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Rimettendo a posto i pezzi

Eleonora, Salvatore, Lena. Sono alcuni dei protagonisti delle tredici storie vere (più una), raccontate da quindici autori in “I dimezzati. Storie vere di uomini e donne a metà”. Un reportage narrativo o un longform, per dirla come gli anglosassoni, che può accompagnarci in queste settimane in cui tutti noi ci sentiamo in qualche modo “dimezzati”

di Guido De Franceschi

La sede dell'Università di Siena, un tempo, ospitava un manicomio. Negli scantinati, sono state ritrovate oltre 50mila cartelle cliniche, contenenti 22704 fotografie, di cui i negativi sono andati perduti. La redazione di CTRL ne ha scelte 40, che accompagnano i 14 reportage contenuti ne “I dimezzati”, il nuovo libro della “Trilogia normalissima”.

2' di lettura

La parte per il tutto. Arrivato ora in libreria, ma pensato prima della pandemia come secondo “capitolo” dopo Gli ultrauomini (uscito l'anno scorso), I dimezzati. Storie vere di uomini e donne a metà ha acquisito nel frattempo tutto un altro sapore. Nelle sue pagine c'è Eleonora, che è a metà perché ha una madre adottiva e una naturale; c'è Francesca, che è a metà perché è alta meno di un metro; c'è Salvatore, che è a metà perché «lei ci ha messo meno di un anno per entrare e uscire dalla mia vita» (e ora cerca le storie di altri “dimidiati”); ci sono i pazienti di un centro per la medicina del sonno, che sono a metà perché loro in quella metà vita in cui si dorme hanno dei problemi; c'è Lena, che è a metà perché lavora sia nell'editoria per l'infanzia sia nella produzione di film porno; c'è Ndack, che è a metà perché è nata in Senegal, ma è stata bambina a Torcello, un'isola a metà, fitta di visitatori di giorno e popolata da una decina di persone di notte.

I dimezzati sono loro e tutti gli altri che sono raccontati in questo libro, che è il vademecum più adatto per accompagnarci nelle prime settimane in cui anche noi – tutti in un modo o nell'altro dimezzati dopo i mesi di convivenza con il virus – proviamo a calpestare un'altra volta, con passi spezzati a metà dalla cautela, le strade di un mondo in cui ci sentiremmo un po' più sicuri se potessimo affrontarlo da interi.

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Queste tredici storie vere (più una), raccontate da quindici autori diversi in una forma che gli anglosassoni chiamamo longform e che l'editore CTRL definisce “reportage narrativo”, sono un prontuario per sentirci meno soli, per quanto dimezzati, affidandoci al santo patrono di questo volume, il Visconte calviniano: «Non io solo, Pamela, sono un essere spaccato e divelto, ma tu pure e tutti. Ecco ora io ho una fraternità che prima, da intero, non conoscevo: quella con tutte le mutilazioni e le mancanze del mondo».

I dimezzati. Storie vere di uomini e donne a metà, CTRL Books 2020, 336 pagine, 20 euro. Con testi di Giulia Callino, Lorenza Ghinelli, Davide Gritti, Ndack Mbaye, Valerio Millefoglie, Alessandro Monaci, Gaetano Moraca, Angelo Mozzillo, Donato Novellini, Martino Pinna, Stefano Sgambati, Nicolò Tabarelli, Zeno Toppan, Salvatore Toscano, Michele Vaccari e con 40 fotografie tratte dall'archivio dell'ex Ospedale Psichiatrico San Niccolò di Siena. Secondo il consueto modello distributivo di CTRL, I dimezzati ha già avuto qualche settimana di vita “a metà” come volume preordinabile, ora affronta l'altra metà della sua esistenza e diventa un oggetto concreto, disponibile per i lettori

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