Rischi in rete: dal cyberbullismo alla pornografia i timori dei genitori
Dalla ricerca di Telefono Azzurro & Doxa Kids 2020 emerge il bisogno di una seria “formazione digitale” degli adulti
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Cyberbullismo, pornografia, violazione della privacy. Sono questi, secondo il centro di ascolto di Telefono Azzurro, i rischi maggiori nella rete per bambini e adolescenti. E la richiesta di aiuto da parte di minori è arrivata nel 64% dei casi da bambine e ragazze. Il 30% dei genitori si dichiara impreparato rispetto alle diverse piattaforme di social media utilizzate dai bambini. In occasione del Safer Internet Day, la Giornata mondiale per la sicurezza in rete istituita e promossa dalla Commissione Europea, Telefono Azzurro ha promosso dei momenti di riflessione con i colossi mondiali della rete, da Microsoft a Facebook da Tim a Google. Obiettivo aumentare il loro impegno per la sicurezza dei minori nell'utilizzo della rete e diffondere maggiore consapevolezza tra gli adulti sugli strumenti per evitare i pericoli oggi tanto diffusi.
In campo anche noti influencer
Messaggi positivi sono stati lanciati anche da alcuni tra i più noti influencer della rete, come Matt & Bise, Nick Radogna, Leonardo D, “Cesca” Tamburini e Barbara D'Alessandro, coinvolti da Telefono Azzurro in un incontro con bambini e adolescenti presso Binario F. «È necessario affrontare il tema del rapporto dei bambini e degli adolescenti con il digitale con competenze sempre più specifiche e validate tramite un approccio interdisciplinare – ha commentato Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro - trasferendo tali competenze anche nella formazione ai professionisti e di tutta la Società civile, nonché coinvolgendo direttamente i bambini e gli adolescenti, promuovendo la loro partecipazione attiva». E Caffo ha sottolineato come a volte i genitori si sentano «fragili e impreparati nel rapporto con i figli e si allontanano dal ruolo educativo che dovrebbero avere. L'obiettivo non è emularli su Tik Tok o essere loro amici sui social, ma guidarli e accompagnarli nella conoscenza di un mondo di linguaggi e di simboli diversi. La grande sfida è non perdere il rapporto tra generazioni».
Dalla ricerca di Telefono Azzurro & Doxa Kids 2020 emerge il bisogno di una seria “formazione digitale” degli adulti che vivono tra preoccupazione e scarsa consapevolezza: il 30% dei genitori dichiara di non avere adeguate competenze su tematiche dell'online, in particolare su cyberbullismo, incitazione al suicidio e l'autolesionismo, l'hate speech e sextortion.
I genitori temono che i propri figli incontrino contenuti che esaltino l'anoressia, l'autolesionismo, il suicidio (21%), oppure che siano esposti a contenuti pornografici (18%), o immagini drammatiche o violente. Al 45% dei genitori, però, è capitato almeno una volta di permettere l'utilizzo al figlio/a di un'applicazione senza verificarne il limite di età per l'utilizzo; nel 48% dei casi ritengono che i ragazzi siano in grado di utilizzare in maniera consapevole i social dai 16 anni. Anche gli insegnanti esprimono un bisogno di formazione sia sul piano delle tematiche, sia nella conoscenza delle procedure di gestione di situazioni di disagio. Il 46% dei docenti pensa di non aver ricevuto un'adeguata formazione sui possibili percorsi di segnalazione di casi di violenza, pericolo e/o pregiudizio.
Per approfondire
● Arriva la polizza contro bullismo e cyberbullismo
● Bullismo: arriva una app anti-violenza e un numero di emergenza h24
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