Riparte Tim ai massimi da aprile, verso l'incontro tra i vertici Vivendi e il governo
Azioni ordinarie +13% in cinque giorni, +15% le risparmio
di Andrea Fontana
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Ripartono le azioni Telecom Italia che toccano i massimi da aprile in attesa di un incontro tra i vertici di Vivendi, primo azionista del gruppo di telecomunicazioni, e il governo che potrebbe indirizzare la finalizzazione del riassetto della rete infrastrutturale. Dopo le prese di beneficio nel pomeriggio di venerdì 11 agosto, il titolo è ritornato a salire: nelle ultime cinque sedute le quotazioni delle azioni ordinarie hanno guadagnato il 13% circa e le risparmio il 15% per una capitalizzazione complessiva di Borsa tornata a 6 miliardi di euro. Due i passaggi chiave che hanno segnato l'ultima settimana: il memorandum siglato tra il ministero dell'Economia e delle Finanze e il fondo Kkr per una offerta vincolante su NetCo, il veicolo societario in cui confluiranno le infrastrutture di rete di Tim, e per un ingresso del Mef al 20% in tale asset; l'apertura dichiarata da Vivendi, finora molto fredda sul percorso di riorganizzazione societaria, che ha giudicato positivo l'accordo con il Mef e ha chiesto un confronto serio sugli sviluppi del progetto.
Secondo quanto emerso nel fine settimana, il presidente di Vivendi Yannick Bolloré potrebbe incontrare i rappresentanti del governo nella seconda parte di agosto per discutere l'operazione focalizzandosi non solo sulla valutazione delle attività da scorporare ma anche sulla futura sostenibilità della società dei servizi di Tim, elemento questo su cui ha molto insistito lo stesso ceo Pietro Labriola nell'ultima presentazione alla comunità finanziaria dei risultati semestrali. Gli analisti che seguono la società tlc tuttavia restano cauti sull'esito del confronto tra il socio francese e il governo: se l'apertura di Vivendi aumenta la visibilità sull'operazione, segnala Equita, l'appoggio del primo azionista resta uno dei nodi più critici per arrivare a chiudere l'accordo; per Intermonte invece tra le pregiudiziali principali per un'intesa sulla sostenibilità economica di ServiceCo c'è quello del numero dei dipendenti che resteranno in questa attività con il piano Tim che ne prevede inizialmente 19mila, da ridurre a 17mila entro un paio di anni, e i desiderata di Vivendi fermi a circa 8mila.
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