Rinasce il primo dei palazzi sfollati col crollo del Morandi
Inaugurato un edificio con 12 appartamenti per housing sociale, alcuni dei quali destinati a studenti. Seguiranno altri quattro caseggiati
di Raoul de Forcade
I punti chiave
2' di lettura
A un lustro dal crollo del viadotto Morandi (14 agosto 2018, con 43 vittime), rinasce il primo di cinque edifici che erano vicini al ponte e furono sfollati al momento della tragedia. Il Comune di Genova sta rimettendoli a nuovo, dotandoli di pannelli fotovoltaici e di moderni standard edilizi per il fabbisogno energetico. Ieri sono terminati i lavori di ristrutturazione e riqualificazione della palazzina di via Porro 6.
Il caseggiato ospita ora 12 appartamenti con metratura media di 70 metri quadrati: verrano utilizzati per housing sociale e i primi quattro sono destinati a studenti che risponderanno al bando pubblicato, nei giorni sdcorsi, da Spim, la società pubblica che gestisce il patrimonio immobiliare del Comune.
Efficientamento energetico
«Abbiamo lavorato su questo edificio e sugli altri vicini per fare in modo - afferma Stefano Franciolini, ad di Spim - che via Porro non sia una zona dove si transita semplicemente. Il numeo 6 ha una sua forte identità: con le nuove tecnologie di efficientamento energetico diventa simbolo di innovazione, di un’area che “appartiene” a chi ci abita, ma crea opportunità di fruizione a tutti».
Dopo l’avviso pubblico divulgato, «che ci permette di creare in modo trasparente una graduatoria per sei categorie principali per i 251 alloggi - prosegue Franciolini - abbiamo dato il via al bando per i primi quattro appartamenti destinati agli studenti, che subito dopo Ferragosto cominciano a cercare soluzioni abitative per il nuovo anno accademico. La vicinanza alla metropolitana renderà questi spazi sicuramente attraenti».
La palzzina di via Porro 6, peraltro, è stata completamente rigenerata, sotto il profilo dell’efficienza energetica, grazie alla facciata ventilata, agli impianti a pompa di calore e solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria e i pannelli fotovoltaici.
Rivitalizzazione dei quartieri
«La riqualificazione di questo edificio - sottolinea il sindaco di Genova, Marco Bucci - è uno dei simboli della reazione di Genova ai giorni tragici che hanno seguito il crollo di ponte Morandi. Le comunità di Certosa e Sampierdarena cominciano a riappropriarsi di edifici che hanno rappresentato, nel passato, la vita di questi quartieri e si portano dietro storie di famiglie e persone che il 14 agosto 2018 hanno dovuto improvvisamente abbandonare i loro nidi. Oggi riconsegniamo alla città un edificio con caratteristiche innovative che avrà anche un ruolo sociale».
Gli appartamenti, chiosa il sindaco, «saranno dedicati a studenti universitari e questa scelta ha un significato preciso: popolare questa zona di giovani pronti a scommettere su questa zona di Genova sfruttandone i servizi che garantisce e il sistema del trasporto pubblico locale, in particolare la vicina rete della metropolitana, per raggiungere con facilità e in tempi brevi le aree universitarie della città».
Cantieri aperti per riqualificare l’area
Ma, conclude Bucci, «non si sta lavorando solo al restyling dei tre edifici di via Porro rimasti in piedi dopo l’abbattimento del Morandi: a qualche centinaio di metri da questo stabile si muoveranno nei prossimi mesi nuovi cantieri che porteranno a una totale riqualificazione dell’area sotto il ponte con il memoriale, il cerchio rosso, il parco del ponte e il totale ammodernamento del quartiere Campasso (dove si trovano altri due caseggiati dei cinque in ristrutturazione, ndr)».
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