Roma, M5S: petizioni on line e voto elettronico per i referendum comunali
di Alessia Tripodi
2' di lettura
Petizioni on line da presentare in aula e voto elettronico per i referendum comunali. È la proposta per modificare lo statuto di Roma Capitale - all'insegna della "rivoluzione" della democrazia diretta - contenuta in una delibera presentata dalla maggioranza a Cinquestelle in Campidoglio. Un'idea grazie alla quale i Cinquestelle sperano di «passare in cinque anni da Mafia Capitale alla capitale della democrazia diretta».
La proposta
Il progetto è stato presentato dall'assessora alla Roma Semplice, Flavia Marzano, dal presidente della commissione Roma Capitale, Angelo Sturni, e dal deputato M5S Riccardo Fraccaro, nel corso di una conferenza alla quale ha partecipato anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi. L'idea è quella di introdurre petizioni popolari online con la possibilità di illustrarle in aula, l'abolizione del quorum di partecipazione per i referendum comunali e il bilancio partecipativo. «Noi usiamo una piattaforma rivoluzionaria, la Rousseau, e vogliamo avviare questo modello anche dentro il sito di Roma Capitale, dando la possibilità ai cittadini di esprimersi» ha spiegato Sturni, aggiungendo che «vogliamo sperimentare anche il voto elettronico per i referendum sul modello statunitense».
Esposito (Pd): Democrazia diretta? Pesce d'aprile tardivo
«Democrazia diretta dei 5 stelle a Roma: cos'è un pesce d'aprile in ritardo?». Così Stefano Esposito, parlamentare del Pd, commenta l'annuncio della giunta Raggi. «Democrazia diretta come a Genova, dove i voti dei militanti sono stati cancellati da Grillo perché non piaceva la candidata? Trasparenza come per i casi Marra, Romeo, Muraro? I 5 stelle pensassero ad amministrare la città, a far funzionare Atac, a raccogliere i rifiuti e chiudere le buche» dice Esposito. E aggiunge: «È un anno che sono al governo della Città producendo solo scandali e disastri conditi da guerre di potere e scontri d'interesse».
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