Ritorna Mario + Rabbids: tante buone idee e qualche rischio ma vince solo chi sa osare
Ubisoft Milano sceglie di ampliare un game design di successo. Il crossover di SuperMario e dei coniglietti folli è ancora più strategico e divertente. È il sequel più coraggioso
di Luca Tremolada
2' di lettura
Lo studio di sviluppo Ubisoft di Milano ha fatto ancora centro. Mario + Rabbids: Sparks of Hope è il sequel di un gioco che aveva stupito il mondo. Aveva dimostrato che anche in Italia si poteva giocare con delle icone sacre come Super Mario e i coniglietti pazzi della multinazionale francese. Ebbene, quattro anni dopo quell’impresa sono tornati con un gioco tutto nuovo, innovativo, coraggioso e più divertente. Il passaggi da tattico a turni a strategico in tempo reale non è marcato. Spariscono le griglie e viene “liberato” il movimento. Si gestiscono tre eroi alla volta con i loro spark, esserini a forma di stella che donano un’abilità attiva e un bonus passiva. Anche la narrazione è più convinta e ispirata. C’è qualche problema di bilanciamento e nell’intelligenza artificiale ma il nuovo Mario+Rabbids è a tutti gli effetti una dimostrazione di maturità e coraggio. E non era scontato.
Cosa cambia nel gameplay?
Detta brutalmente tra un turno e l’altro ti puoi muovere. Sembra una cosa piccola visto che alla fine si tratta di trovare le copertura. Ma andando avanti ti accorgi che si amplliano le possibilità di difesa e di attacco. Così come l’introduzione degli spark non rappresenta un semplice potenziamento. Un esempio di Spark: Galascudo ha il Potere Attivo “Corazza” e il Bonus Passivo “Atletismo”. La loro efficacia può essere gestita, aumenta di livello diventando così un elemento della vostra strategia. Il sistema di progressione infine si ispira a quello passato. Come si vede quindi il gameplay si arricchisce, le opzioni aumentano così’ come la fluidità del gioco.
Cosa non ci è piaciuto
L’impressione è che l’intelligenza artificiale dei nemici non tenga il passo delle opzioni strategiche del giocatore. I nemici sembrano fermi tatticamente al primo capitolo della saga. L’altro aspetto meno convincente è legato alla progressione nel gioco. Per essere più chiari, all’inizio gli scontri sono fin troppo semplici e prima di iniziare a divertirsi davvero la gavetta è lunga. Non è un peccato mortale ma un migliore bilanciamento avrebbe aumentato il ritmo di progressione del gioco.
Cosa ci è piaciuto
Che hanno osato. Potevano tranquillamente accontentarsi della formula “more of the same” e aumentare durata e situazioni forti del successo di Mario + Rabbids Kingdom Battle. Sono stati coraggiosi e hanno reso sorprendente un titolo che piacerà ancora di più agli amanti degli strategici. Poi colonna sonora, animazioni e stile sono una gradita conferma di un team di “nintendari” che sa interpretare la leggerezza delle opere di Super Mario.
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