Rivoluzione Ferrari: arriva la piccola di famiglia, con un carattere da fuoriclasse
Con la 296 Gtb, la casa del Cavallino svela un modello alieno al resto della gamma: un V6 ibrido e ricaricabile da oltre 830 cavalli
di Mario Cianflone
3' di lettura
Rivoluzione in casa Ferrari: arriva la piccola. Si fa per dire, perché è una “bestia” ibrida da oltre 830 cavalli ma con un motore che è “solo” a sei cilindri. La casa del Cavallino ha svelato un modello totalmente alieno al resto della gamma: si chiama 296 Gtb ed è la vettura che per lungo tempo si è immaginato potesse essere la nuova Dino. E, in effetti, alle mitica Dino 206 GT e Dino 246 per certi versi si ispira. Come le sue antenate di fine anni Sessanta, monta infatti un propulsore V6 al posto dei classici V8 e V12 di più grande cilindrata. Infatti su una Ferrari un sei cilindri non si vedeva da decenni, anche se la casa di Maranello ha sviluppato i recenti V6 per Alfa Romeo (quello delle Giulia Quadrifoglio) e nel 1957 correva la prima monoposto con sei cilindri a V: la Dino 156 F2.
La 296 Gtb, a motore centrale posteriore, porta infatti al debutto il powertrain Ferrari più importante dei prossimi anni: si tratta infatti di un tremila turbo ibrido plug-in, cioè ricaricabile: una tecnologia usata anche sulla SF90 con elementi derivati dalla F1. Grazie a una batteria da 7,45 Kwh si possono percorrere in elettrico 25 chilometri. quanto basta per vestirsi di green, aumentare l’accettabilità sociale in termini di sostenibilità (così importante e cool in questo periodo anche nei beni di lusso) e rispettare normative anti inquinamento.
Va detto che le emissioni di CO2 di tutte le Ferrari in circolazione sono oltre il trascurabile, in ragione dei pochi esemplari in circolazione e dei chilometri che percorrono in media. Assodato che l'obiettivo di Ferrari non è giustamente salvare il pianeta dalla morsa della CO2, il compito del nuovo motore ibrido è invece quello di ridurre cilindrata e consumi ma al tempo stesso esprimere prestazioni inusitate.
Del resto stiamo parlando di Ferrari che in questa mossa, da leggere anche come una nuova sfida a Lamborghini e anche a Porsche, schiera la bellezza di 830 cavalli totali con il V6 turbo che eroga 663 cv e l’elettrico, collocato tra motore e cambio, capace di buttarne ne fuori altri 167 con una coppia massima complessiva da traghetto: 740 Nm. Tradotto significa uno zero cento in 2.9 secondi. i tratta di numeri superiori a quelli della F8 Tributo che monta il noto V8 90° da 3.9 litri e paragonabili persino a quelli della 812 Superfast che esibisce un V12 con bancate a 65 gradi. Insomma, il nuovo V6 Phev da 221 cv/l sembra avere le carte in regola per ereditare il ruolo dei plurifrazionati (in partcolare potrebbe rimpiazzare il V8) della casa del Cavallino e probabilmente salirà a bordo dell’atteso suv noto finora con il nome di Purosangue. Quello della 296 Gran Turismo Berlinetta è dunque motore di transizione verso l’era full electric delle rosse, che più di un brivido sulla schiena fa venire agli appassionati.
Il nuovo V6 esibisce bancate poste a 90 gradi con combustioni equispaziate. Tutto il progetto è il frutto di un lavoro ingegneristico che parte dal classico foglio bianco. e oltre a soluzioni tecniche per ottimizzare peso, prestazioni (anche in termini di raffreddamento) ed efficienza termodinamica, gli ingeneri del Cavallino hanno dovuto affrontare il nodo del sound. Una Ferrari deve avere un suo timbro acustico rispettoso della tradizione e la casa sostiene di essere riuscita a creare un V6 dalla voce emozionante, in grado di fondere il suono del turbo con la timbrica alle altre frequenze di un dodici cilindri a V.
Lo stile della vettura e classico e innovativo al tempo stesso. Frutto di uno studio aerodinamico votato a ottenere efficienza, prestazioni e linee pulite, esibisce un posteriore rompe nettamente con la tradizione dei coupé di Maranello, in virtù di una discontinuità tra tetto e cofano tipica invece delle spider.
Gli interni sono inediti con un plancia sinuosa caratterizzata da elementi digitali (come il cluster strumenti e il display per il passeggero) integrata in una struttura giustamente orientata al pilota.
Sul volante spicca il selettore delle modalità di guida, pardon, dei flussi energetici, simile a quello della Sf90, il cosiddetto e Manettino offre quattro settaggi; eDrive (guida solo elettrica, roba da Ztl); Hybrid (attiva di default) con una gestione digitali dei flussi di potenza in funzione delle condizioni ottimizzano l'efficienza del sistema; Performance, dedicata alle emozioni forti, con l’endotermico sempre attivo che mantiene la carica delle celle a ioni di litio; Qualify che privilegia le massime prestazioni e ignora il mantenimento della carica della batteria.
Il prezzo non è ancora noto, ma difficilmente sarà inferiore ai 250mila euro. La vettura sarà offerta anche nella versione Assetto Fiorano dedicata a chi desidera maggiori prestazioni e un set-up più adatto alla pista.
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