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Riparte il calcio, sui diritti Tv è Telecom-Dazn contro tutti

Trovato l'accordo per l'ultimo pacchetto: Dazn concede a Sky la Serie A per i bar, ma Tim potrà affiliare nuovi locali

di Andrea Biondi

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4' di lettura

Fra Dazn e Sky arriva l’accordo per la trasmissione della Serie A in bar, hotel, pub e ristoranti. Non si tratterà però di un’intesa esclusiva. E così anche Tim alla fine sarà in qualche modo della partita.

L’assemblea di Lega Serie A venerdì ha all’ordine del giorno il punto in questione. Servirà l’ok dell’assemblea dei club prima di un placet dell’Antitrust per completare il passaggio in base al quale Dazn, che ha l’esclusiva di 7 partite a settimana della Serie A, ne concederà i diritti in sub licenza a Sky per la distribuzione in qualcosa come 40-60mila esercizi commerciali. Non essendoci un’esclusiva, Tim – che con Dazn starebbe per chiudere una partnership distributiva – potrà puntare a portare a bordo altri clienti.

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L’accordo fra Dazn e Sky sul canale “horeca” chiude il cerchio completando il quantomai complesso puzzle dei diritti Tv del calcio per il triennio 2021-24. Dazn in partnership con Tim si è assicurata i diritti di tutte le 10 partite a settimana del massimo campionato per 840 milioni a stagione. Di questi, 340 arriveranno da Tim in un accordo che ha rischiato di essere bloccato dall’Antitrust che ha aperto un’istruttoria, con termine al 30 giugno 2022, tesa a verificare l'esistenza di un’intesa restrittiva della concorrenza. L’accettazione da parte dell’Agcm di impegni (fra questi la caduta dell’obbligo di essere clienti Tim per avere Timvision), ha sminato il rischio di “misure cautelari” che avrebbero depotenziato la campagna abbonamenti di Dazn e Tim.

Non c’è disclosure sui numeri. Si vedrà. Di certo l’impegno per l’ex monopolista non è banale. E un assaggio del fatto che non sia uno scherzo Tim l’ha avuto con l’aggiornamento delle guidance lo scorso 19 luglio: inserendo i presumibili effetti dell'accordo con Dazn, la compagnia guidata da Luigi Gubitosi ha sostanzialmente lanciato un profit warning, con fatturato stabile ed Ebitda in calo, per il 2021 seppure con «un’accelerazione nella crescita prevista per ricavi e Ebitda negli anni 2022-2023».

Tim comunque si è mossa in modo molto aggressivo, portando a bordo in una medesima offerta anche Dazn e Infinity+: piattaforma di una Mediaset che per il 2021-24 avrà la Champions esattamente come Sky. Per il gruppo Tv di Cologno – ora libero dal patema del muro contro muro con Vivendi, dopo l’accordo che prevede un progressivo disimpegno dei francesi (fino a una possibile uscita) – l’occasione della massima competizione europea si è presentata quasi su un piatto d’argento. Per il chiaro infatti la Uefa si è affidata a Mediaset che per una cifra aggiuntiva di pochi milioni (si parla di 42 milioni in tutto a stagione) si è aggiudicata i diritti in streaming di tutta la competizione. n’aggiudicazione necessaria, questa, perché su Sky pende un divieto, deciso dall’Antitrust, di poter avere esclusive su streaming fino a maggio 2022.

Mediaset è così ritornata in gioco sul calcio pay dopo l’esperienza sfortunata di Premium. Qui però si tratta di tutto un altro contesto, con la leva dello streaming che, unitamente allo sport in chiaro con la Coppa Italia al via venerdì, andrà ad aggiungersi come fonte di ricavo aggiuntiva al core business della pubblicità per il quale, in attuazione della direttiva europea sui servizi media audiovisivi (Smav), dovrebbero arrivare buone notizie con un ampliamento dei tetti sull’affollamento pubblicitario in Tv.

Al gran ballo dei diritti Tv nel 2021-24 partecipa anche Amazon con la sua Prime Video che, per una cifra che rumors attestano sugli 80 milioni a stagione, si è aggiudicata l’esclusiva di 16 match di Champions League del mercoledì e la Supercoppa Uefa per tre stagioni, a iniziare da Chelsea-Villareal di stasera. Da questo punto di vista una mossa l’ha fatta Sky stringendo un accordo con Amazon proprio per permettere a bar, pub, hotel e ristoranti già abbonati di poter avere a disposizione, compresi nel costo della sottoscrizione, i match di Champions League esclusiva di Amazon.

Quanto a Sky, dopo aver perso il ruolo di pivot sulla Serie A (di cui ha i diritti per 3 partite in co-esclusiva), si è data molto da fare, portando a a casa i diritti di Serie Bkt (come Dazn ed Helbiz), Champions League, Europa League, Europa Conference League per il triennio 2021/2024, con Bundesliga (oltre alla Supercoppa tedesca), Ligue 1 (oltre alla Supercoppa francese) e Premier League solo per restare al calcio. La pay tv di casa Comcast punta così a dar battaglia in questo triennio senz’altro condizionato anche dalla decisione dell’Antitrust. I 783 milioni all’anno per la Serie A nel 2018-21 e i circa 300 milioni a stagione per la Champions sono tutt’altra cosa rispetto agli 87,5 milioni di euro annui per la Serie A e ai 110 milioni per la Champions. Risparmi importanti, che ora però andranno misurati rispetto alle possibili perdite di abbonati. Nell'ultima presentazione dei conti, Comcast ha segnalato come le entrate di Sky (perimetro europeo) siano aumentate del 14,9% annuo a 5,2 miliardi di dollari nel secondo trimestre 2021, e 10,2 miliardi di dollari (+8,2%) nel semestre. Ma i clienti, pagando soprattutto un calo in Germania e Italia, sono scesi di 248mila unità a 23,2 milioni.

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