Rivian, Ipo record per il produttore di pick-up elettrici: +38% al debutto, l’anti-Tesla vale già più di Ford e Gm
Quotazione stellare per il produttore di pick up, suv e furgoni elettrici partecipato al 20% da Amazon e al 13% da Ford
di Alberto Annicchiarico
3' di lettura
Rivian Automotive, il produttore di pick-up, suv e furgoni elettrici partecipato al 20% da Amazon (che ha ordinato due anni fa 100mila di quei furgoni) e al 13% da Ford, è partita col turbo a Wall Street nel primo giorno di scambi del titolo: +38% sul prezzo dell’Ipo, a 106 dollari, e 93 miliardi di dollari di capitalizzazione, più di Gm e Ford. E molto di più di altri grandi nomi come Bmw, Stellantis o Ferrari. Ma anche ben davanti alle tre startup elettriche cinesi Nio, Xpeng e Li Auto.
Negli scambi successivi, dopo avere toccato anche i 104 miliardi e i 119 dollari, il titolo ha ritracciato, oscillando tra il +26% e il +33% per chiudere a 100,73 dollari e +29,1%, per un valore di 85,9 miliardi (d’un soffio sopra Gm).
Rivian aveva valutato le azioni, nell’offerta pubblica iniziale, a 78 dollari l’una, per una raccolta di circa 11,9 miliardi di dollari, la sesta più grande di sempre sul mercato statunitense. La capitalizzazione della matricola si confronta con i 27,6 miliardi di dollari di gennaio, dopo un round di finanziamento di 2,65 miliardi. L’exploit mentre Wall Street vedeva tutti i principali indici in rosso, per effetto di una inflazione salita al 6,2% su base annuale.
Alle spalle del produttore californiano, come market cap, anche Lucid, la casa americana controllata dal fondo sovrano saudita (Public Investment Fund, che ha investito 1,6 miliardi di dollari). Lucid dal 2024 produrrà direttamente nel Regno. Anche Rivian, comunque, ha un investitore saudita, Abdul Latif Jameel, gruppo che distribuisce Toyota, ha sede a Jeddah e prende il nome dal suo fondatore. Oggi è gestito dai figli: detiene quasi 114 milioni di azioni di Rivian acquisite attraverso 303 milioni di dollari in warrant datati 2018.
Fino a 5 miliardi di dollari in azioni dell’Ipo sono andate a investitori tra cui Amazon, T. Rowe Price, Coatue Management, Franklin Templeton, Capital Research Global Investors, D1 Capital, Third Point Investors, Blackstone Inc., Dragoneer Investment Group e Soros Funds. L’offerta è stata guidata da Morgan Stanley, Goldman Sachs e JPMorgan Chase, con più di 20 banche elencate sulla copertina del prospetto.
Rivian prevede di allocare fino al 7% delle sue azioni a clienti statunitensi che hanno effettuato preordini a partire dal 30 settembre. Per attirare investitori al dettaglio, fino allo 0,4% delle azioni Ipo sarà allocato alla piattaforma di brokeraggio online di SoFi Securities.
L’Ipo è andata in scena dopo che Rivian ha consegnato i suoi primi e a lungo attesi (per i numerosi rinvii) pick up R1T, 150 in tutto. Costano a partire da 67.500 dollari e sono i diretti concorrenti del Ford F150 Lightning in vendita dal 2022. Sono stati assegnati principalmente ai dipendenti, solo un paio di mesi fa. Rivian ne produrrà circa 1.200 unità entro la fine dell’anno nel suo stabilimento di Normal, Illinois. Alcune di queste unità, poche decine, saranno suv R1S con prezzo di lancio a 75.500 dollari. L’autonomia di questi mezzi andrà da 505 a 643 chilometri, a seconda della batteria acquistata. Venderanno? Grande domanda. Per adesso gli ordini raccolti sono oltre 48mila ma, secondo alcuni analisti, le attese per le vendite di mezzi così grandi da 70mila dollari non sono per volumi molto elevati.
Il fondatore e amministratore delegato R.J. Scaringe, ingegnere trentottenne con laurea al Mit, dovrebbe mantenere una forte presa sulla società attraverso una classe di azioni che gli dà 10 voti per titolo, rispetto a un solo voto per le azioni vendute nell’Ipo. Quanto ai benefici per il fondatore, che detiene l’1,7% delle azioni contro il 17% di Elon Musk in Tesla o il 12% di William Li in Nio, il debutto gli ha fruttato circa un miliardo di dollari, ma le opzioni in suo possesso, se il titolo dovesse toccare quota 295 dollari entro il 2030, gli garantirebbero ben 14 miliardi.
Rivian ha accusato una perdita netta di 994 milioni di dollari nei primi sei mesi del 2021, rispetto a un deficit di 377 milioni di dollari un anno prima, secondo i dati forniti per l’Ipo. E dovrebbe registrare una perdita netta trimestrale di 1,28 miliardi di dollari a causa dei costi associati all’inizio della produzione della R1T. La produzione annua è prevista a 150mila veicoli entro la fine del 2023.
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