Rinascente torna ai livelli 2019 un anno prima del previsto
Merito di un nuovo mix di nazionalità (in testa Usa e Medio Oriente) ma anche di un cambiamento nella proposta dei brand. Il ceo Pierluigi Cocchini: «Con l’evento per i 60 anni di Diabolik rafforziamo il nostro ruolo nell’intrattenimento»
di Marta Casadei
I punti chiave
- Il business di Rinascente - che ha 9 negozi in 8 città italiane - tornerà vicino ai livelli 2019
- Il negozio di Roma Tritone si è ripreso più velocemente degli altri
- Quasi 40 milioni di euro sono realizzati con i servizi di shopping online o on demand lanciati con la pandemia
3' di lettura
«Il business è tornato a essere molto vicino ai livelli 2019 con un anno di anticipo rispetto al nostro recovery plan. Il negozio di Roma Tritone, poi, chiuderà l’anno oltre i livelli pre Covid». Pierluigi Cocchini è ceo di Rinascente, il department store italiano per eccellenza. L’insegna, che da oltre 10 anni è nel portafoglio di Central Group, nel 2019 fatturava 882,9 milioni di euro e dal 2020 ha vissuto un’importante trasformazione. In parte obbligata dalla pandemia, con le chiusure imposte, e dall’assenza di alcune nazionalità di turisti ; in parte voluta e studiata nei minimi dettagli. Un cambiamento che ha portato un marchio ultracentenario – a suggerire il nome fu Gabriele D’Annunzio, nel 1917 – a essere sempre più omnicanale, a dialogare con un pubblico giovane e a diventare parte sempre più integrante della vita della città, con eventi non prettamente legati al business ma improntati alla grandeur di Rinascente.
Ieri sera avete celebrato i 60 anni di Diabolik con un evento ad alto impatto che simulato proprio un furto nel department store. Come mai questa incursione nel mondo dei fumetti?
Ci abbiamo lavorato due anni. Abbiamo pensato che questo personaggio - un antieroe controverso ma con una sua etica, creato da due donne milanesi - potesse essere nelle corde di Rinascente che vuole proporsi sempre di più come punto di riferimento commerciale, ma anche come luogo dove succedono cose interessanti, che creano allure per la città. Anche se apparentemente non sono legate al nostro business.
Sarà quindi il primo di una serie di eventi che coinvolgeranno Rinascente e il mondo dell’entertainment?
Direi di sì. È un settore che ci interessa e penso che i nostri visitatori si aspettino questo tipo di intrattenimento. Quello per i 60 anni Diabolik per noi è l’evento del decennio e non escludo possa essere portato in altre sedi, magari a Roma.
Come sono cambiati i clienti?
Innanzitutto sono cambiate le nazionalità: prima del Covid avevamo una clientela per il 70% italiana, inclusi i turisti, e per il 30% circa straniera. il 40% dei clienti internazionali erano cinesi, che ora, come i russi, sono totalmente spariti. In compenso stiamo registrando una fortissima crescita degli americani, spinta dal cambio euro-dollaro, e un aumento dei clienti mediorientali, brasiliani ed europei. Il business generato da turisti internazionali nello store di Milano Duomo da tre mesi è tornato ai livelli 2019.
È cambiata anche l’età media?
Sì, i clienti sono sempre più giovani. Questo anche in virtù del fatto che il nostro brand mix è cambiato: oggi includiamo, anche con pop up temporanei, molti marchi emergenti che hanno risultati molto positivi.
Nel 2020 avete lanciato la piattaforma e-commerce per garantire un’esperienza multicanale. Come sta andando?
L’e-commerce è attivo solo in Italia e fattura 15-16 milioni di euro. Il brand mix è ancora limitato e stiamo lavorando con i brand per avvicinarci a quello dei negozi. Invece funziona molto bene il servizio on demand che permette di acquistare via Whatsapp, WeChat ed e-mail da tutto il mondo i prodotti presenti in negozio . Fattura circa 22 milioni di euro.
Si avvicinano due momenti molto importanti: il Black Friday e Natale. Che aspettative avete?
Confermeremo il Black Friday lungo una settimana: per noi è una festa. Per Natale abbiamo grandi progetti con brand diversi che faranno il takeover degli store Rinascente. Le aspettative sono positive, come i risultati
raggiunti quest’anno.
Qual è stato il vostro punto di forza nel reagire alla pandemia?
Non smettere mai di investire nei nostri negozi: nonostante tutto quello che è successo abbiamo rifatto tre piani dello store di Milano, portato a termine i lavori a Firenze, ristrutturato Torino, rinnovato i marciapiedi di Roma Tritone. A inizio 2023, invece, completeremo i lavori a Roma Piazza Fiume.
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