Rivoluzione in hotel: lo storico Posta Marcucci ospiterà i medici in prima linea
Mentre la stagione turistica è compromessa, da Milano alla Val d'Orcia si moltiplicano le iniziative di accoglienza anche dalle strutture di lusso
di Sara Magro

Mentre la stagione turistica è compromessa, da Milano alla Val d'Orcia si moltiplicano le iniziative di accoglienza anche dalle strutture di lusso
2' di lettura
Così è andata che il coronavirus ha rinviato a data da stabilirsi l'apertura della stagione turistica italiana. Chissà quando e come si tornerà alla “dolce vita” che tanti ammiratori ha nel mondo! In questo scenario drastico, l'hotellerie è uno dei settori più duramente colpiti. E anche se molti alberghi, soprattutto quelli stagionali, sono costretti alla chiusura per mancanza di ospiti e cancellazioni, altri invece sono aperti per offrire ospitalità a chi è in trasferta nelle zone più colpite dal virus, non solo medici e infermieri ma anche gli operai e i tecnici dei cantieri, gli equipaggi di aerei e altri mezzi di trasporto di aiuti.
A Milano, per esempio sono pronte le 300 camere dell'Hotel Michelangelo, struttura business riallestita per accogliere i convalescenti dopo la terapia intensiva. Stesso destino per il Royal di Cattolica, un hotel per famiglie in vacanza sulla Costa Romagnola, che è pronto a ricevere i primi 50 malati che hanno superato la fase più acuta della patologia.
Tra Firenze e Prato invece, gli albergatori hanno messo a disposizione delle Asl, a 30,90 € al giorno, 1.500 camere per ospitare chi ne ha bisogno tra positivi in isolamento e personale. Le camere devono avere requisiti minimi, tra i quali riscaldamento, phon, frigo, wifi.
Anche la piattaforma per affitti brevi Airbnb ha attivato un'iniziativa per offrire alloggio a medici e infermieri che arrivano nelle zone più colpite per affrontare l'emergenza sanitaria. Su airbnb.it/medicieinfermieri si trovano alloggi che i proprietari offrono (senza compenso), mentre Airbnb copre le spese di gestione. In attesa di ultimare il nuovo sito dedicato, dal 1° aprile, è stata creata una pagina con le storie di solidarietà fin qui compiute .
C'è anche chi pensa al post pandemia. Per esempio, la famiglia Costa, proprietaria della Perla sulle Dolomiti e del Posta Marcucci in Val d'Orcia, ha deciso di offrire una notte nell'hotel termale toscano a medici e infermieri che sono stati in prima linea nella cura del Covid-19. Stavolta la motivazione è regalare loro (con accompagnatore o famiglia) una giornata di puro svago, relax e benessere. Tra il 21 giugno e il 18 settembre 2020 (escluso 6-16 agosto), presentando il badge e l'attestato di lavoro nei centri di emergenza e terapia intensiva degli ospedali italiani, possono prenotare una delle 37 camere appena rinnovate dello storico hotel, con piscine fumanti e un paesaggio che è iscritto nei patrimoni naturali dell'Umanità. Oltre all'ospitalità, la famiglia Costa coltiva da sempre tra i suoi valori anche la solidarietà e l'umanità, che trasformano in progetti grazie alla Costa Foundation che quest'anno compie 10 anni.
Per comunicare questa iniziativa intitolata “Crediamo negli esseri umani”, è stato coinvolto Paolo Miranda, infermiere con la passione per la fotografia, che da nove anni lavora nel reparto di rianimazione e terapia intensiva all'ospedale di Cremona. I suoi scatti sul campo sono stati scelti per illustrare la drammaticità vissuta da migliaia di persone, quotidianamente, negli ospedali, e spiegare la scelta di questo omaggio da parte della famiglia Costa.
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