ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùManifatture 7 bell

Roy Roger’s cresce e sbarca in Giappone

Ricavi a 30 mln nel ’23

di Silvia Pieraccini

Sapore vintage. Una proposta Roy Roger's per il prossimo inverno

2' di lettura

Dall’ottovolante della pandemia, Roy Roger’s scende con le spalle più larghe e con un focus più chiaro sul prodotto, che ormai si è evoluto dallo storico denim (con cui è nato nel 1952, 70 anni fa) al total look.

L’azienda fiorentina ha chiuso il 2022 con un fatturato in crescita a 25 milioni di euro (+22% sul 2021), ormai lontano dai 19 milioni del 2019 pre-Covid, che è ancora più significativo perché realizzato a parità di costo del prodotto, senza gli aumenti legati agli incrementi energetici, delle materie prime e dell’inflazione. «Si tratta di una crescita reale, ancora non condizionata da fattori esterni – spiega l’amministratore delegato Niccolò Biondi, che guida l’azienda di famiglia col fratello Guido (direttore creativo) e con la mamma Patrizia (presidente) – una crescita che sta proseguendo anche quest’anno, visto che le vendite delle collezioni primavera-estate hanno segnato +20%, superando le previsioni. In questo caso il risultato è frutto sia dell’aumento dei capi venduti che dell’aumento dei prezzi, che però abbiamo cercato di contenere accollandoci una parte dei costi supplementari».

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La prospettiva dell’azienda, Manifatture 7 bell, è di toccare quest’anno i 29-30 milioni di euro di ricavi. Il progetto di aumentare la quota export (che resta sotto il 10%) rimane valido «ma vincolato al fatto di trovare partner seri», spiega l’ad. Nei mesi scorsi Roy Roger’s è sbarcata sul mercato giapponese: «Abbiamo iniziato la campagna vendite lo scorso novembre con una collezione prettamente denim, tramite un distributore», spiega Biondi.

Accanto al marchio Roy Roger’s, stanno portando linfa all’azienda fiorentina anche il brand (di proprietà) di denim di lusso President (+30%) e la recente acquisizione Amish, un denim più streetwear con un target giovane, distribuito in Italia in negozi di fascia alta, che è già arrivato a due milioni di fatturato. Nel frattempo continuano le collaborazioni con altri marchi come Paraboot, che ha declinato il suo iconico modello Michael in due modi: aggiungendo un dettaglio in denim alla versione in camoscio, e realizzandolo interamente in denim.

Al Pitti Uomo, invece, Roy Roger’s presenta una capsule di 20 pezzi dedicata all’outdoor dal sapore vintage, con pantaloni da scalatore in velluto e denim, over shirt, gilet reversibili con un lato in denim e uno rib-stop, maglie in shetland con stampe che riproducono paesaggi di montagna. Il denim è repellente all’acqua, così da poter essere utilizzato anche per piumini e altri capi tecnici. Completa la capsule una scarpa nata in collaborazione con il brand Haani, proposta in due versioni, in cui materiali rib-stop imbottiti si combinano con tessuti tecnici.

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