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Roma-Pompei, il dietro le quinte

Domenica 16 luglio l'inaugurazione ufficiale delle Freccia rossa che una volta al mese collegherà direttamente Roma a l Parco archeologico in un’ora e 47 minuti. L'operazione di marketing poco riuscita nonostante i buoni propositi dell'iniziativa

di Nicola Zanella

3' di lettura

Domenica 16 luglio è stata inaugurata la tratta che collega Roma a Pompei in un'ora e quarantasette minuti, il servizio sarà attivo una volta al mese. Traduciamo questo avvenimento in numeri: il treno preposto per questo servizio è il Frecciarossa 1000, la vedette tecnologica di Ferrovie dello Stato. Un Frecciarossa 1000 può trasportare al massimo 450 passeggeri, il che moltiplicato per 12 viaggi in un anno fa 5.400, i visitatori a Pompei nel 2022 sono stati 2.972.000 (e nel 2023 saranno molti di più).
L'incidenza percentuale della prima cifra sulla seconda? Un poco impattante 0,18%. Ricordiamocelo

A bordo sulla Freccia Roma -Pompei

Cronaca di una giornata a bordo

Il treno parte alle 9.20 di mattina dal binario 1 della stazione Roma Termini, a bordo del convoglio, la stampa, molta stampa, un piccolo gruppo di studenti e le autorità su cui spiccano il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano e, soprattutto, la premier Giorgia Meloni, attesa ma assente all'ultim'ora la ministra del turismo Daniela Santanchè, probabilmente arrovellata in altre vicende. Una volta certificato il sincero impegno di Ferrovie dello Stato nel rendere accessibili i luoghi della Cultura, ricordiamoci sempre quello 0,18%, e proviamo a spiegarci allora il perché di tutta questa fanfara di ministri e giornalisti, sarà forse più comunicazione che altro? Ma dai!?
Roma è rovente e l'unico treno che avrebbe senso prendere è quello per Capalbio. Riprendiamo la cronaca, il check-in per la stampa, a cui è riservata la carrozza 4 è alle 8,30, si chiudono le porte in fretta e furia con un certo anticipo, manco il tempo di un'ultima sigaretta. Poco dopo passa Giorgia Meloni per prendere posto nella prima carrozza dove siedono le autorità. La stampa già rinchiusa nel suo vagone è tenuta a debita distanza, e può guardare e fotografare la scena solo dai finestrini: l'effetto safari già inizia ad innervosire gli animi dei cronisti, ecco le prime crepe dell'operazione di marketing.

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Massimi Osanna, dg della Direzione Musei

La fermata fuori dai cancelli

Si arriva a Pompei, il treno è puntualissimo, finalmente si potrà ammirare La Casa delle Nozze d'Argento, uno degli esempi più maestosi tra le domus della classe abbiente pompeiana. Una meraviglia che vale il rischio insolazione.

Casa Nozze d’Argento (Foto: Silvia Vacca)

Ed ecco, invece, la sorpresa amara, per cambi dell'ultim'ora dei protocolli alla stampa non è permesso accedere all'interno del Parco archeologico a seguito delle autorità e, quindi, la settantina di giornalisti vengono lasciati fuori dal cancello ad aspettare che “altri” facciano la visita, rifocillati ad acqua e babà per evitare pure svenimenti in diretta.

Foto di gruppo con Meloni,e Sangiuliano nella Casa delle Nozze d’argento

E cosa fa la stampa quando non ha nulla da raccontare? Giustamente, si lamenta! E quello che avrebbe dovuto essere il racconto dell'inaugurazione della restaurata Casa delle Nozze d'argento e del collegamento alta velocità Roma-Pompei diventa, invece, la cronaca di un'operazione di marketing andata in frantumi.

Meloni con Osanna

Sembra un dejavù e pure un po’ una maledizione, pochi mesi fa la campagna pubblicitaria del Ministero del Turismo, «Open to Meraviglia», aveva scelto come testimonial la Venere di Botticelli, trasformata per l'occasione in influencer virtuale, il risultato è stato grottesco e l'effetto più tangibile è stato la miriade di meme che con pungente sarcasmo hanno invaso i social network.

Casa Nozze d’Argento (Foto: Silvia Vacca)

Insomma i tentativi di appropriazione culturale delle immagini più iconiche e identitarie della nostra storia dell'arte per fini pubblicitari si stanno rivelando un boomerang per chi li commissiona, ma allo stesso tempo certificano l'interesse sempre maggiore verso la cultura, e il valore crescente che gli è attribuito anche per fini commerciali; aumenteranno quindi gli investimenti nel settore? Magari è questa la buona notizia della giornata. Ah, a Pompei nel frattempo si sono fatte le 13, le autorità hanno finito la loro visita, tutti visibilmente provati, si torna a Roma, abbronzatissimi, come se il viaggio fosse stato davvero a Capalbio.

Casa Nozze d’Argento: un particolare

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