Rolls-Royce Phantom V, compie 60 anni l'auto di re e regine
di Vittorio Falzoni Gallerani
3' di lettura
La Rolls-Royce, nel 1959, mise in produzione il proprio motore V8 da 6,2 litri di cilindrata denominato L410 e destinato principalmente ad equipaggiare la seconda serie della riuscitissima Silver Cloud; durante la sua lunga ed accuratissima sperimentazione la Casa aveva però bene in mente l'opportunità, disponendo finalmente del motore giusto, di dare degna erede alla Phantom IV.
Come molti appassionati sanno, quest'ultima è stata una straordinaria anomalia nella storia della Rolls-Royce in quanto era realmente destinata esclusivamente alle Case Regnanti anche se poi, sia detto per inciso, vi furono tre eccezioni destinate al 'generalissimo' Francisco Franco; motorizzata da un otto cilindri in linea (altra anomalia) da 5,7 litri utilizzato durante la guerra su di un blindato leggero, fu la prima Rolls-Royce ad entrare nelle rimesse di Buckingham Palace e venne costruita in soli diciotto esemplari tra il 1950 ed il 1956 quando l'ultimo esemplare fu consegnato allo Scià di Persia.
La Phantom V, quindi, ne ricevette il testimone solo dopo tre anni e questa volta con destinazione commerciale meno esclusiva dato che era sufficiente potersela permettere per ambire ad entrarne in possesso; non vi erano più, infatti, filtri in base alla casta, ma occorreva comunque mettersi in coda e armarsi di pazienza visto che ogni esemplare era costruito interamente a mano secondo le specifiche di ogni cliente: la prima, l'unica che non dovette mettersi in coda, fu la Regina Elisabetta II; migliore credenziale della qualità complessiva di questa vettura non avrebbe potuto esserci e, in effetti, l'auto aveva finiture ed equipaggiamenti mai visti prima sulla scena automobilistica mondiale del secondo dopoguerra.
Assieme con il carisma del Marchio ed il suo aspetto maestoso e senza tempo essa conquistò, in tal modo, l'esclusiva di questo mercato così rarefatto anche in presenza di caratteristiche tecniche estremamente tradizionali tanto da divenire ben presto obsolete: un cambio automatico di origine General Motors risalente al 1941, il ponte posteriore rigido con balestre, i freni a tamburo di cui i posteriori a comando meccanico facevano da strano contraltare ad un motore, invece, modernissimo: a valvole in testa, tutto in lega leggera, super quadro e capace di sviluppare potenza adeguata, anche se mai dichiarata, a muovere abbastanza disinvoltamente un leviatano lungo immancabilmente oltre sei metri e che spesso superava le tre tonnellate di peso.
Nel 1963 ebbero luogo due eventi 'sconvolgenti' nella vita privilegiata della Rolls-Royce Phantom V: il suo imponente e severo frontale venne 'profanato' dai doppi fari di ispirazione americana che avevano debuttato da poco sulla terza serie della Silver Cloud e apparve sul mercato la sua unica e pericolosissima concorrente: la Mercedes Benz 600 Pullman.
Dal punto di vista tecnologico essa stava alla Phantom come un Concorde nei confronti di un Fokker F27 in quanto presentava motore ad iniezione, quattro freni a disco, sospensioni pneumatiche indipendenti e qui ci fermiamo per non incorrere nel reato di lesa maestà.
Diciamo subito invece che abbiamo accennato a questa concorrente così temibile, non per denigrare l'ammiraglia britannica ma, anzi, per sottolineare che, nonostante questo dispiegamento di forze, e grazie anche alla saggezza della Rolls-Royce che non si fece coinvolgere nella sfida, la Phantom V continuò serenamente ad essere la prima scelta delle persone più raffinate del globo anche a dispetto, lo ripetiamo, della sua indubbia obsolescenza tecnica.
Al punto che, quando, nel 1968 e dopo 832 esemplari allestiti, evolse nella Phantom VI non cambiò quasi nulla e, nonostante questo, dopo il 1981, nel momento in cui la concorrente germanica venne tolta di produzione, essa continuò per un altro decennio ad essere costruita a furor di 'popolo'.
Oggi si tratta di un'automobile che può interessare solo i più rigorosi cultori del Marchio che trovano in essa, elevate all'ennesima potenza, tutta l'esclusività e tutto il prestigio costruiti dalla Rolls-Royce in 115 anni di vita; in questo aiutati da valutazioni ridicolmente basse, tra i sessanta ed i novantamila Euro per un'esemplare in buono stato, per una vettura di queste caratteristiche: specchio fedele della scarsità di domanda e dei costi faraonici richiesti per eventuali ripristini.
Tuttavia, se foste il genere di appassionato che ne ha sempre sognata una, il consiglio è di puntare ad un'esemplare diverso dalle 'solite' limousine allestite dalla Mulliner Park Ward poiché vi sono realizzazioni, per esempio di James Young, Hooper e della francese Chapron, estremamente suggestive; e visto che una Phantom V si gode molto di più a guardarla che a guidarla è corretto tener conto del suo aspetto come non mai.
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