Rischio incendi, servono maggiori sinergie e una prevenzione tempestiva
Per Sabrina Diamanti, presidente del Conaf, cercare soluzioni nel pieno dell’emergenza non aiuta a tutelare il territorio e a limitare i danni
di Camilla Colombo e Camilla Curcio
I punti chiave
4' di lettura
Studiare (e attuare) piani di prevenzione puntuali e attivare sinergie tra istituzioni e professionisti qualificati. Per Sabrina Diamanti, presidente del Consiglio degli Ordini nazionali dei dottori agronomi e dei dottori forestali (Conaf), sul fronte degli incendi boschivi occorre lavorare d’anticipo per tutelare il territorio e mitigare quanto possibile i rischi.
In questo senso, la normativa in vigore traccia chiaramente il perimetro d’azione, definendo il ruolo di Regioni e Comuni nella gestione delle misure pre-emergenziali. Il riferimento è al cosiddetto Decreto Incendi (Dl 120/2021), predisposto a seguito dell’emergenza che a luglio 2021 ha coinvolto Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia e convertito nella legge 155/2021. Introducendo, tra le varie misure, il rafforzamento delle attività di coordinamento (soprattutto nelle componenti statali), fondi speciali per l’acquisto di attrezzature e l’inasprimento delle sanzioni penali e amministrative già previste dalla legge 35/2000.
Il coordinamento
Tutto parte dalla pianificazione: in base alle prescrizioni del legislatore, le singole regioni sono tenute a compilare piani antincendio boschivo di durata triennale (con revisione annuale), che prevedano una programmazione puntuale delle misure di prevenzione tramite l’individuazione di aree e periodi a rischio e la messa in pratica di azioni mirate a ridurre le cause dei fenomeni e il potenziale innesco. Ai Comuni, invece, spetta l’onere di redigere i piani di protezione civile, in genere in base alla valutazione dei fenomeni naturali e delle emergenze che, storicamente, hanno riguardato l’area interessata. A meno che non si parli di comunità montane o rurali, questi piani riguardano molto più da vicino la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico, meno frequentemente quella degli incendi sul territorio.
Le aree protette
Un discorso a parte meritano, invece, le aree protette. Per parchi nazionali e regionali, infatti, il riferimento normativo sono le indicazioni fornite nel 2018 dall’allora ministero dell’Ambiente, che ha dettato linee guida ad hoc e una manualistica specifica da seguire. Disposizioni che, ovviamente, devono dialogare con i singoli piani regionali.
A regolare a monte la predisposizione delle fasi di previsione, lotta e ripristino, rimane il Codice della Protezione civile (introdotto con il Dlgs 1/2018), che esplicita obiettivi e competenze del Servizio nazionale, gli scenari di rischio su cui interviene e il coordinamento di interventi previsionali e preventivi.
La campagna antincendio boschivo 2023
Sul fronte legislativo più recente, lo scorso 12 maggio è stato firmato dal ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, il documento sull'«Individuazione dei tempi di svolgimento e raccomandazioni per un più efficace contrasto agli incendi boschivi, in zone di interfaccia urbano-rurale e ai rischi contingenti», che ha dato avvio alla campagna antincendio boschivo 2023, iniziata il 15 giugno (dura fino al 30 settembre), con il coinvolgimento di tutte le Amministrazioni competenti. Dall’esperienza dello scorso anno, in un’ottica di maggiore coordinamento, è stata istituita una cabina di regia permanente antincendio boschivo promossa dalla Protezione Civile a cui hanno partecipato il corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, i Carabinieri del comando unità forestali, ambientali e agroalimentari, il comando operativo di Vertice Interforze dello Stato Maggiore Difesa, le Regioni e Province autonome e il comitato nazionale del Volontariato.
I bandi regionali
Le Regioni, per dare concreta attuazione a quanto previsto dal Piano regionale delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, erogano bandi sia per la prevenzione sia per la forestazione. È ancora in corso, ad esempio, quello sostenuto della Regione Lombardia che stanzia 2.211.112 euro, a fondo perduto, per le Comunità montane delle aree interne che mettono in campo interventi per la prevenzione e il contrasto agli incendi boschivi. In Molise, il 31 agosto è il termine ultimo per presentare le domande per il bando «Sostegno alla forestazione/all'imboschimento» del Programma di Sviluppo Rurale Molise 2014/2022, finanziato con 1,5 milioni. L'intervento prevede un sostegno per la realizzazione di interventi di imboschimento di superfici agricole e non agricole e per la creazione di aree boscate, con l’obiettivo di attuare una gestione sostenibile dei sistemi forestali e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, come i fenomeni di desertificazione e gli eventi estremi.
Priorità alla prevenzione
Ma per scongiurare il pericolo e limitare la conta dei danni attenersi alle prescrizioni non è sufficiente. O, perlomeno, non quando le criticità sono alle porte o già in pieno corso. «Occorre essere incisivi per quanto riguarda la parte preventiva, dunque la redazione dei piani», sottolinea Diamanti. «Lavorare quando l’emergenza è in corso è un modus operandi che non porta da nessuna parte. Sono decenni che si parla di come i costi della rimessa post danno siano enormemente superiori a quelli che verrebbero affrontati in prevenzione ma non impariamo».
L’apporto degli esperti
In questo, una grossa mano alle istituzioni potrebbe arrivare dal contributo fattivo di esperti in costante aggiornamento. «I piani dovrebbero essere pensati in collaborazione con professionisti selezionati per tematiche di competenza e successivamente attuati. Spesso, invece, il controllo su questo passaggio manca ed è un problema serio». Un punto di vista, quello della presidente Diamanti, che trova diretto riscontro nel recente rinnovo dell’accordo tra Protezione civile e Conaf. Un tandem che, dal 2014, dimostra come la conoscenza del territorio sia uno strumento essenziale per rispondere con rapidità ai bisogni delle comunità colpite dalle calamità e per garantire una tutela efficace.
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