Risparmio, l’asse Mediobanca-BlackRock dirotta 1,4 miliardi sull’economia reale
Le soluzioni non tradizionali raccolgono tre volte l’obiettivo iniziale fra le famiglie italiane più facoltose alla ricerca di rendimenti appetibili per i loro patrimoni
di Maximilian Cellino
I punti chiave
2' di lettura
Poter scegliere società non quotate su cui investire a livello internazionale appare un’opportunità sempre più essenziale nell’attuale scenario dei mercati finanziari in cui spuntare rendimenti significativi risulta ormai un’operazione piuttosto complessa. Molti l’hanno colta fra gli investitori che appartengono alla fascia private, quella più elevata come disponibilità di patrimonio e anche come livello di cultura finanziaria. A ricordarlo sono i numeri di Mediobanca BlackRock Co-Investments, iniziativa lanciata a marzo che nei primi 5 mesi di vita ha raccolto disponibilità pari a 1,4 miliardi, quasi il triplo rispetto all’obiettivo inizialmente prefissato, da parte di 300 famiglie italiane riconducibili al segmento della clientela Ultra-High-Net-Worth.
Una soluzione unica in Europa
Un successo, quello della soluzione proposta in tandem dalla divisione Private di Mediobanca e da BlackRock Private Equity Partners che si basa essenzialmente su due fattori. Il primo riguarda l’unicità dello strumento, che non trova eguali in Europa. «Attraverso di esso i clienti privati hanno la possibilità di scegliere se investire o meno in maniera diretta il proprio denaro in società internazionali non quotate selezionate dagli analisti di BlackRock», spiega Angelo Viganò, che guida Mediobanca Private Banking, ricordando come l’iniziativa «custom made» tenda di fatto a replicare su scala internazionale lo schema attuato in Italia attraverso i cosiddetti club deal.
La difficile ricerca di rendimenti
L’altra indiscutibile ragione che attira l’attenzione della fascia di clientela più facoltosa italiana è da ricercarsi nel particolare scenario dei mercati. «In un mondo in cui le attese di rendimento sono di gran lunga le più basse della storia, con tassi negativi per la maggior parte dei titoli obbligazionari e valutazioni ormai elevate per le azioni tradizionalmente quotate in Borsa, allocare una parte significativa del patrimonio delle famiglie italiane nell’economia reale è ormai essenziale perché i garantire rendimenti accettabili ai patrimoni e anche per favorire il passaggio generazionale», sottolinea ancora Viganò, mettendo in evidenza come questo particolare segmento del private equity sia in grado di offrire ritorni annui «nell’ordine del 13-15 per cento».
Soluzioni non standardizzate per i privati
Grazie anche a questa iniziativa, che si inserisce nello specifico modello di private investment banking in grado di offrire risposte non standardizzate a una fascia di clientela alta e altissima in cerca di soluzioni adeguate, gli investimenti in attività reali di Mediobanca Private Banking viaggiano oltre 4 miliardi complessivi e concorrono alla crescita della divisione Wealth Management dell’Istituto guidato da Alberto Nagel, che ha chiuso l’anno con ricavi e attività finanziarie totali in crescita rispettivamente del 7% a 627 milioni e del 12% a 71 miliardi.
Gli spazi di crescita
In un Paese come l’Italia, che rappresenta la settima nazione al mondo per ricchezza privata, gli investimenti diretti in società non quotate rappresentano una fetta ancora estremamente limitata dello stock di patrimonio. Quando si pensa che negli Stati Uniti private equity e simili arrivano ad attirare fra il 10 e il 15% del denaro investito dai privati, si comprende facilmente anche come gli spazi di crescita siano ancora significativi.
loading...