Rischi globali, perché il «cigno verde» potrebbe essere peggiore del «cigno nero»
L’evento imprevedibile capace di mandare in crisi il sistema finanziario potrebbe essere di natura climatica secondo diversi think tank e policymaker
di Vitaliano D'Angerio e Andrea Gennai
3' di lettura
Il cigno nero è un evento, finanziario e non solo, assolutamente imprevedibile e capace di avere ricadute ed effetti significativi. Il termine fu coniato intorno al secondo secolo D.C. da Giovenale per indicare una persona di rara qualità in quanto i Romani pensavano che i cigni neri non esistessero.
Il libro di Taleb
A rilanciare il termine nella moderna accezione finanziaria è stato il saggista Nassim Nicholas Taleb che cita il concetto (caso/fortuna) nel libro “giocati dal caso” e a cui poi dedica un testo “il cigno nero” edito nel 2007. Secondo Taleb il “cigno nero” ha anche un'altra caratteristica fondamentale oltre a quelle citate (può essere spiegato solo ex post dagli stessi esperti che prima dell'accadimento sostenevano a spada tratta le loro teorie messe in discussione dall'evento imprevedibile). Nella categoria di questi eventi possono rientrare la scoperta di Internet, la prima guerra mondiale, la dissoluzione dell'Urss, l'attacco dell'11 settembre.
L’evento imprevedibile
Il cigno nero ci ricorda che tutti i sistemi basati su previsioni e gestione del rischio possono essere spazzati via da un evento imprevedibile dalle conseguenze incalcolabili. Tutto questo trasferito in Borsa significa che ci possono essere eventi che destabilizzano in qualsiasi istante l'equilibrio che il mercato ha raggiunto. Lo Skew index, l'indice basato sulle opzioni che misura il termometro dell'incertezza sui mercati, gioca sulla dinamica dei valori delle opzioni out-of-the money (con strike price molto distanti e un basso costo dei premi) sull'S&P 500. L'aumento degli acquisti sul mercato sta a indicare che cresce la volatilità implicita, sempre più investitori non si fidano del clima di ottimismo sui mercati e comprano una sorta di assicurazione puntando su questo tipo di strumenti. L'indice in sé non può prevedere l'evento imprevedibile che per sua natura tale resta, ma può segnalare che sul mercato sempre più investitori si stanno preparando a qualcosa di incerto e inatteso.
Che cos’è il cigno verde
Il cigno verde è invece l'immagine suggestiva utilizzata dalla Banca dei regolamenti internazionali per indicare i rischi provenienti dal climate change in relazione alla stabilità finanziaria mondiale. Il cambiamento climatico è entrato di prepotenza nel dibattito fra i big della finanza dopo che anche Larry Fink, il capo del più grande asset manager al mondo, BlackRock, ha messo in guardia dalle potenziali conseguenze del surriscaldamento. In verità però, il primo a lanciare l'allarme è stato Mark Carney, governatore uscente della Banca d'Inghilterra. Carney il 29 settembre 2015, davanti ai Lloyds di Londra, tenne il discorso «Tragedy of the Horizon»: all'epoca aveva titolo a lanciare l'Sos visto che era il presidente del Financial Stability Board (Fsb).
La profezia di Carney
Il giorno dopo quel discorso, Carney fu criticato in modo duro dalla City londinese per l'eccessivo allarmismo nei toni e identificato come una Cassandra. Segno dei tempi. In realtà, l'ex presidente del Fsb aveva suggerito ai colossi assicurativi di darsi una mossa nella lotta al climate change visto che sarebbero stati loro i primi a subire le conseguenze degli eventi catastrofali. Gli assicuratori australiani, per stare ai fenomeni più recenti, hanno già ricevuto 10.550 richieste di risarcimento per i cosiddetti “ wildfires ” (ossia gli incendi boschivi) con perdite assicurative stimate di 939 milioni di dollari australiani (circa 650 milioni di dollari Usa). Si tratta di un dato preliminare che viene aggiornato quotidianamente. Cigno verde dunque ma ampiamente annunciato.
Per approfondire:
● Il climate change causerà la prossima crisi finanziaria. E potrebbe essere devastante
● Il re degli investitori Larry Fink (BlackRock): il climate change trasformerà per sempre la finanza
● Il climate change minaccia l'economia globale. Ma le aziende restano indietro
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