Rolling Stones (già) a Milano: incasso, spettatori e scaletta del concerto
Schivato il Covid di Jagger, la band britannica soggiorna al Four Season in vista del live di San Siro. Uno show da 57mila paganti e 7 milioni incassati
di Francesco Prisco
3' di lettura
Sono sopravvissuti a dipendenze, lutti, cambi di formazione, la tragedia di Altamont, le accuse di satanismo e i contenziosi con il fisco, non sarà certo il Covid a fermarli: i Rolling Stones tornano dal vivo a Milano martedì 21 giugno con il tour Stones Sixty , dopo che la positività di Mick Jagger ha portato alla ricalendarizzazione della data di Amsterdam e alla cancellazione di quella di Berna. A San Siro si suona, ci potete scommettere. Quanto è vero che la band britannica è già arrivata a Milano, nella serata di domenica 19 giugno. Che resti tra noi: Mick, Keith e Ronnie sono già da queste parti e soggiornano al Four Season.
Incasso da 7 milioni
Il concerto di Milano passerà alla storia per più di un motivo: tutto lascia pensare che sarà l’ultima esibizione italiana degli Stones che meno di un anno fa hanno detto addio per sempre al batterista e membro fondatore Charlie Watts. Anche se quando si fanno scommesse sulla longevità artistica degli Stones essere smentiti è un attimo. Con Jagger, Richards e Wood ci saranno il fidato Darryl Jones al basso e la new entry Steve Jordan alla batteria, più una crew di 300 persone. Apriranno il concerto i Ghost Hounds. L’incasso non passa inosservato: San Siro conta più di 57mila paganti per ricavi superiori ai 7 milioni.
Cosa vedremo in scaletta
Cosa propone la scaletta della data di Milano dei Rolling Stones? Giudichiamo dai precedenti dello Stones Sixty Tour che si chiama così, oltre che per celebrare i 60 anni della band, anche per la sovrabbondanza di titoli degli anni Sessanta. Si dovrebbe insomma partire con Street Fighting Man e The 19th Nervous Breakdown dal repertorio Sixties del gruppo, poi Rocks off e Thumbling Dice da Exile on Main Street, il rispescaggio di Out of time, altra gemma dei London Years, e una canzone scelta dai fan col solito ballottaggio social cui gli ultimi tour degli Stones ci hanno abituati. Una spruzzata di Let it bleed con You can’t always get what you want, la meditazione sui giorni del lockdown (Living in a Ghost town), Honky Tonk Women, addirittura Connection da Between the buttons, quindi microfono a Keith per Slipping Away e si prosegue con pietre miliari del peso di Miss you, Midnight Rambler, Start me up, Paint it black, Sympathy for the Devil e Jumpin’ Jack Flash. I bis? Gimme Shelter e Satisfaction, ovviamente.
Più di 2mila lavoratori a San Siro
Altra circostanza eccezionale: il concerto dei Rolling Stones a Milano è organizzato in tandem da D’Alessandro & Galli e Live Nation Italia, una collaborazione inedita che riunisce la storica agenzia di promoting fondata da Mimmo D'Alessandro e Adolfo Galli, nell’orbita della tedesca Eventim Live, e la costola tricolore della multinazionale americana del live entertainment, guidata da Roberto De Luca. Per un totale di 2mila addetti tra diretti e indiretti. Proprio D’Alessandro & Galli ha organizzato gli ultimi due appuntamenti italiani con gli Stones, quello del 2014 al Circo Massimo e quello delle Mura Storiche di Lucca nel 2017.
La collaborazione nasce evidentemente anche da ragioni di ordine tecnico/logistico: Live Nation, il 19 giugno, sempre a San Siro ha organizzato il concerto di Marco Mengoni. Essendo la data degli Stones bloccata al 21 giugno dagli impegni internazionali della band, sarebbe stato molto complicato immaginare di poter smontare il palco della popstar italiana e rimontare quello dei Rolling Stones in tempo per l’appuntamento. Da qui la scelta di organizzare insieme la data. Come diceva il vecchio Mick: «We make a beautiful team».
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