Riprende quota la voglia di fare impresa, nel 2022 saldo positivo
Secondo le rilevazioni Movimprese c’è stato un saldo di 48mila attività (+0,8%) mentre si accentua il numero delle cessazioni. Il dettaglio dei comparti e la distribuzione sul territorio
di Enrico Netti
2' di lettura
Un saldo positivo di 48mila imprese con un +0,8% che rappresenta, dopo il +1,42% del 2021, il dato migliore dell’ultimo decennio. Questo dopo il brusco stop del 2020, quando il saldo si fermò a +19mila seguito dal rimbalzo del 2021 (+87mila). È quanto rivelano i dati Movimprese, elaborati da Unioncamere e InfoCamere sulla base del Registro delle imprese delle Camere di commercio. Il comparto con la migliore performance è quello delle costruzioni, che vale più del 40% del saldo nazionale. Le nascite di nuove aziende sono però diminuite del 6% rispetto al 2021 e si è accentuato il numero delle cessazioni (+7,5%), con valori assoluti (313mila nuove aperture e 265mila chiusure) in entrambi i casi tra i più contenuti degli ultimi qundici anni. «Dopo il rimbalzo, anche in termini di crescita imprenditoriale, registrato nel 2021, il saldo tra iscrizioni e cessazioni del 2022 è il miglior risultato in valori assoluti e in termini percentuali dal 2011 - sottolinea Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere -. Un terzo del saldo del 2022 si deve alle imprese del Mezzogiorno, aumentate di oltre 17mila unità soprattutto grazie alla spinta delle costruzioni, proprio al Sud segnano il tasso di crescita più elevato (+2,61%), e alla ripresa del turismo (+1,76% a fronte di un dato medio del +0,85%)». Oltre all’edilizia-costruzioni con un +20.509 imprese nel 2022 hanno fatto registrare gli aumenti maggiori nel numero di imprese registrate le attività professionali scientifiche e tecniche (+10.474) e i servizi alle imprese (+4.968). A chiudere in rosso, invece, sono stati il commercio (-8.756), l’agricoltura (-3.363) e le attività manifatturiere (-2.549). Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio in tutte e quattro le macro-aree del paese, evidenziano i dati di Unioncamere, il tasso di crescita del 2022 presenta risultati positivi ma più contenuti rispetto al 2021, con il Centro che fa segnare il maggiore ampliamento della base imprenditoriale (+0,9%) rispetto all’anno precedente. Tra le regioni, il Lazio si conferma quella più dinamica, con un tasso di crescita pari all’1,6% anche se in lieve rallentamento rispetto al 2021, quando era cresciuta del 2,2%. Complessivamente nessuna regione fa meglio del 2021, con Marche e Molise che chiudono l’anno in campo negativo fecendo registrare rispettivamente un saldo di -929 e -45 imprese.
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