Robotaxi, prova su strada della nuova frontiera del trasporto pubblico (piena di problemi)
Un test in anteprima di un discusso ma innovativo veicolo destinato a diventare nei prossimi anni il protagonista soprattutto nei grandi centri urbani, ma che per ora funziona soltanto in Califonia e in particolare nelle strade di San Francisco
di Corrado Canali
I punti chiave
- Qualche imprevisto di troppo nella fase sperimentale
- Per chiamarlo così come farlo partire basta una app
- Le prime impressioni guida a bordo del Robotaxi
- Non si ferma mai alla fermata rischiesta ma un pò più in là
- La sorpresa dei passanti al passaggio del Robotaxi
- Un test non del tutto normale, ma comunque positivo
3' di lettura
Sono salito a bordo di un Robotaxi. Per farlo senza troppi patemi d'animo mi sono rivolto a un collega americano che l’aveva già sperimenato. La nuova frontiera del trasporto pubblico che è diventata una realtà negli Stati Uniti, in particolare a San Francisco, dove la Commissione servizi pubblici aveva autorizzando le due compagnie che gestiscono il servizio, Cruise e Waymo, a far circolare i loro mezzi in fasce orarie più ampie delle iniziali oltre che in più aree e permettendo di iniziare ad introdurre una tariffa, dato che finora le corse serano ancora gratuite.
Qualche imprevisto di troppo nella fase sperimentale
Prima di allargare orari e aree di circolazione dei Robotaxi, la Commissione servizi pubblici ha ascoltato numerose testimonianze di cittadini, tra portatori di istanze contrarie e favorevoli al trasporto pubblico senza conducente. Negli ultimi mesi diversi automobilisti, infatti, hanno protestato per presunti timori sulla sicurezza legati al servizio dei veicoli senza conducente. Del resto non sono mancati gli imprevisti, come fermate improvvise, urti contro gli idranti presenti lungo i marciapiedi, oltre a soste in mezzo alla pista ciclabile e ad intralci ai mezzi di soccorso
Per chiamarlo così come farlo partire basta una app
Per chiamare un Robotaxi Waymo o Cruise è necessario scaricare le app delle compagnie. Attualmente, entrambe le app sono in modalità ancora di prova, il che richiede come necessario un codice di invito per poterle utilizzare. Se come nel mio caso l’ho ottenuto, chiamare un robotaxi è molto simile come convocare un Uber, anche se ci sono alcune differenze. Dopo che il tuo Waymo o Cruise è arrivato, si deve sempre con l’app per sbloccare la porta. Quindi una volta saliti a bordo premere sempre sulla app o su uno schermo all’interno, per iniziare la corsa.
Le prime impressioni guida a bordo del Robotaxi
E veniamo alle impressioni riportate nel nostro test sia pure breve. La guida è risultata molto lenta oltrre che eccessivamenteprudente, soprattutto sulle numerose salite e sulle discese in molti casi ripide che si incontrano nell'area metropolitana di San Francisco. Il Robotaxi rallenta quasi fino a fermarsi in cima ad ogni collina che si incontra, anche se il semaforo è verde, col risultato di dare la sensazione di volersi assicurarsi di vedere in particolare del passaggio di pedoni anche se la prudenza è sembrata in qualche caso davvero fin troppo eccessiva.
Non si ferma mai alla fermata rischiesta ma un pò più in là
Un altro problema è quello di fermarsi alla destinazione programmata. Spesso, infatti, il punto di arrivo viene superato anche se non di molto e anche se il sistema viene riprogrammato non c'è verso di arrivare al punto giusto. Le corsia di emergenza in alcuni casi mandano in confusione il Robotaxi che si ferma cerando seri intoppi alla circolazione dei veicoli che ci viaggiano. Da mettere in conto poi anche le reazioni dei pedoni ai Robotaxi in circolazione che tuttavia fanno parte del divertimento di poterne utilizzare uno in anteprima sulle strade di San Francisco.
La sorpresa dei passanti al passaggio del Robotaxi
Mentre uscivamo da La Playa Street, il collega che mi ha affiancato mi segnala un anziano immigrato probabilmente dell’Europa orientale che osservava il Robotaxi con uno sguardo di grande soggezione. In un altro punto del viaggio, un gruppo di turisti hanno invece squadrato con interesse l’auto. Infine una donna ha indicato il nostro veicolo senza conducente a un bambino. Non tutti erano entusiasti. Un passante si è rivolto con un gesto di rabbia al Robotaxi e alla fine ha deciso di lanciare un mozzicone di sigaretta nella direzione della nostra vettura.
Un test non del tutto normale, ma comunque positivo
Alla fine la sensazione dopo il test non ci è sembrata del tutto negativa. Ci vorrà ancora tempo per rendere il servizio a livello di un Uber, ma le due compagnie ci stanno lavorando e la tempistica si potrebbe ridurre a solo a qualche anno di ulteriore sperimentazione. Di sicuro dopo questo insolito test non di guida di un’auto ma di presenza a bordo di un Robotaxi mi ha offerto un strano divertimento garantito dal guardare quel volante che girava ovviamente da solo mentre le strade di San Francisco scorrevano forse più lente del solito nel finestrino dietro.
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