Roma, sommersi dalle prescrizioni. Milano, giustizia al collasso
di Nicoletta Cottone
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Allarme organici di fronte a una 'giustizia al collasso' dal pg di Milano Alfonso nella relazione che apre l'Anno giudiziario: il governo deve agire, dice. Alfonso parla anche di mafia, e definisce gravi le infiltrazioni nei lavori della Fiera. Tema di cui parla anche il pg di Roma, Salvi: confermate le presenze delle organizzazioni mafiose storiche, accanto a nuove forme di criminalità organizzata. Il pg Salvi ha evidenziato anche come «interi settori della legalità quotidiana sono sommersi dalla prescrizione». Ad Ancona, giudici a capo scoperto per rispetto delle comunità colpite dal sisma.
«Fraterna solidarietà» con le popolazioni anche dal primo presidente della Cassazione, Canzio, presente all'Aquila con il vicepresidente del Csm Legnini. Cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario nei 26 distretti italiani. Il ministro Andrea Orlando è al Palazzo di Giustizia di Milano e in ogni sede di Corte d’Appello prendono la parola i delegati del guardasigilli: i sottosegretari Cosimo Ferri, Federica Chiavaroli e Gennaro Migliore intervengono rispettivamente a Firenze, L’Aquila e Reggio Calabria.
Salvi, Roma: sommersi dalle prescrizioni
Il lavoro statistico sullo stato di salute della giustizia del distretto e in particolare di Roma restituisce un quadro che «non si esita a definire drammatico», ha sottolineato il procuratore generale di Roma, Giovanni Salvi. Per l'alto magistrato servono «interventi radicali di riorganizzazione». Salvi ha sottolineato come «interi settori della legalità quotidiana sono sommersi dalla prescrizione, così giungendosi alla vanificazione della sanzione penale e della sua stessa minaccia, proprio nelle aree di maggiore interesse per il cittadino». Dai dati dell’anno passato, in alcuni casi peggiorati rispetto al 2015, se da una parte emerge «un notevole aumento di produttività della Corte d'appello», emerge anche un dato eclatante: «se nel 2014/2015 sono stati dichiarati estinti per prescrizione il 30'% dei procedimenti definiti dalla Corte d'appello, nell'annualità oggi in esame il dato si avvicina al 38%». Per il Pg Salvi «il dato diviene drammatico se si fa riferimento ai reati a più breve termine di prescrizione».
Salvi, Roma: pervasiva infiltrazione del Mondo di mezzo
L’infiltrazione del Mondo di mezzo, quell'ambito in cui ha preso piede Mafia capitale,nella Giunta guidata da Gianni Alemanno, è stata «pervasiva e strutturale, attingendo anche i vertici politici», ha detto il procuratore generale della Corte d'Appello di Roma, Giovanni Salvi, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. «Sono state confermate le presenze delle organizzazioni mafiose storiche, accanto a nuove forme di criminalità organizzata che costituiscono l'aspetto di novità delle recenti investigazioni».
Da molti anni «Roma non è più il porto delle nebbie, come venne battezzata in un periodo oscuro della nostra storia», ha affermato il presidente della corte d’appello della Capitale, Luciano Panzani, nella sua relazione all’apertura dell'anno giudiziario. Per l’alto magistrato la Capitale «deve diventare il luogo in cui l’amministrazione della giustizia rappresenta una risorsa e non un problema. Ad oggi sono 47mila procedimenti penali pendenti, di cui 22.500 prescritti o condannati alla prescrizione». La Dda di Roma ha individuato «l’articolazione romana» di una associazione criminale dedita alla tratta degli esseri umani e che gestiva il flusso migratorio a partire dai porti libici, ha sottolineato il pg Salvi. Una struttura criminale, aggiunge il pg di Roma, che gestiva il flusso di migranti «con modalità violente e con danno» per gli immigrati. «Il nostro impegno è fare indagini a 360 gradi, senza escludere nessuno e senza pregiudizi di alcun tipo, alla ricerca della verità processuale», ha detto il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, nel suo intervento in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario.
Legnini: sostegno al distretto abruzzese in un momento così drammatico
Il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario all’Aquila: «Un segno di sostegno alla magistratura e all’avvocatura di questo distretto, di cordoglio e partecipazione al gravissimo dolore dei familiari delle vittime, di sostegno alle istituzioni in questo momento così drammatico ed eccezionale per questa terra che è anche la mia terra». La zona è provata dalle continue scosse di terremoto, dalla tragedia di Rigopiano che ha causato 29 vittime e dall’incidente dell’elicottero del 118, che si è schiantato sul monte Cefalone dopo aver recuperato uno sciatore ferito sulle piste di Campo Felice, con un tragico bilancio: sei morti.
