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Rimesse da 20 milioni: Grecia chiede a Panama dei conti di Eva Kaili

La richiesta segue le voci , rimbalzate anche sui social - e smentite dall’interessata - su un presunto conto intestato all’europarlamentare greca e ai suoi genitori presso la panamense Bladex Bank

di Sara Monaci

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2' di lettura

Le autorità greche hanno chiesto a Panama informazioni su possibili trasferimenti di denaro dal Qatar a conti bancari appartenenti all’europarlamentare Eva Kaili detenuta a Bruxelles nell’ambito del Qatargate. La notizia è rimbalzata su diversi media internazionali e ellenici.

Il presidente dell’autorità antiriciclaggio greca, Charalampos Vourliotis, ha inviato nei giorni scorsi una richiesta urgente alle autorità di Panama chiedendo di essere informato sull’esistenza di rimesse da circa 20 milioni di euro trasferite dal Qatar a conti che potrebbero essere stati aperti da Kaili o dai suoi familiari. La richiesta ha fatto seguito alle voci , rimbalzate anche sui social - e smentite a stretto giro dal legale di Kaili - su un presunto conto intestato all’europarlamentare greca e ai suoi genitori presso la panamense Bladex Bank.

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Intanto in Italia si discuterà il prossimo 9 gennaio davanti al Tribunale del Riesame di Bergamo il ricorso presentato dai difensori di Silvia Panzeri e Maria Dolores Colleoni, rispettivamente figlia e moglie dell’eurodeputato Antonio Panzeri, contro il provvedimento di sequestro di 200mila euro trovati sul conto corrente della figlia e 40mila sul conto dei due coniugi disposto dal gip bergamasco lo scorso 23 dicembre. Gli avvocati Angelo De Riso e Nicola Colli hanno infatti impugnato, in diritto, il provvedimento con cui il giudice delle indagini preliminari ha accolto la richiesta della Procura che ha dato esecuzione a un ordine di investigazione europea inoltrato dal magistrato che conduce le indagini in Belgio sul Qatargate.

Inoltre la Cassazione ha fissato per il prossimo 31 gennaio l’udienza con al centro il ricorso contro la decisione della Corte d’Appello di Brescia di consegnare alle autorità belghe Maria Colleoni, ora ai domiciliari in quanto destinataria di un mandato di arresto europeo, eseguito poco meno di un mese fa. È stata invece rinviata al prossimo 16 gennaio l’udienza per decidere la consegna o meno al Belgio della figlia Silvia Panzeri, anche lei ai domiciliari in Italia.

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