Rigassificatori, dopo Piombino la nave a Ravenna o nel Nord Tirreno
La scelta entro il 26 giugno quando scadrà l’ulteriore proroga concessa a Snam dal commissario straordinario Giani
di Celestina Dominelli
I punti chiave
3' di lettura
Un chiaro indizio su quale sarà il futuro della Golar Tundra, la nave rigassificatrice (in gergo tecnico Fsru, unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione) ormeggiata ora a Livorno ma destinata a essere trasferita in un’altra località in mare aperto dopo i primi tre anni in porto, l’aveva fornito nei giorni scorsi il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso del suo intervento al Festival dell’Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore e da Trentino Marketing. «Le ipotesi sono nel Tirreno del Nord o nell’Adriatico. Valuteremo nei prossimi giorni ed è giusto che la valutazione sia fatta insieme alle Regioni che dovranno ricevere la Fsru», aveva spiegato il titolare del Mase dopo aver definito i rigassificatori galleggianti «la garanzia» della sicurezza energetica.
Le due opzioni sul tavolo
Secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, le due opzioni al vaglio del ministero sono quindi il Nord del Tirreno (si parla, tra l’altro, della Liguria, come si era ipotizzato già qualche mese fa), e Ravenna, che ospiterà, occorre ricordarlo, il secondo rigassificatore galleggiante, dopo la Golar Tundra, acquistato da Snam su mandato del governo per blindare le forniture italiane di gas dopo la decisione della Russia di tagliare i volumi assicurati all’Europa e all’Italia. La decisione andrà adottata entro il prossimo 26 giugno quando scadranno gli ulteriori 100 giorni concessi, a metà marzo, dal commissario straordinario per il rigassificatore, il governatore della Toscana Eugenio Giani, al gruppo guidato da Stefano Venier dopo la prima proroga arrivata alla fine dello scorso dicembre.
Il cronoprogramma della BW Singapore
Per fine mese, dunque, la Golar Tundrà conoscerà la sua futura destinazione. Il ministero ha già avviato il confronto per sondare le ulteriori disponibilità sul tavolo, a cominciare dal governatore Stefano Bonaccini che, come il suo collega Giani, è commissario straordinario per la Fsru destinata a Ravenna e che non ha mai nascosto l’intenzione di ospitare nella città emiliana, laddove fosse necessario, anche la seconda nave dopo la BW Singapore. La cui entrata in servizio, secondo il cronoprogramma stilato da Snam, dovrebbe avvenire alla fine del 2024 con l’avvio dei primi lavori propedeutici previsto per questa estate.
A Piombino gli ultimi step prima della messa in esercizio
Quanto a Piombino, a fine maggio si sono conclusi i test sulla Fsru che sono serviti anche ad avviare le fasi di prova della rigassificazione per la messa a punto degli impianti e sistemi necessari con invio di parte del gas in rete, attraverso la nuova condotta costruita da Snam fino al punto di entrata nell’infrastruttura nazionale. Ora la palla è in mano al comitato tecnico regionale che dovrà dare l’ultimo benestare prima della messa in esercizio commerciale dell’impianto. L’auspicio è che la Fsru entri in funzione per metà giugno dal momento che i test si sono svolti con successo dopo che, come si ricorderà, a inizio maggio era avvenuta la fase di ormeggio della nave metaniera Maran Gas Kalymos, che trasportava un carico Eni di 170mila metri cubi di gas naturale liquefatto e che era partita da Damietta, in Egitto, alla volta di Piombino a fine aprile.
Il salto garantito dai nuovi sviluppi
Come ha ricordato in più occasioni lo stesso numero uno di Snam Venier nei mesi scorsi, «con i due rigassificatori che abbiamo acquistato e con l’ampliamento della capacità della nave Olt di Livorno che è stata autorizzata ad alzare l’asticella a 5 miliardi di metri cubi annui, l’Italia avrà nel 2025-2026 il 40% del proprio fabbisogno copribile con forniture di gas liquefatto rispetto al 20% precedente».
loading...