Controllo hi-tech

Riconoscimento facciale sulla metro di Mosca: è polemica sulla privacy

L’introduzione fa sorgere più di un dubbio per i rischi connessi ai controlli. Il sistema sarà applicato anche per le mense scolastiche in Scozia

di Marco Trabucchi

Afp

3' di lettura

Il futuro del pagamento seamless, invisibile, si sta affacciando. Una rivoluzione che elimina la necessità di portare con sé contanti o carte di credito ed evita attese e difficoltà di emissione. Uno di questi è il pagamento con riconoscimento facciale, sistema adottato di recente dalla metropolitana di Mosca, per la prima volta al mondo con il sistema di Face Pay, introdotto per velocizzare i flussi di ingresso.

Un sistema che ha già messo in allarme i sostenitori della privacy russa e non solo. Il timore concreto è che le immagini utilizzate per l’accesso ai tornelli della metropolitana siano anche sfruttate per un controllo dei movimenti di singoli soggeetti da parte delle autorità russe. Mosca è già nel mirino di alcuni Governi e di diverse organizzazioni internazionali per il rispetto delle regole democratiche.

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La stessa tecnologia sembra avere trovato un nuovo utilizzo in Gran Bretagna dove nove scuole del North Ayrshire in Scozia hanno introdotto il pagamento con il riconoscimento facciale per la mensa della scuola. La tecnologia è stata scelta per ridurre le code e come misura anti-COVID (in precedenza utilizzavano uno scanner di impronte digitali).

Secondo Crb Cunninghams, l’azienda che ha installato il sistema, la transazione richiede solo cinque secondi per alunno abbattendo il tempo di attesa e le code. «Con il riconoscimento facciale, gli alunni selezionano semplicemente il pasto, guardano la telecamera e se ne vanno, velocizzando il servizio del pranzo eliminando ogni contatto nel punto vendita», si legge in una brochure distribuita ai genitori dalle scuole.

Come funziona

Quando l’alunno si avvicina alla fotocamera, il sistema effettua il confronto tra la “firma digitale” ricavata dalle caratteristiche del volto con quella conservata sul server. Sul fronte sicurezza la Crb Cunninghams rassicura gli scettici: «I dati sono protetti dalla crittografia Aes a 256 bit e cancellati quando l’alunno lascia la scuola», si legge in una nota. Nessun dato rimane quindi sul server.

I genitori devono autorizzare l'uso della tecnologia sui propri figli e in alternativa possono utilizzare il Pin per verificare i pagamenti. Il North Ayrshire Council afferma che la quasi totalità dei genitori, il 97%, ha dato il consenso. David Swanston, amministratore delegato di Crb Cunninghams, interpellato dal Guardian, ha detto che altre 65 scuole nel Regno Unito sono in lista per introdurre il sistema di riconoscimento facciale per i pagamenti della mensa.

I dubbi sulla privacy

La soluzione solleva molti dubbi sul rispetto della privacy, considerato che il sistema raccoglie dati biometrici di minorenni. Ma anche se il consenso dei genitori è indispensabile, gli attivisti si spingono oltre, spiegando che l'uso della tecnologia di riconoscimento facciale, che già porta con sé grossi problemi di privacy, non sia necessaria nelle scuole.

Secondo l'amministratore delegato di Crb Cunningham il sistema usato nelle scuole è però diverso dal riconoscimento facciale usato dalle telecamere di videosorveglianza, che scansiona i volti in una folla.

Tra le numerose voci critiche quella dell'associazione per i diritti e la privacy Big Brother Watch ha affermato che in questo modo si normalizzano i controlli biometrici per qualcosa di banale, facendolo diventare poi normale per altre applicazioni.

La notizia ha smosso anche l'Information Commissioner's Office del Regno Unito, un organismo indipendente per i diritti dell'informazione, che ha dichiarato di voler sollecitare la North Ayrshire per introdurre un approccio «meno invasivo». E anche se nel caso della mensa la finalità è buona, rimane da capire fino a quanto la tecnologia si spingerà lasciando i diritti della privacy in un angolo.

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