Rosatellum, come funziona la legge elettorale con cui si voterà il 25 settembre
Si tratta di un mix di maggioritario e proporzionale. Con 345 parlamentari in meno - come ha voluto la riforma-bandiera dei 5Stelle, riducendo da 630 a 400 i deputati e da 315 a 200 i senatori - le difficoltà aumentano nella formulazione delle liste di ciascun partito
I punti chiave
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Il Rosatellum (che prende il nome dal suo ideatore, il deputato Pd Ettore Rosato), è la legge elettorale con cui voteremo il 25 settembre. È lo stesso meccanismo delle elezioni 2018. Tuttavia, è stato adattato alla nuova composizione del Parlamento dopo che la legge costituzionale del 19 ottobre 2020 ha ridotto il numero dei deputati a 400 e dei senatori a 200 e la legge costituzionale 1/2021 che ha parificato l’elettorato attivo per Camera e Senato a 18 anni.
Mix di maggioritario e proporzionale
Si tratta di un mix di maggioritario e proporzionale. Un terzo dei seggi di Camera e Senato viene assegnato con un sistema maggioritario (chi prende più voti vince nel collegio) e gli altri due terzi con un sistema proporzionale attraverso un meccanismo di listini “bloccati”.
Spinta alle alleanze nei collegi uninominali
Saranno 221 (147 per Montecitorio , e 74 per palazzo Madama) i collegi uninominali dove vince il candidato che raccoglie più voti secondo il sistema noto come uninominale secco. Collegi nei quali i partiti hanno una spinta maggiore a coalizzarsi per trovare il candidato più forte, in grado di imporsi sugli altri. Gli altri 367 parlamentari (245 deputati e 122 senatori) sono eletti con in proporzione ai voti ricevuti dai singoli partiti a livello nazionale
Meno posti a disposizione
Con 345 parlamentari in meno - come ha voluto la riforma-bandiera dei 5Stelle, riducendo da 630 a 400 i deputati e da 315 a 200 i senatori - le difficoltà aumentano nella formulazione delle liste di ciascun partito.
Come si vota
Dal punto di vista degli elettori il meccanismo di scelta è sostanzialmente identico per i due rami del Parlamento. Sulla scheda troveremo per ogni coalizione (o lista singola, se non alleata) un candidato al collegio uninominale e, accanto a ogni simbolo, una breve lista bloccata (non sono previsti voti di preferenza) di candidati che lo sostengono. Basta un segno su un simbolo della lista o sul nome del candidato dell'uninominale. Non è possibile il voto disgiunto. Non è possibile scegliere cioè un candidato all'uninominale non collegato all lista scelta per il proporzionale.
Le soglie di sbarramento
Esistono due di sbarramenti percentuali. Per la parte proporzionale, i seggi sono spartiti tra le liste che ottengono almeno il 3%. Ogni lista infatti ha uno sbarramento nazionale del 3%, mentre le coalizioni lo hanno al 10%. I partiti che fanno parte di una coalizione e che prendono tra l'1 e il 3% riversano i loro voti, proporzionalmente, alle altre liste della stessa coalizione che hanno superato il 3%. I voti delle liste che rimangono sotto l'1% vanno invece completamente persi
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