Rogo in un edificio a Genova, 96 persone evacuate e due strade chiuse
In fiamme il tetto e i piani alti di uno stabile in Val Bisagno. Si ipotizza un corto circuito
di Raoul de Forcade
I punti chiave
2' di lettura
Un vasto incendio si è sviluppato a Genova nello stabile numero 17 di via Piacenza, in Val Bisagno, nella tarda serata di martedì 14 febbraio. Sul posto i vigili del fuoco,che hanno fatto evacuare 96 persone. Una densa nume di fumo nero si è sprigionata dal rogo e si è estesa ai quartieri limitrofi, arrivando fino la centro della città.
Durante le operazioni un vigile del fuoco è rimasto ferito a un ginocchio mentre due residenti sarebbero stati portati in ospedale perché privi di medicine. Non risulterebbero, invece, intossicati.
Fiamme fino alla mattina
L’incendio, generatosi nei piani alti dell’edificio, si è protatto fino alla mattina, con le fiamme che riprendevano vigore a tratti, nonostante sul posto i vigili del fuoco siano intevenuti con otto mezzi, lanci d’acqua da terra e motoscale.
Sette le pattuglie dei vigili urbani in azione, che hanno chiuso via Piacenza e la vicina via Emilia. L’ipotesi più accreditata, al momento, è quella di un innesco involontario, causato dall’attrezzatura usata per i lavori di rifacimento del tetto dell’edificio di cinque piani, che si affaccia su una sponda del torrente Bisagno.
Probabile corto corcuito
«Forse un corto circuito - ha testimoniato a La Presse Vincenzo Omodio, 55 anni, che vive dal 1999 con la moglie e il figlio all’ultimo piano del palazzo divorato dal rogo - abbiamo perso tutto. C’erano dei lavori sul tetto, non sappiamo cosa possa essere successo. So solo che, a un certo punto, casa e scale erano invase dal fumo; abbiamo chiamato i vigili del fuoco, il tetto è crollato. È già tanto essere usciti vivi dal palazzo».
Omodio offre la sua testimonianza mentre è a bordo - insieme a decine di residenti evacuati, allontanati dalle proprie abitazioni - di uno dei quattro mezzi di trasporto pubblico messi a disposizione da Comune e Amt (l’azienda municipale di mobilità urbana), in attesa della fine dell’emergenza,.
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