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Riscatto di Siemens Energy a Francoforte, «non cerca soldi pubblici ma garanzie statali»

di Giuliana Licini

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Inizio di settimana con rimbalzo per Siemens Energy alla Borsa di Francoforte. Il titolo del produttore tedesco di impianti e tecnologie per il settore dell’energia mette a segno un rialzo di circa 7 punti percentuali, che lo issa al primo posto tra i componenti dell'indice DAX 40, in rialzo, e anche dello Stoxx Europe 600. In cinque sedute la flessione risulta per altro del 23% e da inizio anno del 53,5%. Giovedì della settimana precedente, la quotazione è crollata di quasi il 36% dopo che il gruppo ha reso note le crescenti difficoltà del suo comparto eolico e le discussioni preliminari con vari interlocutori, in particolare gli istituti di credito e il governo tedesco, per avere garanzie per i suoi progetti di lungo termine.

A risollevare, almeno in parte, il sentiment del mercato su Siemens Energy sono state le dichiarazioni rilasciate dal presidente del consiglio di sorveglianza del gruppo, Joe Kaeser, che ha puntualizzato che il gruppo cerca garanzie, non un'iniezione di fondi pubblici. «L’azienda chiaramente non ha bisogno di soldi statali», ha detto Kaeser, in un’intervista al “Welt am Sonntag”. Stando alle indiscrezioni di stampa, Siemens Energy cerca garanzie per 15 miliardi di euro. Giovedì Siemens ha annunciato che ordini e ricavi della filiale spagnola Gamesa, controllata dell'eolico, nell’anno fiscale 2024 dovrebbero essere inferiori alle previsioni e che i deflussi di cassa saranno maggiori e in quel contesto ha reso note le discussioni per avere un maggior numero di garanzie. Già a giugno Siemens Energy aveva ritirato la guidance sugli utili 2023 a causa di problemi e costi superiori alle attese riguardanti Gamesa. Il gruppo aveva fatto riferimento a un «sostanziale aumento dei tassi di guasto dei componenti delle turbine eoliche» che rendeva necessaria «un'estesa revisione tecnica» degli impianti e dei progetti di Gamesa. Per raggiungere la qualità del prodotto adeguata, aveva allora annunciato costi significativamente più elevati di quanto precedentemente ipotizzato, superiori a 1 miliardo di euro.

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