di scadenza, che il processo automatico non ha potuto identificare con la sufficiente affidabilità per considerarla certa, accompagnandola con l’invito a procedere con un’ulteriore verifica, per non creare falsi positivi o negativi e inquinare i processi decisionali.
I risultati vengono catalogati in un sistema documentale di approvvigionamento, per creare un punto unificato di visibilità. Attraverso dashboard interattive il buyer può mappare il livello di compliance e di puntualità di ogni fornitore, l’esposizione complessiva dell’azienda a un numero troppo elevato di documenti non più in corso di validità e tracciarne l’andamento nel tempo, segnalando le situazioni più critiche che, a causa di mancata compliance documentale, possono impattare la solidità di iniziative strategiche quali Risk Management e Sustainability ESG Management.
In conclusione, il riconoscimento automatico dei documenti è un chiaro fattore di efficientamento non solo per il buyer, ma anche per il fornitore, che, in tempo reale, può verificare se un documento appena sottomesso è realmente un documento, se è della tipologia corretta, se è stato accettato o respinto, permettendo un'immediata reazione. Ne beneficia la relazione tra cliente e fornitore, che diventa molto più rapida, fluida e sicura.
* Ceo Niuma
** Strategic Business Analyst Niuma
loading...