Milano: infiltrazioni Fiera gravi per la città
A Milano la giustizia «resta al collasso», ha detto nella sua relazione il procuratore generale di Milano Roberto Alfonso. E, in riferimento alla recente inchiesta della Dda milanese su Fiera Milano, ha sottolineato che le infiltrazioni di una «organizzazione criminale», che avrebbe agito per «agevolare l’associazione mafiosa denominata 'Cosa Nostra', nei lavori di “Fiera Milano spa», sono un fatto «assai grave per la città di Milano». Alfonso ha anchedefinito «non lungimirante» il sistema di accesso alla magistratura che «esclude quei giovani che provengono da famiglie non abbienti, che non possono permettersi di attendere mediamente cinque anni prima di accedere in magistratura. Tutto ciò non è accettabile perché costituisce una discriminazione dal punto di vista sociale ed economico» . La presidente della Corte d'Appello di Milano Marina Anna Tavassi ha rilevato che nonostante la «gravissima scopertura degli organici (...) le performance sono migliorate in modo generalizzato» e sono stati «pienamente raggiunti gli obiettivi che ci si era prefissati».
Milano: risultati positivi nella lotta all’Isis
«Negli ultimi due anni, dopo la proclamazione del cosiddetto 'stato islamico', sono state svolte indagini complesse e rilevanti su tale organizzazione terroristica, con risultati molto positivi», ha sottolineato Alfonso. Il Pg ha parlato di «investigazioni estremamente complesse sull’organizzazione terroristica sovranazionale cosiddetto 'stato islamico'» nell’ultimo anno e ricorda che «sono state chiuse alcune indagini svolte nel periodo precedente».
Torino, terra di conquista delle mafie
Il Piemonte è stato eletto come «terra di conquista» delle mafie», ha detto il presidente della Corte d’appello di Torino, Arturo Soprano, all'inaugurazione dell'anno giudiziario. Nel territorio, secondo il magistrato, si sono radicate «potenti e incontrastate cellule malavitose bene inserite nel tessuto economico e sociale», con «un elevato numero di affiliati e compiacenti esponenti del mondo politico e della pubblica amministrazione» e «chiari coinvolgimenti di spavaldi criminali nella realizzazione di grandi opere, con riferimento a rilevanti progetti per la ristrutturazione di importanti edifici a Torino e altre città». Per Soprano «è necessario porre la lotta alla corruzione tra le priorità dell'agenda delle riforme del nostro Paese» con «urgenti modifiche normative». In Italia, secondo il magistrato, «il fenomeno corruttivo è ancora inquietante», con reati «ovunque in crescita» e «favoriti da continue dissipazioni di pubbliche risorse e spese improduttive volute da pubblici amministratori piegati al mercimonio con scellerati patti corruttivi».
Reggio Calabria: cosche agenzie del crimine
È in atto «un processo di scotomizzazione» della ’ndrangheta «allo scopo di trasformarla da organizzazione per delinquere di tipo mafioso operante su un territorio a principale agenzia criminale del pianeta», ha detto il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho intervenendo all'inaugurazione dell'anno giudiziario, rimarcando «esistenza ed operatività della componente occulta o riservata avente funzioni strategiche». Il presidente della Corte d'Appello di Reggio Calabria Luciano Gerardis ha rilevato che «decenni di crescente presenza 'ndranghetista hanno avuto effetti deformanti anche sul modo di pensare dei cittadini, quasi predisponendone l'habitus all'illegalità diffusa nel convincimento dell'impunità. Una situazione paradossale: proprio nel territorio che avrebbe maggiore necessità di affermare la presenza dello Stato e di garantire i diritti dei singoli, si denotano i maggiori i ritardi e le carenze dell'azione giudiziaria».
Palermo: arretra la cultura della legalità
«Fuori dal palazzo di giustizia si manifesta una distonia tra il lavoro svolto dalla giustizia e i risultati raggiunti. Al di là dei numeri, c’è una progressiva crescita del reato ordinario e un arretramento complessivo della cultura della legalità», ha detto il procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Palermo. «Su Cosa nostra - ha proseguito - riusciamo a contenere il fenomeno, ma se non avanza, neppure indietreggia in modo significativo. La mafia approfitta dei nuovi spazi lasciati dal degrado, soprattutto nel palermitano». Per il consigliere del Csm Claudio Galoppi è «necessario dare corso a una nuova stagione in cui la magistratura è tenuta a un maggiore riserbo e una maggiore garanzia delle persone».
