una proposta di legge per premiare chi riutilizza

Riuso: Iva al 10% e giù le tariffe sui rifiuti per chi riutilizza

di Nicoletta Cottone

Riuso: Iva al 10% e giù le tariffe sui rifiuti per chi riutilizza

2' di lettura

#ioriutilizzo. È l’hashtag scelto per presentare la proposta di legge sul riuso dei beni durevoli che taglia l’Iva e propone un calo delle tariffe dei rifiuti con l’obiettivo di ridurre i rifiuti e creare occupazione. La proposta di legge M5S-Lega ha iniziato oggi il suo iter parlamentare a Montecitorio, incardinata nelel commissione Ambiente e Attività produttive della Camera. Il settore del riutilizzo in Italia fattura 2 miliardi e recupera a nuova vita 500mila tonnellate di beni l’anno. Di questi 133mila sono abiti usati. In pratica per ora garantisce il riuso di circa 8 kg di rifiuti per abitante. Adottando le nuove regole, secondo gli estensori della proposta di legge, potrebbero essere salvati dalla discarica altri 600mila beni durevoli. Obiettivo: sburocratizzazione, emersione del mercato informale, regolamentazione del settore, sostegno agli operatori, tracciabilità e uniformità normativa.

GUARDA IL VIDEO / Riuso: Iva al 10% e giù le tariffe sui rifiuti per chi riutilizza

Loading...

Un universo con tante sfaccettature
La proposta si ispira alle istanze presentate dalla rete nazionale degli operatori dell’usato Rete Onu, che rappresenta le istanze degli operatori dell’usato, che sono tutti quelli che distribuiscono beni di seconda mano. Un universo con varie sfaccettature: dagli ambulanti ai negozi dell’usato in conto terzi, fino a quelli dell’usato tradizionali. Ci sono poi le cooperative del riuso, gli operatori della raccolta, del recupero e della distribuzione all’ingrosso di abiti usati e di elettrodomestici di “seconda vita”. E ci sono anche i centri di riuso e gli impianti di preparazione per il riutilizzo.

Riduzione, Riuso, Riciclo,3 R dell'economia circolare

Vignaroli (M5S): incentivare il riutilizzo
L’obiettivo della proposta di legge, ha sottolineato il primo firmatario e relatore Stefano Vignaroli (M5S), presentando la proposta nella sala delle conferenze stampa della Camera, è «regolamentare e favorire il più possibile il lavoro in questo settore, incentivando il riutilizzo di rifiuti attraverso agevolazioni fiscali nonché istituzione di un Tavolo di lavoro permanente sul riutilizzo». Un settore, ha spiegato, caratterizzato da «norme non chiare e farraginose», inadatte a sviluppare le potenzialità del riuso. «Con questa proposta sarà prevista una riduzione di oneri fiscali e tariffe dei rifiuti: si ridurrà l'Iva al 10% e si chiederà agli enti locali di applicare tariffe che tengano conto del valore ambientale generato». Verrà anche riconosciuta la figura dell’operatore dell'usato che dovrà avere un codice attività specifico, ossia un codice Ateco; e sarà istituito un tavolo permanente sul riutilizzo presso il ministero dell'Ambiente per promuove l'intesa con le pubbliche amministrazioni.

Stillo (Rete Onu): tasse e tariffe sproporzionate
Secondo Alessandro Stillo, presidente di Rete Onu, l’attuale quadro normativo è «inadatto a sviluppare e valorizzare le potenzialità della filiera del riuso». E proprio in assenza di un quadro normativo definito, «molti operatori, e soprattutto gli ambulanti, sono costretti a lavorare in una zona grigia. La vulnerabilità economica e sociale di molti operatori non è tenuta in nessun conto. Sul settore pesano poi tasse e tariffe sproporzionate». Fra le attuali criticità manca il coordinamento fra enti pubblici e attori privati. Per fare un esempio, per la maggior parte dei beni durevoli la raccolta dei rifiuti urbana non è in grado di differenziare tutto ciò che può essere riutilizzato e di convogliarlo nelle filiere economiche dei rifiuti.

Riproduzione riservata ©

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti