Rinnovabili, i big dell’energia a caccia di buone occasioni sull’Aim
di Valeria Novellini
5' di lettura
E due. Dopo aver conquistato il 72,9% di Frendy Energy tramite un’Opa che si è conclusa a inizio 2018, ora Edison (gruppo Edf) mira a far diventare “francese” anche un’altra azienda quotata all’Aim e operante nel settore delle energie rinnovabili: Zephyro, l’unica di questo settore derivante dalla business combination di una Spac (Greenitaly1). Non è detto che l’operazione porti al delisting di Zephyro, come del resto non è avvenuto per Frendy Energy. A differenza di quest’ultima, però, Zephyro ha chiuso il 2017 con risultati brillanti in termini reddituali, conseguendo un utile netto di 1,7 milioni e distribuendo agli azionisti un dividendo di 0,1 euro per azione pari a un monte dividendi di quasi 1 milione (pay-out del 58,7% sull’utile netto consolidato).
Le 10 rinnovabili dell’Aim
I risultati delle 10 aziende quotate all’Aim Italia e operanti nel comparto delle energie rinnovabili (non considerando Innovatec che al momento non è stata ancora in grado di presentare i dati 2017 data la sua critica situazione, per cui è in corso un piano di ristrutturazione) sono molto diversi tra loro, del resto anche in considerazione dei diversi segmenti di mercato. Zephyro è una Energy service company (Esco) e offre soluzioni di energy management ed efficienza energetica soprattutto alla Pubblica Amministrazione in Italia. Frendy Energy, invece, è attiva nella produzione di energia elettrica, sempre in Italia, tramite impianti mini-idroelettrici.
Solo Plt Energia ha presentato i dati del primo trimestre 2018
Tra le società del settore energie rinnovabili quotate all’Aim spicca in positivo Plt Energia, che dopo aver chiuso il 2017 con ricavi e margini in crescita ed aver distribuito un dividendo di 0,1099 euro per azione, per un monte dividendi di circa 2,6 milioni e un pay-out del 43,5%, è stata l’unica a diffondere i dati del primo trimestre 2018 che evidenziano un ebit balzato dell’84,5% a circa 5,7 milioni e un utile netto più che raddoppiato a 1,8 milioni. Plt Energia, che opera nella progettazione, costruzione e gestione di impianti alimentati da fonti rinnovabili (specie eolici), già dal 2016 redige il bilancio sociale e si è impegnata a raggiungere i Sustainable Development Goals proposti dalle Nazioni Unite a settembre 2015.
Elettra Investimenti alla ricerca delle start-up innovative
Positivo anche l’andamento di Elettra Investimenti, che dopo un brillante 2017
ha distribuito un dividendo di 0,4 euro per azione per un monte dividendi di 1,5 milioni (pay-out del 34,4%). La società, che opera nella produzione di energia elettrica e termica tramite impianti di cogenerazione e trigenerazione e nell’efficienza energetica, si contraddistingue per iniziative interessanti ed ha recentemente inaugurato nella città di Latina (sede sociale del gruppo) il servizio di car sharing elettrico denominato Eppy (Elettra Point to Point by Yourself); inoltre è entrata nel capitale della holding di partecipazione LVenture tramite un aumento di capitale riservato con un investimento di circa 1,1 milioni, in quanto LVenture, quale incubatore di start-up in vari settori, può individuare anche attività innovative nel settore dell'efficienza energetica.
Buoni risultati 2017 anche per Iniziative Bresciane, che come Frendy Energy si focalizza sulla produzione di energia tramite impianti mini-hydro, in questo caso tutti localizzati in Lombardia. La società però, a seguito degli investimenti effettuati e dei relativi ammortamenti, nonché di sfavorevoli condizioni climatiche, ha visto scendere l’utile netto nello scorso esercizio da 2,4 a 0,9 milioni. È stato comunque distribuito un dividendo di 0,6 euro per azione per un monte dividendi di circa 2,3 milioni (la capogruppo ha chiuso il 2017 con un utile netto di 1,5 milioni), in linea con il valore del 2016 nonostante la flessione dell’utile.
