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La conoscenza dei territori, la natura privatistica e la capacità di intervenire in tempi rapidi con soluzioni molto veloci. Punti di forza che permettono alle Fondazioni di origine bancaria di diventare un vero e proprio punto di riferimento nei territori e, allo stesso tempo, sostenere iniziative che, con l’effetto leva, sono in grado di generare altra economia. E poi la capacità di ridistribuire risorse in maniera solidale. A tracciare questo quadro, in cui anche il sud finisce al centro di importanti progetti, è Giorgio Righetti, direttore generale dell’Acri, l'associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio.
«Le Fondazioni di origine bancaria agiscono con due strumenti complementari. Da un lato, attraverso l’investimento dei loro patrimoni nell’economia reale, concorrono a supportare lo sviluppo economico sui territori – premette –. Dall’altro, le risorse generate vengono erogate a fondo perduto in favore di organizzazioni del Terzo settore e istituzioni locali, per sostenere iniziative che vanno a beneficio della cultura, del sociale e dell’educazione. Questo è possibile grazie al fatto che le Fondazioni sono profondamente radicate nelle comunità e hanno un dialogo costante con i diversi attori dei territori». C’è poi un altro aspetto, che è quello della leva e del supporto a nuove iniziative. «Le Fondazioni sono soggetti privati – aggiunge ancora il direttore – e per questo possono permettersi il rischio di sperimentare strade innovative, che poi possono diventare politiche degli Enti locali. Inoltre, le risorse erogate dalle Fondazioni attivano anche un importante effetto leva, perché spesso prevedono forme di cofinanziamento dei progetti che sostengono». Da non sottovalutare il ruolo di raccordo con altri soggetti, comprese le diverse istituzioni. «Le Fondazioni hanno conquistato sui territori una buona reputazione e autorevolezza – argomenta ancora Righetti – anche per questo riescono a far dialogare soggetti pubblici e privati che non spesso si parlano tra loro, attivando innovative forme di collaborazione e partenariati: questo è un aspetto fondamentale per portare avanti le cose». E poi gli esempi, legati a iniziative che lasciano il segno. Come il «Fondo di social housing promosso dalle Fondazioni e realizzato da Cassa depositi e prestiti «che ha raccolto 3 miliardi di euro che – argomenta il direttore –, con la leva arriva a mobilitarne complessivamente oltre quattro, per la realizzazione di 20mila alloggi e settemila posti letto». E poi l’iniziativa con il Fondo di contrasto povertà minorile «perché la grande innovazione è sul modello e sul tema». E il divario tra nord e sud. «Penso che il cambiamento non sia legato solamente alla questione economica e alle risorse disponibili – conclude Righetti –. Quello che manca è soprattutto il rispetto dei diritti (e questo compete allo Stato). Quello che al Nord è considerato un diritto riconosciuto, al Sud può sembrare essere una concessione. Forse, se concentrassimo di più l'attenzione sul fare in modo che i diritti vengano rispettati ovunque, lo sviluppo verrebbe da sé».
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