Ridurre emissioni e consumi senza rinunciare a motore potente e grossa taglia
Il suv giapponese Cx-60 sbarca in Europa nelle versioni ibrida plug-in e turbodiesel mild hybrid. Gioiello della strategia green della Mazda.
di Massimo Mambretti
3' di lettura
La Cx-60 scrive un altro capitolo dell’articolatissima strategia green della Mazda, perché porta sulle strade il primo modello ibrido plug-in del marchio e un nuovo e grosso motore turbodiesel a 6 cilindri in linea di 3,3 litri mild-hybrid a 48V. Nel corso del 2023 arriverà anche un altro 6 cilindri ibrido leggero ma a benzina e di 3 litri. Il portabandiera di questo nuovo tratto della road-map della Mazda introduce anche tante altre nuove soluzioni e tecnologie, fra le quali spicca un’architettura destinata a molti futuri modelli elettrificati e full-electric di grossa taglia.
Mazda Cx-60, successo a scatola chiusa per l’ibrida alla spina e-Skyactiv G Phev
La versione e-Skyactiv G Phev a trazione integrale arriva nelle concessionarie in questo periodo, ma in Italia ha già accolto un bel consenso, raggiungendo nei cinque mesi di pre-vendita gli obiettivi (oltre 700 unità) fissati per il primo anno. Questa fase è stata anticipata da una sfilata nelle sessantuno concessionarie italiane della Mazda, dove la Cx-60 è stata presentata alla clientela target dopo i test effettuati qualche settimana prima con esemplari di pre-serie da alcuni media europei, fra i quali Il Sole 24 Ore. Quindi, prove di Cx-60 e-Skyactiv G Phev non ancora totalmente allineate con tutti i parametri fissati dal capitolato del progetto.
Mazda Cx-60 , come va la versione definitiva della e-Skyactiv G Phev
Così, mentre fuori dal Giappone veniva presentata e venduta la Cx-60 a Hiroshima dopo la rifinitura finale veniva avviata la produzione. In particolare, la messa a punto definitiva operazione si è concentrata sull’elettronica di gestione del powertrain con 327 cavalli e 500 Nm di coppia (è il più potente mai prodotto dalla Mazda) per sintonizzare al meglio il dialogo fra il quattro cilindri a benzina di 2,5 litri con 191 cavalli, l’unità elettrica con 175 cavalli e il cambio automatico a otto marce. Che, dal canto suo, è il primo sviluppato dalla Mazda e utilizza una frizione multidisco e un generatore/motore elettrico al posto del tradizionale convertitore di coppia. Abbiamo provato la versione definitiva della Cx-60 plug-in e abbiamo constatato come la calibratura finale abbia reso meno percepibile quando la vettura fa la full-hybrid o l’elettrica, ovviamente quando c’è sufficiente energia nella batteria. Quest’ ultima è da 17,8 kWh, promette percorrenze a emissioni zero di una sessantina di chilometri e si ricarica da un impianto a 11 kW in due ore mezzo. La fluidità dell’erogazione assieme alla maggiore propensione di questa Cx-60 a sfruttare al massimo la spinta degli elettroni avvantaggia anche la silenziosità di marcia e, quindi, il confort generale. Il tempo passato tra pre-prove, pre-lancio, produzione e arrivo della Cx-60 non ha mutato niente altro del nuovo e più grosso suv della Mazda, se non il listino che sotto la spinta di quanto sta accadendo in giro per il mondo è un po’ aumentato. Adesso i prezzi spaziano dai 52.000 della versione Prime Line ai 58.000 euro della Takumi, fra le quali si collocano la Exclusive Line e l’Homura.
Mazda Cx-60, la turbodiesel ibrida a 48V è in vendita in due versioni
La Cx-60 e-Skyactiv D M Hybrid Boost 48V sfrutta al massimo le potenzialità della più recente architettura sviluppata dalla Mazda. Infatti, la Cx-60 turbodiesel è offerta sia nella versione a trazione posteriore sia in quella a trazione integrale. Questo sistema sviluppato dalla casa giapponese ripartisce continuamente la motricità fra gli assali, ma arriva ad assegnarla anche completamente solo a quello posteriore. La Cx-60 turbodiesel a due ruote motrici offre una potenza di 200 cavalli ed è in vendita a prezzi che vanno 50.000 a oltre 57.000 euro, mentre il listino della Awd a quattro ruote motrici con 249 cavalli (potenza calibrata per l’Italia per evitare il balzello del superbollo) va da oltre 55.000 a 61.000 euro. In questo caso, però, la base dell’offerta non parte dall’allestimento Prime Line, ma poi dall’Esclusive Line passando dall’Homura arriva sempre al lussuoso Takumi.
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