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Rientri dall’estero, dai drive-in alle cliniche mobili: ecco come funzionano i test nelle regioni

Le Regioni si muovono in ordine sparso, mentre negli scali le autorità sanitarie locali cercano di capire come attrezzarsi per i tamponi da effettuare obbligatoriamente ai vacanzieri di rientro da Grecia, Spagna, Malta e Croazia

di Andrea Gagliardi

In un giorno 2000 rientri a rischio, code per i test

4' di lettura

Cinque giorni dopo l'ordinanza del ministro della Salute — e mentre i casi di contagio, in Italia, continuano a salire, così come in altri Paesi non inseriti nella lista del ministero, a partire dalla Francia — le Regioni si muovono in ordine sparso, mentre negli scali le autorità sanitarie locali cercano di capire come attrezzarsi per i tamponi da effettuare obbligatoriamente ai vacanzieri di rientro da Grecia, Spagna, Malta e Croazia. In Liguria sono arrivate al sistema sanitario regionale circa mille segnalazioni di persone rientrate da viaggi in Paesi a rischio che hanno chiesto tamponi. In Friuli Venezia Giulia stesso trend: 5mila richieste.

I tamponi negli aeroporti

Negli aeroporti di Roma Fiumicino — dove i primi tamponi sono stati effettuati domenica 16 agosto — e Ciampino sono state allestite le aree dedicate per i test Covid-19. Negli scali in Veneto — a partire da quelli di Venezia e Verona — hanno iniziato a controllare lo stato di salute dei viaggiatori già a Ferragosto, così come a Pescara e Perugia, mentre a Bologna sarà avviata quella che viene definita una «sperimentazione» nei prossimi giorni. Ma altrove le decisioni regionali non prevedono i test agli arrivi degli aeroporti locali. Per ora non si faranno tamponi negli aeroporti pugliesi di Bari e Brindisi: i tamponi ai turisti e italiani che arrivano da Malta, Spagna, Grecia e Croazia dovranno essere effettuati non prima di 72 ore dal momento dell'arrivo, anziché entro 48 ore come stabilisce l'ordinanza ministeriale.

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In Lombardia va contattata la Ats

Chi sbarca a Napoli dovrà porsi in auto-isolamento in attesa dell'appuntamento per recarsi nei centri appositi, mentre chi atterra a Genova deve auto-segnalarsi alle autorità sanitarie locali. Nel Lazio da lunedì 17 agosto, per rispondere alla grande richiesta i 15 drive-in della Capitale resteranno aperti sette giorni su sette per fare tamponi a chi rientra dall’estero. Ma è la Lombardia — di gran lunga la Regione più colpita dall'epidemia — ad attirare l'attenzione maggiore. Chi arriva negli aeroporti di Milano Malpensa, Linate e Bergamo-Orio al Serio il tampone dovrà andarselo a fare fuori dagli scali ed «entro 48 ore dall'arrivo in Italia se non ha un tampone negativo effettuato nelle 72 ore prima della partenza». Anche se in Regione Lombardia stanno pensando di allestire entro mercoledì «in prossimità o all'interno degli scali di Linate e Malpensa delle postazioni, coinvolgendo anche strutture ospedaliere, per l'esecuzione dei tamponi». Fino al varo dei nuovi punti per effettuare i tamponi, in ogni caso, i passeggeri dovranno contattare l'Agenzia di tutela della salute di riferimento per segnalare il rientro in Italia. Finora, come segnalano diversi utenti sui social, è quasi impossibile mettersi in contatto con un operatore.

L’ordinanza del ministero della Salute

L'ordinanza del ministro Roberto Speranza — firmata il 12 agosto — prevede l'obbligo «di sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell'arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine, ove possibile», oppure «entro 48 ore dall'ingresso nel territorio nazionale presso l'azienda sanitaria locale di riferimento» per chi intende fare ingresso in Italia e «nei quattordici giorni antecedenti ha soggiornato o transitato in Croazia, Grecia, Malta o Spagna». «In attesa di sottoporsi al test — prosegue l'ordinanza — le persone sono sottoposte all'isolamento fiduciario presso la propria abitazione o dimora».

Code per tamponi al rientro a Seriate
L'Ats di Milano spiega di aver ricevuto in questi giorni circa 5 mila prenotazioni per i tamponi: l'esecuzione dei test è già cominciata, ma dato l'alto numero si pensa di dirottare gli accertamenti nelle varie strutture «drive through» presenti in alcuni ospedali. In quello di Seriate, poco distante dall'aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, in un giorno e mezzo sono già stati eseguiti circa 900 tamponi (500 già refertati) con lunghe code che sono state smaltite. L'Asst Bergamo Est è stata la prima a partire, già giovedì pomeriggio, nei pronto soccorso di Alzano e Seriate, ma anche di Lovere e Piario. A questi si è aggiunto il “Papa Giovanni” di Bergamo.

A Rimini la clinica “mobile” per test sierologici ai turisti

Ma le modalità di tracciamento sono eterogenee. In Emilia Romagna, ad esempio, dopo Misano Adriatico, Cervia, Cattolica, Riccione e Bellaria Igea Marina, ha fatto tappa in piazzale Fellini a Rimini il progetto 'Riviera sicura', l'attività di screening mirata alla prevenzione della trasmissione del Sars-Cov2 promossa dalla Regione e dall'Ausl Romagna. Un progetto partito a inizio agosto con una clinica mobile e un camper con personale sanitario, dedicato a turisti - e non solo - che vogliono eseguire a prezzo ridotto (10 euro) un test sierologico rapido. Finora gli esami eseguiti, fanno sapere da Ausl Romagna, sono stati circa 1500 e al momento non è stato rilevato nessun positivo. La clinica mobile da lunedì 17 a lunedì 24 agosto (domenica esclusa) sarà a Rimini. Quello eseguito è un test sierologico rapido che evidenzia se si sono avuti contatti col coronavirus. In caso di risulto positivo, gli utenti potranno effettuare direttamente il tampone per sapere se la malattia è in corso.

A Bari più postazioni per test in vista di maggiore richiesta

La Asl di Bari invece ha potenziato la sua capacità di fare tamponi a chi arriva o rientra in Puglia, con cinque postazioni attive dalle 8 alle 18 tutti i giorni, compresi sabato e domenica. Inoltre è stato incrementato il personale negli ambulatori della provincia di Bari per eseguire i test in sicurezza anche in auto a Bari, Altamura, Giovinazzo, Noicattaro e Alberobello. La capacità di effettuare tamponi sale a una media di 700 al giorno.

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