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Migranti, Meloni ringrazia Francia ma Parigi: «Su Ocean Viking comportamento Italia inaccettabile»

Sbarco nel porto di Reggio Calabria dei migranti della nave Rise Above e dei 35 a Catania della Humanity One. Nave Ocean Viking invece verso Marsiglia

Aggiornato il 9 novembre alle 07:41

La gioia dei migranti a bordo della Rise Above prima dello sbarco

4' di lettura

L’Italia ringrazia la Francia per aver aperto i suoi porti alla Ocean Viking, ma Parigi attacca e denuncia «il comportamento irresponsabile» delle autorità italiane sul caso della nave con a bordo 234 migranti. Una fonte del governo francese citata dai media d’Oltrealpe sostiene che l’atteggiamento dell’Italia è «contrario al diritto del mare ed allo spirito di solidarietà europea. Noi ci aspettiamo altre cose da un Paese che oggi è il primo beneficiario del meccanismo di solidarietà europea».

Cosa è successo

La nave Ocean Viking, della Ong Sos Mediteranee, ha lasciato ieri il tratto di mare nelle vicinanze delle acque siciliane, in direzione Marsiglia, in Francia, con 243 naufraghi a bordo. «Lo sbarco a Marsiglia si svolgerà sotto la supervisione della Prefettura. Saranno fatti scendere tutti i migranti dalla nave e poi registrati come richiedenti asilo». «Ci stiamo preparando come se la nave dovesse arrivare nelle prossime ore», spiegano fonti del ministero dell’Interno francese all’Ansa. Non ci sarà quindi alcuna selezione fra i passeggeri della Ocean Viking, non saranno fatti scendere i deboli e lasciati a bordo gli altri: «Non ci sono restrizioni possibili, tutti hanno diritto di presentare la domanda di asilo», aggiungono le fonti francesi.

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L’apprezzamento del Governo italiano

Sempre ieri, in serata, è giunta da Palazzo Chigi una nota di apprezzamento verso il governo francese. «Esprimiamo il nostro sentito apprezzamento per la decisione della Francia di condividere la responsabilità dell'emergenza migratoria, fino ad oggi rimasta sulle spalle dell'Italia e di pochi altri stati del Mediterraneo, aprendo i porti alla nave Ocean Viking».

È importante, sottolinea la presidenza del Consiglio, «proseguire in questa linea di collaborazione europea con gli Stati più esposti per la loro collocazione geografica, così da trovare una soluzione condivisa e comune, per fermare la tratta degli esseri umani e gestire in modo legale ed equilibrato il fenomeno migratorio che ha assunto dimensioni epocali. L’emergenza immigrazione è un tema europeo e come tale deve essere affrontato, nel pieno rispetto dei diritti umani e del principio di legalità».

La decisione francese di aprire il porto di Marsiglia alla Ocean Viking sarebbe stata presa dopo un colloquio avvenuto lunedì sera tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il capo dello stato francese, Emmanuel Macron. Secondo quanto riferito all’Ansa da una fonte del ministero dell’Interno francese, l’Italia è «rimasta ferma sulle sue posizioni» e così è stato anche «oggi pomeriggio (martedì) in un ultimo contatto telefonico fra i ministri Matteo Piantedosi e Gérald Darmanin».

L’ong: fallimento della Ue

«Di fronte al silenzio dell'Italia e a causa dell'eccezionalità della situazione, la Ocean Viking è costretta a richiedere un porto sicuro alla Francia», rende noto l’ong Sos Mediterranee, proprietaria della nave. L’arrivo della nave umanitaria nelle acque internazionali adiacenti alla Corsica è previsto il 10 novembre. «Questa soluzione estrema - dice l’ong - è il risultato di un fallimento gravissimo e drammatico di tutti gli Stati membri dell'Unione Europea e degli Stati associati, che non sono stati in grado di indicare un porto sicuro alla nostra nave. Chiediamo che il Centro di coordinamento per la ricerca e il soccorso in mare francese trovi una soluzione immediata per i naufraghi a bordo della Ocean Viking».

Sulla vicenda iI partito democratico ha chiesto nel corso della capigruppo che il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, venga in Aula al Senato a riferire su quanto sta accadendo con i migranti nei porti siciliani. Il ministro per i Rapporti con il parlamento, Luca Ciriani, a quanto viene riferito, sta verificando la disponibilità per un’informativa giovedì 10 novembre o la prossima settimana, martedì 15 novembre.

Geo Barents, medici: “rischio psicologico”. Ipotesi sbarco

Prende sempre più corpo l’ipotesi di uno sbarco in serata di tutti i migranti a bordo della Geo Barents: gli esperti dell’Asp di Catania hanno somministrato test e avuto colloqui con 200 dei 212 ospiti sull’imbarcazione di Medici senza frontiere e sono risultati tutti a rischio psicologico medio e alto. Secondo gli specialisti la permanenza in uno stato confinato aggraverebbe la loro condizione di salute. Il triage è eseguito da tre psicologi transculturali, due psicologi della migrazione e una pedagogista. Altri accertamenti medici sono eseguiti da un infettivologo.
Un altro analogo triage sarà eseguito sulle persone a bordo dell’Humanity 1.

Il caso Rise Above

Si è svolto, invece, al porto di Reggio Calabria lo sbarco degli 89 migranti arrivati in Italia a bordo della nave “Rise Above” gestita dalla ong “Mission Lifelive”. I migranti attendono i pullman che li porteranno nella palestra di una scuola del quartiere Gallico dove è stato allestito un centro di prima accoglienza in attesa del trasferimento sulla base del riparto nazionale stabilito dal ministero dell’interno. Tra i migranti ci sono una quarantina di minori di cui 8 bambini in tenera età. Da giorni la nave della ong Mission Lifeline si trovava davanti alla costa orientale della Sicilia in attesa dell’assegnazione di un porto. Cosa che è avvenuta lunedì sera.

A differenza dei casi della Geo Barents e della Humanity 1 a Catania, quello della Rise Above è considerato come un evento Sar, cioé un salvataggio in mare in caso di naufragio (Search and rescue). In serata è stato autorizzato lo sbarco dei 35 migranti dalla Humanity One, ferma nel molo 25 del porto di Catania. Gli ispettori dell’Usmaf hanno riscontrato l’alto rischio psicologico.

Entro oggi, o al massimo domani, sarà invece presentato il ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento di allontanamento della nave da Catania notificato al comandante della Humanity One.

L’accusa di monsignor Savino

«Non possiamo permettere assolutamente che ancora una volta i nostri fratelli migranti che vengono dalla fame, dalle guerre ancora una volta vengono trattati come scarti, come carichi residuali, e non come persone», ha detto invece, a margine della presentazione del Rapporto italiani nel Mondo curato dalla Fondazione Migrantes, monsignor Savino, vescovo di Cassano allo Jonio e vice presidente della Cei. «Cosa significa l’accoglienza selettiva? Le parole sono importanti dicono una visione del mondo, della vita, una politica, stiamo attenti perché questi nostri fratelli migranti non sono assolutamente oggetti o oggetti smarriti, sono persone in quanto tali», ha ribadito il prelato.

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