Fintel Energia diversifica in Serbia (prima Ipo da 80 anni a Belgrado)
Anche Fintel Energia, attiva nella vendita di energia elettrica e gas e nella produzione energetica tramite impianti fotovoltaici, eolici e termodinamici, ha chiuso il 2017 in positivo per circa 0,9 milioni ma senza distribuire alcun dividendo agli azionisti. La società si contraddistingue per l’operatività, oltre che nel mercato nazionale, anche in Serbia, e ha deliberato la quotazione presso il mercato regolato Prime Listing di Belgrado della controllata serba Fintel Energija A.D. (la prima Ipo dopo 80 anni presso quella Borsa).
Agatos punta tutto sugli impianti a biomasse, Ecosuntek sul fotovoltaico
Ma non tutte le aziende del settore energie rinnovabili quotate all’Aim sono in buona salute. Gruppo Green Power, anche a seguito di conflitti fra gli azionisti di riferimento e di una transazione con Innovatec (come si è detto in corso di ristrutturazione), ha visto diverse dimissioni nel consiglio di amministrazione ed ha chiuso il 2017 con una perdita netta raddoppiata a 2,1 milioni. La società opera nell’installazione “chiavi in mano” di impianti fotovoltaici e altre soluzioni per l’efficientamento energetico. Agatos (reduce dalla business
combination con TE Wind) ha evidenziato nel 2017 una perdita netta consolidata di circa 2,4 milioni, comunque in miglioramento rispetto al 2016, e ha avviato la cessione degli impianti mini-eolici situati in Sardegna e facenti capo alla controllata Windmill 60 Srl; intende ora focalizzarsi sullo sviluppo del settore fotovoltaico e sul promettente comparto del biometano, ed è in corso di realizzazione un impianto Biosip in provincia di Milano che sarà in grado, a regime, di trasformare fino a 35 mila tonnellate annue di frazione organica di rifiuti solidi urbani.
Ecosuntek di Gualdo Tadino (Perugia), specializzata nella gestione di impianti fotovoltaici e nella commercializzazione di energia elettrica e gas, ha chiuso il 2017 in perdita per 3,2 milioni (nonostante una forte crescita del fatturato) per effetto soprattutto di maggiori oneri finanziari relativi a Ecodelm Srl, ceduta il 5 luglio scorso, che generava effetti economici negativi. Nel 2018 sono stati conferiti dai soci 2 nuovi impianti fotovoltaici ad elevata redditività da complessivi 1.441 kWp di potenza.
Enertronica, aumento di capitale per crescere negli Inverter ed eMobility
Infine Enertronica, che dopo una riorganizzazione avvenuta nel 2017 è principalmente attiva nella “power electronics” (produzione di Inverter per il settore energia e l’automazione industriale) nonché nella costruzione di impianti di energie rinnovabili, soprattutto fotovoltaici, a livello internazionale e nella mobilità elettrica con il brand Tecnobus, ha chiuso il 2017 con una perdita netta consolidata di 2,4 milioni e ha avviato un aumento di capitale a pagamento da circa 5 milioni che avrà luogo dall’11 al 28 giugno in ragione di 2 azioni ogni 7
possedute a 2,3 euro per nuova azione. L’operazione ha lo scopo di supportare il piano industriale 2018 – 2022 che prevede, per la divisione industriale/eMobility, un cagr dei ricavi pari al 30% mentre la divisione costruzioni (Epc/Bot) dovrebbe veder crescere il giro d’affari a un cagr del 7,5%. Anche la redditività del gruppo è prevista in crescita, sebbene a un tasso inferiore al cagr consolidato dei ricavi che è stimato pari al 18%.
Nel complesso, il comparto delle energie rinnovabili quotate all’Aim Italia presenta luci e ombre, ma come si vede dall’interesse dimostrato da “big” del settore come Edison è indubbio che sia questa la direzione da prendere per il mercato dell’energia in Italia. A livello di investitori retail probabilmente si tratta di un settore ancora piuttosto rischioso, ma per investitori istituzionali e professionali può riservare buone soddisfazioni sapendo puntare sul cavallo giusto. *
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