Ancona: giudici senza copricapo per il sisma
Ad Ancona giudici senza il copricapo richiesto dal protocollo, come «segnale esteriore di sobrietà» e per rispetto delle comunità marchigiane colpite dal sisma. Lo ha sottolineato il presidente della Corte Carmelo Marino in apertura della sua relazione sulla situazione della giustizia nelle Marche.
Il pg di Bologna: rimpiango legge bancaria del 1936
«Al di là delle singole responsabilità penali, di per sé gravi, va posto in luce in questa sede che l'aver organizzato un aumento di capitale di 150 milioni di euro, fatto sottoscrivere a clienti piccoli o piccolissimi, poi interamente bruciato per operazioni scellerate, è atto criminale dalle conseguenze su tutta la popolazione, ingannata e derubata con un danno sociale elevatissimo», ha sottolineato il procuratore generale Ignazio De Francisci che, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario a Bologna, si è concentrato anche sulle indagini della Procura di Ferrara su Carife. «Viene quasi di rimpiangere - ha detto - la legge bancaria del 1936 (mirabile esempio di tecnica legislativa) e le conseguenze penali che derivavano per chi faceva uso sconsiderato della attività creditizia».
Anche in Friuli Venezia Giulia esiste la mala finanza
«Esiste un problema di malafinanza che investe anche il Friuli Venezia Giulia e sul quale credo bisogna avere un occhio attento»: il presidente della Corte d'appello di Trieste, Oliviero Drigani, nella cerimonia d'inaugurazione dell'Anno giudiziario pone l'accento sulla necessità, per il sistema della giustizia, di non concentrarsi «solo sulla legalità nelle strade», facendo riferimento ai procedimenti che riguardano l'attività di istituti bancari e dell'ambito cooperativo. Per Drigani, particolare attenzione deve essere riservata al fenomeno dei fallimenti. «Sono diminuiti in tutta Italia - ha detto - Non di meno la logica che sta dietro a molti fallimenti è predatoria: si tratta spesso di fallimenti precostituiti, precoordinati, spesso accompagnati dal sostegno di quelle che Giovanni Falcone chiamava “menti finissime”».
Catanzaro: 6 pm contro 2.300 affiliati alle cosche
Circa 160 clan in Calabria con 4.389 affiliati di cui 2.300 operanti nel distretto di Catanzaro. Sono questi i numeri con cui si devono confrontare i sei magistrati della Dda di Catanzaro. Lo ha sottolineato il presidente della Corte d'Appello Domenico Introcaso nella sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. «Organizzazioni - ha aggiunto - con elevata capacità di condizionamento e di infiltrazione nel territorio, nei settori economici, istituzionali e politici». Il magistrato ha poi voluto evidenziare il mutamento delle 'ndrine calabresi: «I figli dei boss - ha spiegato - sono divenuti i grand commis dell'economia e della finanza. Il folclore della 'coppola' e del dialetto, le manifestazioni religiose, le processioni, alle quali pure si assoggettano affiliati vecchi e nuovi, zone grigie di fiancheggiamento anche a fini di consenso elettorale, cedono alla fenomenologia della finanza, delle acquisizioni azionarie nelle piazze borsistiche primarie. La conseguenza inesorabile - ha proseguito il presidente citando la relazione del procuratore Nicola Gratteri - è una compressione del potere d'iniziativa economica, della libera concorrenza con la creazione di mono o oligopoli economici che si fondano sul potere di intimidazione delle cosche».
Secondo il procuratore generale Raffaele Mazzotta, la diminuzione di omicidi mafiosi non sta a significare una ridotta presenza delle cosche sul territorio. Al contrario «tale apparente quiete è il frutto di intese tra clan, una trasformazione dell'organizzazione criminale che utilizza sistemi più raffinati e meno cruenti per il controllo del territorio, fino a sostituire del tutto l'economia sana». Il magistrato ha però voluto evidenziare i risultati raggiunti dalla Dda di Catanzaro lanciando un appello ai cittadini affinché abbandonino «omertà e rassegnazione».Demolire «le opere abusive e colpire le condotte omissive degli amministratori», ha detto il procuratore generale di Catanzaro Raffaele Mazzotta, nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, nella difesa dell'ambiente una delle priorità del suo ufficio per porre freno «a fenomeni devastanti di inquinamento e abusivismo».
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