Gruppo Richemont

Roger Dubuis parla sempre più a giovani luxury addicted

di Paco Guarnaccia

Excalibur Single Flying Tourbillon di Roger Dubuis con cassa di 42 mm in cromo-cobalto rivisitata. In 88 esemplari, 149.500 euro

2' di lettura

Brand del gruppo Richemont, Roger Dubuis ha puntato in modo ancora più deciso su quella che all’interno della maison chiamano “iper orologeria”. E le partnership attive da qualche anno con Lamborghini o Pirelli (cui si sono aggiunte quelle con tre artisti contemporanei) ne sono una conseguenza. Di cosa si tratti lo spiega Nicola Andreatta, ceo del marchio ginevrino dal 2018. «Il lavoro fatto negli ultimi anni è nel solco del dna del marchio. Fin dall’inizio, lo stesso fondatore Roger Dubuis (nel 1995, ndr ) aveva l’ambizione di presentare un’orologeria diversa pur partendo dalla tradizione, dai movimenti importanti e dalle complicazioni ma avendo un approccio più espressivo e contemporaneo. Che ancora oggi portiamo avanti e affiniamo».

Concentrandosi soprattutto sul prodotto icona, Excalibur, di cui sono stati lanciati i nuovi Excalibur Single Flying Tourbillon in tre versioni, ognuna in 88 esemplari. La cassa di 42 mm di diametro (disponibile in materiali come titanio dlc grigio, cromo-cobalto o eon gold) protegge il movimento scheletrato nel quale spicca, a ore sette, la gabbia con tourbillon (in titanio e cromo-cobalto), molto più leggero e con la riserva di carica di 72 ore. Inoltre, è stato presentato l’Excalibur Glow Me Up (otto pezzi) che offre una soluzione inedita: sia i 60 diamanti che decorano la lunetta sia il ponte a forma di stella del movimento si illuminano al buio grazie all’inserimento di un materiale luminescente. Con un messaggio e un’immagine orologiera così forte, Andreatta dice: «È difficile creare un profilo del nostro cliente tipo perché Roger Dubuis è un marchio particolare che da una parte fa della tecnica il suo appeal principale, ma dall’altra fa dell’estetica innovativa e un po’ più esuberante un carattere preponderante che parla sicuramente meno a una clientela più adulta che apprezza un altro tipo di orologeria. Comunichiamo con clienti che diventano sempre più giovani: è positivo per noi perché costruiamo un futuro». Del resto, aggiunge, «Il mondo del lusso sta cambiando radicalmente. Questi nostri nuovi acquirenti sono persone che vanno dai 20 ai 40 anni, hanno disponibilità elevate e sono luxury addicted. Ma sono esigenti come le generazioni passate perché si informano molto prima di visitare una boutique. Lo stiamo constatando soprattutto in Asia». Attualmente il brand può contare su una rete distributiva formata da 33 boutique di proprietà, oltre che sulla presenza in multimarca e in retailer vari. Inoltre ha un negozio virtuale che permette di vivere un’esperienza immersiva al suo interno (visitabile online, ma al momento attiva per gli acquisti solo a Singapore). «In futuro l’idea è avere per ogni boutique fisica una virtuale alla quale potersi connettere per poi chiudere l’esperienza, se possibile, con la visita in presenza» chiude Andreatta.

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